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Cicloviaggio in Corsica

di Carlo Ferrari

Terra dove un genovese “cammina” un poco tutti i giorni, staccatasi dalla Liguria milioni di anni fa portandosi appresso, in tempi più prossimi, una infinità di assonanze dialettali, decine di torri di avvistamento rimaste a baluardo delle coste, e pagine di storia pesanti e battagliere legate al periodo di massimo splendore della “ Superba”.
Avevo intuito che il periodo scelto (Maggio/Giugno) già eliminava la maggior parte di assatanati del mare, ma mai avevamo pedalato per chilometri e chilometri su strade così poco trafficate, scattato foto a spiagge così deserte ed annusato così a fondo gli odori della natura in una pace francescana. E la natura in Corsica è veramente qualcosa di grande, nella materia e nel colore, ben poco intaccata dall’uomo anche là dove richiami turistici maggiori spesso conducono a mortificazioni ambientali non indifferenti. Il turchese dei fondali più bassi dalle trasparenze e dai riflessi delle più belle lagune tropicali che io abbia potuto ammirare in vita mia, orlate di arena bianca a completare il contrasto con il verde della macchia mediterranea. E’ la montagna l’elemento che più di ogni altro differenzia questa piccola perla mediterranea dal resto delle terre insulari; montagna in piena regola, con nevai e pareti che precipitano per centinaia di metri dai 2700 metri del Monte Cinto e non solo.
Quello stupendo protogino arancione che nelle Calanques di Ficajola come nelle pieghe metafisiche dell’Isola di Lavezzi o nelle rive tortuose di Punta Bianca si accende al tramonto dello stesso rosso che ha battezzato le Isole Sanguinaires che si trovano a Punta della Parata, 12 km. ad ovest di Ajaccio. Il tocco di colore forte che imprime il marchio indelebile del paesaggio corso nel quadro che vi ho fin qui descritto. Infatti un discorso è incastonare le pareti nella monotonia cromatica del bianco di neve e ghiaccio, un altro è vederle salire dal mare delle Calanques di Piana o dai prati del Passo di Bavella. Già la strada che da Calvi mena a Porto presenta paesaggi molto belli, con i suoi chilometri finali letteralmente tagliati nei fianchi della roccia a precipizio su piccole anse smeraldo ed i tornanti affacciati gli uni sugli altri a fare sentire noi poveri ciclisti in equilibrio tra cielo e mare come funamboli da circo. Ma uno dei pezzi forti del tour è stata la tappa che da Porto ci ha portati a Corte, e non solo per le diversità di forme e collocazioni in cui si incontra il mio adorato granito, ma per tutto il contesto paesaggistico in cui si pedala dal primo all’ultimo chilometro. Certo non sono uno scherzo 34 chilometri di salita per 1400 metri di dislivello senza che la strada molli un solo istante, ma è stato talmente tanto l’ingaggio dato dalla voglia di scoprire ad ogni chilometro il chilometro successivo, che la fatica ha assunto connotati molto diversi dal solito. Le foreste delle Gorges de Spelonca, la Foret d’ Aitone ed il Col de Verghiu ci hanno fatto sudare, ma che roba, ragazzi!
La meritata discesa verso Calacuccia ed infine le Scale di Santa Regina: un vero set cinematografico! E come non parlare della salita da Porto Vecchio all’ Ospedale e da qui alla Bocca di Illarata (altri 30 km.) per finire al Colle di Bavella, doppiando simpatici villaggi come Zonza ed addentrandosi in un paesaggio montano dai profili così forti che pare impossibile di essere a due passi dal mare, con tutti quei chilometri a tornanti stile Passo da Giro d’Italia che ad ogni curva ti fanno voltare per compiacerti di ciò che riesci a lasciarti dietro e guardare avanti ed attorno per godere ancor di più questa entusiasmante vacanza. Delle città posso raccontare poco e non me ne si voglia. Il cicloturista che molto pedala e molto si ferma per fotografare ed ammirare la natura, poco vede della città in cui pernotterà. Tuttavia ci siamo concessi un giorno di sosta a Bonifacio, ed è quello che suggerirei a chiunque, perché lo merita. Lo meritano i vicoli della parte alta e lo merita una gita in vaporetto all’Isola di Lavezzi, non fosse altro per ammirare dal mare la bastionata calcarea a strapiombo su cui è collocata la città vecchia. Carine St. Florent, Propriano e la parte vecchia di Bastia, belle Sartene, Calvi e Porto Vecchio. Anonime Ajaccio e Corte, almeno per quanto mi è stato possibile vedere, ma a mio parere poco importa, in Corsica si va per tutto quanto sta al di fuori di case e strade. E per chiudere il discorso su centri e villaggi, tanto per aggiungere dislivello laddove non ce ne fosse stato abbastanza, la nostra curiosità ci ha spinto a spazzolare quasi tutta la Balagna nel corso della seconda tappa: Belgodere, Speloncato, Feliceto, Pigna, S. Antonino.Una bella, faticosa e silenziosa alternativa alla litoranea immersi nella campagna corsa, una microregione fertile e pienamente contrastante con l’asprezza tipica del resto del territorio, affacciata sulla litoranea che si estende da Ile Rousse a Calvi, un susseguirsi di anse da cartolina che culminano nella bellissima baia di Algajola.
Del mare della Corsica c’è poco da dire, l’Italia è la patria dei marofili per eccellenza e tutti prima o poi vanno in ferie o qui o in Sardegna, e se potete, credetemi, non perdetevi la pace ed il senso di profondo respiro che un soggiorno in questa stupenda isola in un periodo come quello scelto da noi offre. Ed offre in particolar modo proprio sulle spiagge, tutte indistintamente, dalla punta del “dito” fino alle Bocche di Bonifacio, tanto conosciute quanto non serva che ve le elenchi una per una. Spiagge che non hanno nulla da invidiare alle ricercate sorelle tropicali, le quali sono quasi sempre sigillate all’interno di sintetici villaggi isolati dal resto di un territorio spesso monotono ma che quand’ anche fosse ricco di spunti non si riesce a vivere. Ed è proprio questo che differenzia la Corsica dal resto delle isole, l’impossibilità di annoiare il turista, il riuscire a coinvolgerlo nello spazio di un pugno di chilometri dalla visita ad un borgo antico ad una scalata di alta montagna, da una gita nei boschi ad un bagno in lagune da cinematografo, da zero a quota 2700.
Cicloturisticamente non la si improvvisa, ma niente vieta di portare la bici al seguito in auto e di selezionare spezzoni delle nostre tappe e tramutarli in gite di uno o due giorni, anche perché la Corsica offre una buona ricettività di pernottamento a prezzi ottimi e per tutte le tasche, senza dubbio più bassi di quelli italiani. Provate, ne tornerete entusiasti!


 

 

NOTIZIE UTILI

 

COME ARRIVARE
La Corsica Ferries ha partenze da Vado Ligure (SV) (attraversata notturna) a partire da 90 € A/R in cabina con bagno privato e da Livorno (solo attraversata diurna ) a partire da 26 € A/R . incluso il trasporto della bicicletta.
DORMIRE E MANGIARE
La ricettività alberghiera è ottima e per tutte le tasche. I ristoranti pure. Lungo la strada il piatto forte e nutriente sono baguettes con affettati e formaggi corsi, la specialità dell’isola; ci sono piccoli negozietti che meritano una foto tanta roba bella e buona hanno dentro.
COSA PORTARE
Vestiario da ciclista estivo. Vestiario da libera uscita estivo con una felpa ed un giacchettino antiacqua. Pedalate con scarponcini bici-trekking per muovervi meglio ed avere nel bagaglio un paio di scarpe in meno, la Northwave ne ha una gamma valida e completa. Una coppia di borse a tenuta stagna come le nostre SCI-CON art.38, leggere e con un ottimo sistema di fissaggio al portapacchi, fondamentale per quando ci si alza sui pedali nelle lunghe salite e per quando ci si abbatte in curva nelle lunghe discese. Occhiali da sole leggeri e con buone lenti viste le ore che si passeranno sotto il sole, noi usiamo sempre i REVO 4011 polarizzati. Reintegratori salini ed energetici come quelli forniti a noi dalla HALEKO-MULTIPOWER. Una buona polizza assicurativa come la “Viaggi no-stop” di EUROP- ASSISTANCE, la più completa ed efficiente.

Ente Nazionale Francese per il Turismo – Via Larga, 7 – 20122 Milano- tel.: 899 199 072 – fax: 02 58486221 – info.it@franceguide.com  - www.franceguide.com
Agence du tourisme de la corse – Boulevard du Roi Jerome, 17 – 20181- Ajaccio
cedex 01 - tel. : 0033 4 95517777 – fax : 0033 4 95511440 - www.visit-corse.com
Corsica Ferries – www.corsicaferries.com
 

 

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