Effetto Bokeh – l’arte di non mettere a fuoco. In questo appuntamento parleremo di una accattivante tecnica fotografica
Bokeh è un termine giapponese, che significa fuori fuoco, utilizzato in fotografia per definire quella tecnica che permette di ottenere un piacevole effetto sfuocato nelle fotografie. Niente di complesso, è una delle prime cose che si impara a realizzare quando si acquista la prima reflex. Il bokeh è una sfocatura controllata e si possono ottenere tre tipi d’immagine.
Bolle luminose. E’ l’immagine più semplice da ottenere. Si sfuocano i punti luce, accorciando molto la distanza di messa a fuoco, finché le luci diventano dei cerchi di luce e ogni altra cosa diviene indistinguibile. Osservate le foto 1, 2 e 3. La scena è un banale traffico cittadino notturno. Nella foto 1, benché tutto è molto sfocato, si distinguono le automobili, i fanali, il marciapiede, le piante. Continuiamo a sfocare l’immagine e arriviamo a scattare la foto 2 dove non si distingue più nulla della scena inquadrata. Continuiamo a sfocare, avviciniamo l’immagine e otteniamo la foto 3. Noterete che utilizzando un diaframma aperto (f 4 o 5,6) le “bolle luminose” hanno un contorno tondo. Più chiudiamo il diaframma e più i contorni delle “bolle” diventeranno i lati di un poligono regolare (esagono, ottagono, decagono…). Questo dipende dal numero e dalla forma delle lamelle del diaframma dell’obiettivo. Cambiando obiettivo avremmo dei contorni diversi.
Soggetto isolato dalla sfuocatura. Il soggetto è messo a fuoco e tutto ciò che si trova davanti o dietro è molto sfuocato. Questa soluzione guida l’occhio dell’osservatore in quanto enfatizza il soggetto isolandolo dal resto della scena inquadrata. Nelle foto 5, 6 e 7 si può notare il risultato di questa tecnica. Per questo tipo d’immagine è necessario bilanciare due elementi: il diaframma e la lunghezza focale. Un diaframma aperto ha una profondità di campo minore e per diminuire ulteriormente la profondità di campo dobbiamo usare una focale lunga. Una combinazione adeguata potrebbe essere diaframma f4 e lunghezza focale 100 mm. Ma si possono ottenere ottimi risultati con combinazioni differenti.
Soggetto isolato con luci puntiformi. Con la combinazione dei due punti precedenti si ottengono delle immagini di forte impatto. Si adotta la tecnica di isolare il soggetto diminuendo la profondità di campo e si sceglie un’inquadratura dove, oltre al soggetto, si sono dei punti luce. Nella foto 4 la silhouette dei fenicotteri è circondata da innumerevoli piccole “bolle luminose” dovute alla sfuocatura dei riflessi dell’acqua. Nella foto 8 abbiamo delle persone a fuoco sul molo. Il mare dietro è molto sfuocato e pieno di riflessi. L’immagine è stata scattata nel momento che gli spruzzi di un’onda si alzavano in prossimità del fotografo. Gli spruzzi molto sfuocati hanno originato l’effetto che vediamo.
contributi fotografici: Marco Asprea