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Terre di Faenza: profumi e delicatezze

di Giovanni Scotti

 

È proprio uno stereotipo da eliminare! Chi ha detto che la Romagna é una terra sanguigna, dai caratteri e dai sapori forti? Un'immagine senz'altro vera, che si sposa però ad un'immagine del tutto alternativa. Nelle Terre di Faenza, tra Riolo, Casola Valsenio e Brisighella, si stende un territorio dolcissimo e profumato che invita a scoprire fiori ed erbe, una cucina delicata, la Strada della Lavanda e la Corolla delle Ginestre. “Terre di Faenza” è un comprensorio di sei comuni in provincia di Ravenna, distribuiti tra la Via Emilia, (Faenza, Castel Bolognese e Solarolo) e le colline dell’Appennino Tosco Romagnolo, (Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme).
L’Appennino Faentino offre una cornice naturale rara ed un patrimonio incredibilmente vario di fauna, flora ed affioramenti geologici. Particolarissimo il paesaggio della Vena del Gesso che segna fortemente l'orizzonte, dovunque si guardi. Una catena montuosa di bassa quota costituita da un susseguirsi di scoscese rupi gessose, rese suggestive dall’avvicendarsi dei calanchi romagnoli, creati dall’erosione meteorica di rocce argillose che la gente di qui chiamava “terra da far brocche”. Quasi duecento grotte sono originate dall’azione modellatrice dell’acqua, tra le quali le più importanti sono la Tana del Re Tiberio presso Borgo Rivola e la Grotta Tanaccia non lontana da Brisighella.
La Vena del Gesso ospita una ricca fauna, come, ad esempio, il Gufo reale, l’Istrice e numerose specie di pipistrelli, ed una flora particolarmente diversificata, come, ad esempio la rarissima Falcetta persiana.
D'altronde non è l'argilla l'elemento che ha creato la fortuna di questa terra? Argilla che dà origine alle famose ceramiche faentine di grande tradizione, come testimoniano i musei storici e il museo dedicato al grande scultore Carlo Zauli. E l'argilla è anche l'elemento base per la ricchezza delle Terme di Riolo, che impastano argilla e acqua termale per i miracolosi fanghi, adatti a curare artriti e infiammazioni. www.termediriolo.it . Con Riolo torniamo nei paesi dell’Appennino, che sono i più caratteristici rispetto ai paesi della costa romagnola e agli stessi paesi di fondovalle collocati lungo la strada Emilia. Casola Valsenio, in particolare, è il classico paesino idillico che, dopo un periodo di spopolamento, ha visto rinascere la sua fortuna con alcune iniziative interessanti. La cultura, la passione e l’amore per le erbe, anche officinali, hanno favorito appuntamenti classici come il Mercatino serale estivo, Erbeinfiore e la Festa dei Frutti Dimenticati, una cucina che propone, usando le erbe aromatiche, piatti leggeri, gradevoli e salutari secondo il ritmo delle stagioni. Manifestazioni che sono ormai un must per raccogliere visitatori, non solo dalla regione, ma da città più lontane come Milano e Padova. iat.casolavalsenio@racine.ra.it  www.racine.ra.it .
Casola deve gran parte della sua rinata fortuna al Giardino delle Erbe, intitolato al suo fondatore Augusto Rinaldi Ceroni: un giardino botanico che ha lo scopo di conservare e coltivare piante di interesse medicinale e aromatico. Di proprietà della regione Emilia Romagna, dal 2000 è gestito dal Comune di Casola Valsenio, con la collaborazione della Cooperativa Montana Valle del Segno e della Soc. di Area. Inaugurato nel 1975, il Giardino delle Erbe ha radici lontane: è nato nel 1938 per iniziativa del professore Augusto Rinaldi Ceroni, allora direttore della scuola di avviamento professionale di tipo agrario, che ottenne dalle autorità scolastiche il permesso di adibire un appezzamento di terreno, concesso dal Comune alla scuola per le esercitazioni degli alunni, a campo sperimentale di piante originali. Il Giardino, entrato a far parte del Sistema Museale della Provincia di Ravenna nel 2003, svolge da sempre un’importante funzione didattica e divulgativa e garantisce la conservazione di oltre 400 specie di erbe officinali ed aromatiche, autoctone e non. Attualmente il Giardino delle Erbe, che occupa quattro ettari di terreno, è una mostra permanente di piante aromatiche, medicinali, da essenza, da cosmesi e mellifere, ordinate nei vari gradoni in riferimento al loro utilizzo e alle loro proprietà officinali.
La passeggiata sul gradone delle erbe aromatiche e delle erbe per la ristorazione (erba cipollina, pimpinella, dragoncello, rabarbaro, borragine, ortica, levistico, nepitella, angelica, ecc.) offre splendidi spunti olfattivi e gustativi, mentre la guida insegna a distinguere le varietà più utili per la preparazione di piatti semplici, ma con interessanti proprietà alimentari.
Le piante officinali, invece, sono quelle che contengono al loro interno principi attivi utili nella prevenzione e nella cura delle malattie dell'uomo, degli animali e delle piante (camomilla, biancospino, le digitali, giusquiamo, atropa belladonna, salvia, valeriana, echinacea, ecc.).
Le piante mellifere sono quelle i cui fiori, più o meno appariscenti, sono visitati dagli insetti pronubi per la raccolta di polline e nettare (lavanda, tiglio, marrubio, cardiaca, nepeta, sulla, timo, cephalaria, ruta, coriandolo, salvia, rosmarino, biancospino, Grendelia ed altri ancora). Sono le piante impiegate dagli apicultori per far pascolare le api e per migliorare la qualità e la produzione dell'alveare.
Altre piante, facilmente riconoscibili per il profumo delle foglie e dei fiori (elicriso, caprifoglio, gelsomino, menta, assenzio, lavanda, pelargonium, timi, peonie), sono utili per la preparazione di creme e pomate.
Passeggiando all'interno del Giardino delle Erbe, si possono poi vedere gli alberi e gli arbusti di interesse officinale, consumati in passato e poi scomparsi (sorbo, nespolo, rosa canina, biancospino, olivello spinoso, nocciolo, etc.), ma oggi recuperati, oppure gruppi di piante utilizzate per il consolidamento dei terreni, le piante coloranti e le piante velenose. Nel piccolo negozio del giardino è possibile acquistare alcuni prodotti realizzati con le piante coltivate in giardino. Nei locali attigui una piccola, ma preziosa biblioteca, aperta alla consultazione del pubblico, raccoglie testi inerenti il settore delle officinali. Giardino delle Erbe "A. Rinaldi Ceroni" str. Prov.le per Prugno km 2 – tel. 0546 73158 - email: info@ilgiardinodelleerbe.it  (Apertura: domenica e festivi, estate ore 15,00 - 18,30; inverno ore 14,30 – 17,00) .
La dimensione calda e familiare dell’accoglienza è poi alla base del progetto “il circuito delle erbe” che mette in rete gli esercizi commerciali del territorio con il Giardino delle Erbe: nei negozi, nei ristoranti e negli agriturismi il visitatore infatti trova prodotti a base di erbe e di frutti dimenticati provenienti da coltivazioni biologiche. Così ad esempio presso l’Azienda Agricola Linguerri che con simpatia accoglie i visitatori per offrire cestoni pieni di sorbe, pere volpine e giuggiole ormai introvabili nelle città grandi. Il Ristorante Fava, specializzato nella cucina alle erbe, è davvero uno dei luoghi più invitati per sperimentare l’originalità e la delicatezza di questi ingredienti particolari. Tra le proposte di stagione “Le antiche emozioni romagnole”, il “Menù dell'amore”, il “Menù ai fiori di campo”, il “Menù di formaggi e pere”. Qualche ricetta? Insalatina dell’Eden, fagottini alla santoreggia, zuppa di malva, tortelli di rucola, spiedini con coriandolo ed issopo, sformatino di spinaci e calendule, fagottini di rose. ristorantefava@ristorantefava.it  www.ristorantefava.it . Di grande ricerca anche la cucina del ristorante All’Antica Corona ricavato da una signorile villa liberty di fine ‘800, costruita su precedenti ambienti di epoca rinascimentale. Qui domina la cucina di terra a base di salumi che hanno vinto addirittura premi come il salame di mora, cacciagione, funghi e tartufi neri, ribollita di derivazione toscana, formaggi serviti con le più profumate confetture ricavate dalle erbe e dai frutti del territorio. info@hotelanticacorona.com  www.hotelanticacorona.com 

 



 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Per maggiori informazioni: www.pubblica.it/terredifaenza/ 
Si raggiunge facilmente il cuore dei paesini dell’Appennino romagnolo in autostrada, uscendo al casello di Imola e percorrendo un tratto della Via Emilia fino a Castel Bolognese, da cui la deviazione porta nell’entroterra. A Casola ci attendono non solo ottimi ristoranti, ma anche un originale resort. E’ il BioResidence
Rigenera, situato in una splendida posizione panoramica da cui si domina l’abitato di Casola e la valle del Senio.
Il BioResidence Rigenera della famiglia Visani/Fava è stato realizzato in un felice connubio di benessere e responsabilità ambientale ed ecologica: sono stati utilizzati solo materiali di origine naturale, con la massima attenzione affinché l’impatto ambientale sia minimo e siano limitati il più possibile gli sprechi energetici.
Tutti i minialloggi sono forniti di nuove tecnologie, come la cromoterapia, l’aromaterapia e la musicoterapica, che offrono un viaggio attraverso i cinque sensi: i bagni di colore, i diffusori di aromi e la musica avvolgente rigenerano e ritemprano il fisico e la mente. Tel. 0546/73908. www.terredifaenza.it



 

 

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