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El alma de Cuba

di Laura Sciolla

 

Un’esperienza che ti resta impressa nella memoria; una vacanza che non è solo un momento di svago, ma che può essere vissuta come l’interessante scoperta di un popolo che ha molto da raccontare. Un paese caldo, avvolgente, disposto a mostrare la sua anima a chiunque sia pronto a immergersi nei suoi ritmi. Musica musica musica... se dovessi esprimere in una parola ciò che più rappresenta questa famosa isola d’oltreoceano, non avrei dubbi. Musica! La senti ovunque: nei tipici locali dedicati ai tradizionali balli caraibici, nei bar, ma anche nelle dogane dell’aereoporto, nelle strade, nelle case dove la gente non perde occasione per festeggiare ballando. Non è inusuale percorrere i vicoli dell’Havana e ricevere l’invito a visitare una semplice, ma curata abitazione locale, tra un passo di salsa e uno di baciata. Indescrivibile la cordialità dei cubani: certo passeggiando sul Malecon – il famoso lungomare dell’Havana – non mancano gli ‘abbordaggi’ di giovani, in cerca di una mancia, in cambio delle loro prestazioni come guida improvvisata, servizio di traduzione, eventuale banca a prezzi convenientissimi – fin troppo... attenzione alle monete false! –. Ma sono comunque gentili e educati nei modi di fare e, per chi non ama i tour operator o la consultazione di cartine e guide turistiche, è una soluzione ottimale per visitare la capitale cubana: La Havana. Per molti si presenta come una città avvolta in una inviolabile malinconia, con mura decadenti, Chevrolet rumorose, fredde costruzioni di stampo comunista. Ma è proprio questa atmosfera irreale a renderla unica: e poi bisogna differenziare i vari quartieri. Principalmente si distingue La Havana Vieja, il Centro e il Vedado. La parte vecchia – dichiarato Patrimonio dell’Umanità - è ormai diventato il centro turistico della città, con case, locali, negozi, tutti perfettamente ristrutturati, mantenendo il tradizionale stile coloniale, ad hoc per i turisti. Non si può negare, però, una visita al Castillo de San Carlos de la Cabana, alla Plaza de Armas , alla Cattedrale, magari con una sosta rinfrescante alla Bodeguida del Medio, dove Hemingway bevve il primo mojito della storia. La parte più autentica della città è Havana Centro, che ruota attorno al Capitolio Nacional, copia perfetta del Campidoglio di Washington. Qui, a parte la ricca zona dei teatri distribuiti attorno al Paseo del Prado, si sviluppano infinite stradine non asfaltate, dove la maggior parte della popolazione trascorre le sue giornate fumando sigari o ascoltando le ultime hit musicali. Una vera sorpresa è girare l’angolo e piombare nel ‘mini’ quartiere cinese, con tanto di arco raffigurante un dragone, in perfetto stile hollywoodiano. Attorno si muovono goffamente la famose automobili cubane, che paiono uscire da un fumetto anni ‘50: ancora mi chiedo come facciano ad andare avanti, ma forse è meglio non indagare. Divertenti i camellos, gli autobus tipici che, con le loro ‘forme sinuose’ a due gobbe ricordano i padroni del deserto... se poi si equivalessero anche nella resistenza... Esperienza del tutto nuova: i ‘coco taxi’, simpatici taxi a forma di uovo, gialli, che ospitano due passeggeri alla volta (il terzo è benvenuto, ma illegale). Questo è un ottimo mezzo per chiacchierare con i giovani abitanti della città – che preferiscono guidare il taxi per un fisso al mese, nonostante il governo imponga tariffe al chilometro, piuttosto che fare gli insegnanti – e per spostarsi tra i quartieri. Il Vedado è la parte nuova, cuore economico e sociale, con grandi palazzi adibiti a uffici, hotel di lusso – tra cui lo storico Hotel National – università. E nel mezzo si impone maestosa Plaza de la Revolución, dominata dell’obelisco, il cui belvedere, a 142 metri di altezza, rappresenta il punto più alto della città. Fu questo lo scenario di importanti avvenimenti storici e delle grandi adunanze politiche degli anni ‘60.
Ma Cuba non è solo La Havana. In dieci giorni di vacanza non si può pretendere di visitare tutta l’Isla Grande – dalle dimensioni simili alla nostra penisola – ma le opportunità di scelta sono molteplici. Chi decide di recarsi a Varadero, la spiaggia più famosa dove trascorrere vere vacanze di relax, in compagnia di centinaia di connazionali; o Trinidad, per unire mare e cultura, oppure scoprire le bellezze naturali del paese come la regione del Nord. Vinales, per la precisione, da cui proviene il miglior tabaco de Cuba. A proposito: molti sono i laboratori per la produzione di sigari diffusi su tutto il territorio, ma la domenica, nonostante le richieste dei turisti, sono chiusi. Non resta che degustare il sigaro seduti ad un tavolino, magari accompagnandolo con dell’ottimo Ron. Ma torniamo a Vinales, con le sue dolci montagne, le sue vallate verdi, le cavalcate tra le coltivazioni di cavolo e i percorsi in bicicletta per visitare i murales preistorici (che di preistorico hanno solo la parete su cui sono dipinti!) e le grotte attraversate da fiumi sotterranei. Questa zona mantiene ancora il fascino autentico, non essendo una zona sviluppata turisticamente, sebbene alcune spiagge dei dintorni siano state recitante con ingresso a pagamento. A Vinales si può quindi passeggiare tranquillamente, incontrandosi – in maniera molto ravvicinata, se si sceglie di buttarsi in un coinvolgente ballo nella Casa della Musica – e confrontandosi con gli abitanti della zona. Soprattutto se si dorme nelle casas particulares, che rappresentano l’equivalente dei nostri bed&breakfast: famiglie private che mettono a disposizione stanze a prezzi modici, fornite di biancheria e bagno privato. Su richiesta, i proprietari sono disponibili per preparare la cena e aiutarti a trovare tute le informazioni che desideri. E’ una vera full immersion nella loro cultura, nel loro modo di vivere. Alcune case si sono organizzate a gestire fino a sette camere, ma a ciascun ospite dedicano un attenzione particolare. Pare proprio di essere a casa.
Chi, invece, preferisce le bianche spiagge tropicali, può scegliere di comprare un pacchetto per Cayo Largo. Direttamente presso le agenzie di viaggio de La Havana, si possono acquistare il volo e le notti in uno dei villaggi di questo piccolo paradiso. L’isoletta non possiede un vero centro abitato, ma solo una marina fatta di strutture prefabbricate e moli attrezzati per accogliere lussuose imbarcazioni; in compenso, si ha l’imbarazzo della scelta per le strutture alberghiere, tutte affacciate su una straordinaria lingua di sabbia. La barriera corallina è lontana e le onde impediscono di fare snorkelling dalla riva, ma crogiolandosi al sole di Cayo Paraiso, si capirà immediatamente perché merita dimenticare la paura di volare su un ex cargo a 20 posti! Che emozione planare su i mille blu del mare che giocano scintillando al tramonto.
Ma è difficile riassumere le sensazioni che tutta l’atmosfera cubana sa donarti, che la gente riesce a comunicarti, quando ti sorride affacciandosi alle porte indaco verniciate di fresco, o quando ti offre un passaggio su di un’azzurra Chevrolet traballante, con la radio che trasmette a volume assordante “Me gusta la gasolina”. E’ l’anima cubana ciò che ti resta nel cuore: la disponibilità, l’ospitalità, la forza di volontà e l’arte di arrangiarsi. In un paese dove, anche se dieci giorni passano in un batter d’occhio, il tempo pare essersi fermato.
 

 

 

 

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Per informazioni su Cuba: Ufficio del turismo di Cuba - via Fara, 30 – Milano. Tel. 0266981463 – info@cuba-si.it  - www.cuba-si.it
 




 

 

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