about us

contact us

archives

online press agency

 

 

 

 

 

 

 

 

Padova…la perla dei colli Euganei

di Giorgia Giacometti

 

Padova è la terza città del Veneto ed è immersa in un’atmosfera medioevale ben avvertibile nelle piazze e nelle vie del centro storico. Preziosi segni della magnificenza edilizia ed artistica del passato appaiono nel tessuto urbano che la trama continua, lungo il percorso a portici, rende ancor più suggestivo.
Il medioevo si rivive nel Ghetto, soprattutto nella Corte Lenguazza, si rivive il tempo in cui si ammassavano botteghe, abitazioni, la scuola per i bimbi più piccoli, la sovrastante abitazione del maestro e la casa del guardiano del Ghetto (un cristiano). Una corte in cui la gente passava di continuo, si soffermava a parlare, discutere, litigare, contrattare. Guardando quelle case e la sinagoga sembra di vedere chi, nei secoli, ci ha vissuto. Di udire il vociare nelle molte lingue, nei dialetti e con i mille accenti di ebrei sfuggiti nei secoli alle persecuzioni di mezza Europa. Un altro simbolo della città è l’Università, fondata nel 1222, e da allora inestimabile faro culturale della città, dell’originario complesso, rimane, a sinistra, la torre campanaria. È sempre stata alla pari delle grandi università dell’Europa occidentale, come Bologna, Parigi, Oxford e Cambridge. Una stanza particolare di questo centro culturale è il Teatro anatomico, inaugurato nel 1595, ed era il luogo dove si eseguivano le autopsie. La sua forma ellittica a cono rovesciato e cerchi concentrici, permetteva agli studenti una visione perfetta della dissezione anatomica che avveniva al centro, su un piano rialzato su cui era disposto il cadavere.

Prima di iniziare il nostro giro turistico per i monumenti di Padova volevo parlarvi del bellissimo Caffè Pedrocchi, il salotto della città. Famoso fin dall’anno della sua inaugurazione, 1831, per l’eleganza delle linee neoclassiche e l’originalità delle decorazioni, il Caffè fu progettato dall’architetto Jappelli. Grazie alla sua posizione centrale ben presto divenne il luogo d’incontro di studenti, commercianti, intellettuali, letterati ed uomini politici. Mentre le sale del pianterreno prendono il nome dalla tappezzeria (sala bianca, rossa, verde), quelle del piano nobile, oggi sede di mostre, concerti ed esposizioni temporanee, si ispirano alle diverse epoche storiche: egizia, greca, romana, barocca. Soprannominato “caffè senza porte” perché non chiudevano neanche la notte, e tutt’oggi luogo di incontri e cultura in cui si tengono concerti per cinque sere a settimana. Caffè Pedrocchi: Via VIII Febbraio 15, tel. 049/8752020; www.caffepedrocchi.it ; visite del piano nobile: ore 9.30-12.30 e 15.30-18; chiuso lunedì.

Il nostro viaggio parte da Prato della Valle grandiosa piazza di forma triangolare cinta da una lunga linea di palazzi in stile veneziano, la cui architettura rimanda all’influenza passata, di Venezia su Padova. All’interno della piazza c’è un grande giardino di forma ovoidale circondato da un canale e da una lunga teoria di statue dedicate a personaggi illustri della città. In corrispondenza degli assi dell’ellisse furono eretti quattro ponti che corrono rettilinei a incontrarsi al centro dell’isola, battezzata Memmia. La piazza è un’isola pedonale circondata da una larga strada asfaltata dove è possibile andare in bicicletta, pattinare e passeggiare.
Particolare è l’effetto di luce creato dal colore bianco dei monumenti e della ghiaia lungo le strade interne.
Lasciando Prato della Valle si giunge a Piazza dei Signori, è una delle piazze più belle della città, circondata da vecchie case porticate, di diversi stili e colori e da preziosi edifici monumentali. Sul fondo della piazza si trova l’Ex Palazzo del Capitanio dove alloggiava il Capitanio, uno dei rettori veneziani stabilmente residente a Padova. La facciata, a tre ordini con basamento bugnato, è interrotta al centro dalla torre dell’Orologio, ad arco trionfale. Il prezioso orologio segnala, oltre alle ore e i minuti, anche i giorni dei mesi, il giro del sole per lo zodiaco, le fasi lunari e i molti pianeti. Questo orologio risale al 1437 ed è il primo in Italia; rappresenta l’idea galeliana della Terra al centro di tutti gli altri pianeti.
Vicino a Piazza dei Signori, si trova il Palazzo della Regione che viene considerato uno dei capolavori dell’architettura civile europea di età comunale fu innalzato a partire dal 1218-19 e sorse come tribunale cittadino, luogo in cui veniva amministrata la giustizia e rimase così fino al 1797. La sua ubicazione, a ridosso dei mercati cittadini, era funzionale al controllo e alla regolamentazione delle attività commerciali e civili da parte del Comune. L’interno del grande salone conserva affreschi del XIV-XV secolo. Con soggetti a carattere prevalentemente astrologico, volti a mostrare le influenze astrali sulla natura e sulle attività dell’uomo.
Proseguendo per le vie storiche della città veneta, si arriva ai giardini dell’Arena, dove al centro troviamo la Cappella degli Scrovegni, ci sono voluti 20 anni di ricerche e 8 mesi di restauro (terminato nel 2002) per portare alla luce il ciclo di affreschi realizzato da Giotto per decorare la cappella, fatta erigere nel 1303 ed affrescare entro il 1305 dal nobile Enrico Scrovegni. La semplice facciata di laterizi presenta una trifora ogivale e coronamento ad archetti, mentre l’interno è un’unica navata rettangolare con volta a botte. Sopra l’altare maggiore, protetta da due angeli, è la Madonna col Bambino di Pisano. Il ciclo pittorico giottesco che ricopre tutta la navata, ispirato al tema della Storia della Salvezza e raffigurante la vita della Vergine e di Cristo si divide in quattro sequenze articolate in trentotto episodi. La volta, coperta da un cielo stellato, è decorata da dieci medaglioni con al centro Cristo benedicente e la Vergine Annunziata, alla quale è dedicata la cappella, ed intorno i Profeti che predissero la Redenzione. Fonti recenti hanno ipotizzato diverse fonti letterarie alle quali Giotto avrebbe potuto attingere per la realizzazione del ciclo, come la Psicomachia di Prudenzia, le Metamorfosi di Ovidio. Orario per le visite: tutti i giorni dalle 9-19 e periodicamente anche serale 19-22; prenotazione obbligatoria, tel. 049/2010020 oppure www.cappelladegliscrovegni.it , ingresso dai Musei civici Eremitani.

Il nostro itinerario prosegue verso la Basilica di Sant’Antonio uno dei santuari più venerati del mondo cristiano, è stata costruita, incorporando la chiesetta di S: Maria Mater Domini, fra il 1232 e la metà del ‘300 per ospitare la tomba del santo, morto qualche anno prima. Presenta una ricca varietà di accenti stilistici che coesistono: elementi romanici padani che si trovano soprattutto nella parte anteriore e nella facciata a capanna ed elementi gotici che sono riconoscibili nella parte absidale. L’interno è arricchito da una notevole quantità di opere pittoriche e plastiche: tra le più importanti ricordiamo il ciclo di affreschi, di Altichieri e di Jacopo Avanzo raffiguranti la Leggenda di S. Giacomo. L’altare è concepito come un’enorme edicola culminante con le statue della Madonna col Bambino in trono e dei Santi emergenti dal basamento ornato di rilievi raffiguranti una serie di miracoli compiuti dal santo. Nel presbiterio, si possono ammirare gli straordinari bronzi dell’altare maggiore, ideato da Donatello. Dalla sagrestia si ha accesso ai quattro chiostri: uno dei più importanti è il chiostro del Generale che un tempo dava ospitalità al generale dei frati francescani quando risiedeva a Padova ed oggi accoglie il delegato pontificio in visita.
In Piazza del Santo erge la statua equestre del Gattamelata, condottiero veneziano eseguita da Donatello tra il 1447 e il 1453: è considerata una delle massime espressioni della scultura rinascimentale.

Per gli amanti dell’arte non bisogna perdere la mostra su Andrea Mantenga ai Musei Eremitani.
In una Padova in pieno fermento artistico e culturale il Mantegna diviene presto il massimo esponente dello straordinario processo di rinnovamento del linguaggio figurativo, all’avanguardia in fatto di conoscenze prospettiche e di cultura antiquaria, che farà della città del Santo, fino al 1460 e oltre, uno dei più avanzati centri artistici dell’Umanesimo europeo e il principale snodo di irradiamento della nuova arte rinascimentale nell’Italia del Nord. Sono anni fondamentali quelli trascorsi da Mantegna a Padova, gli anni della formazione ma soprattutto quelli della grande rivoluzione artistica di cui si farà portatore. Qui ebbe l’opportunità di ammirare i lavori di alcuni “moderni” rappresentanti della cultura fiorentina come Paolo Uccello e Filippo Lippi, di interagire e di operare accanto ad artisti come Squarcione, Zoppo e Schiavone, ma soprattutto di entrare in contatto con l’arte del genio, Donatello.
Questo periodo fondamentale sarà al centro della mostra “Mantegna e Padova, 1445-1460” una mostra senza precedenti indispensabile per comprendere ed apprezzare il vero significato dell’arte del grande maestro.
Dipinti su tela e su tavola, sculture in pietra, terracotta e bronzo, manoscritti, disegni, stampe, codici miniati: opere straordinarie di Donatello, Bellini, Vivarini, Zoppo, Schiavone, Pollaiolo, Squarcione nonché ovviamente di Mantegna, di cui saranno presenti, tra gli altri capolavori, la bellissima Madonna con il bambino addormentato prestito degli Staatliche Museen- Gemldegalerie di Berlino, mai esposta prima in Italia.
Ma un altro evento renderà davvero eccezionale e unica la celebrazione di Mantegna a Padova, consentendo per la prima volta di “rileggere” l’effetto dirompente che ebbe l’arte del maestro nei primi anni della sua attività, riportando in vita il capolavoro assoluto e la sua opera più rivoluzionaria: la Cappella Ovetari. Sarà infatti, possibile ammirare, dopo anni di studi e di indagini, il restauro della Cappella Ovetari - parte integrante del percorso espositivo - con la ricomposizione e la ricollocazione nel luogo d’origine di parte degli affreschi, bombardati e ridotti in frammenti (oltre 70.000) nel corso della Seconda Guerra Mondiale, nonché una ricostruzione virtuale del ciclo pittorico, che rivestiva completamente l’interno della cappella stessa. Orari: tutti i giorni 9-19 (chiusura biglietteria ore 18). Biglietto intero 10 €, ridotto 8€. www.andreamantegna2006.it




 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Per maggiori informazioni: www.padovanet.it 

Dove dormire:
Majestic Toscanelli****: Via dell’Arco, 2 Tel. 049/663244, fax 049/8760025, www.toscanelli.com
Al Cason***: Via Frà Paolo Sarpi, 40 Tel. 049/662636, fax 049/8754217, www.hotelalcason.com
Al Fagiano**: Via Locatelli, 45 Tel. 049/8753396, fax 049/8753396, www.alfagiano.it



 

 

Clicca sulle immagini per ingrandirle

 
torna alla homepage
 
viaggivacanze.info - autorizzazione Tribunale di Milano n 750/02 - tutti i diritti riservati
Redazione: viale Brianza, 33 - 20127, Milano - 02.6694202 - redazione@viaggivacanze.info