In posizione strategica e riparata, ma facilmente accessibile dalla Vistola e dal Mar Baltico, Danzica, in Polonia, vanta mille anni di storia. Tragica ed esaltante
Testo e foto di Franca Dell’Arciprete Scotti
La storia è passata qui. Se c’è una città in Europa che più di altre ha conosciuto le svolte epocali del Novecento, questa è Danzica. Una storia tragica ed entusiasmante, semplice e irripetibile, che in ogni particolare del racconto continua a stupire ancora oggi. A Danzica il 2 settembre 1939, con il cannoneggiamento della penisola di Westerplatte da parte delle truppe naziste, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. A Danzica, con gli scioperi degli operai dei Cantieri Navali, e la nascita di Solidarnosc e la figura carismatica di Lech Walesa, dal 1980 al 1989 cominciava a sgretolarsi l’impero sovietico. Basterebbero queste due date per assegnare a Danzica un posto imprescindibile nella storia del Novecento. Ma questa città polacca, citata per la prima volta in un documento scritto nel 997, per lungo tempo città libera, orgogliosa dei suoi privilegi e della sua ricchezza, ha dietro di sé secoli di vicende affascinanti e tumultuose. Tutte da scoprire percorrendola da un capo all’altro, nel centro della Città Principale e nella Città Vecchia o Stare Miasto, nelle banchine del porto sulla Motlawa e nei sobborghi periferici che portano alla Vistola e al Mar Baltico.
Proprio così, percorrendola a piedi finché si può, Danzica rivela la sua posizione strategica e unica, che spiega anche la sua fortuna. Al fondo di un’ansa del fiume Motlawa, riparata ma accessibile facilmente dal mare, al punto di incrocio tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud d’Europa, Gdansk era destinata ad un ruolo strategico: basti pensare che quando Londra aveva banchine fluviali lunghe un chilometro, Danzica vantava banchine lunghe tre chilometri. Re polacchi, Cavalieri Teutonici, Russi, Prussiani la contesero e la occuparono, furono accettati e furono respinti. I Danzichesi cercarono nei limiti del possibile di rivendicare la loro autonomia. La loro forza erano i commerci per mare e per terra: di ambra, pellicce, miele, pelli, grano che portavano fino alle città dell’Europa meridionale. Mentre dal sud trasportavano metalli, tessuti, vetro, manufatti. Il periodo d’oro furono i secoli 16º e 17º, quando Danzica fu città regina della Lega Anseatica, che univa tutte le ricche città mercantili affacciate sul Baltico.
A questi secoli risalgono i palazzi più sfarzosi della città che in una gara di opulenza arricchiscono il Mercato Lungo e la Via Lunga reale o Dluga. Qui passava il corteo del re polacco in arrivo da Varsavia, accolto solennemente. Palazzi nel classico stile del manierismo nordico, importato dalla Germania e dalle Fiandre dovuto agli architetti Van den Blocke. Facciate alte e strette, coronamento a gradoni, volute, stucchi, medaglioni, busti, terrazzini a piano terra, graffiti e pitture colorate. Alcuni palazzi più ricchi brillano d’oro e di statue e risentono dello stile rinascimentale italiano. Sontuoso il palazzo di Artù o delle corporazioni che raccoglievano il patriziato della città, tutta l’imprenditoria commerciale. Anche l’Arsenale di Danzica é un meraviglioso imponente palazzo decorato da busti, statue, doccioni a forma di serpente, stucchi, volute: una facciata ricchissima per il deposito delle armi stivate nei sotterranei. Questo centro compatto della cosiddetta Città Principale, dove spiccano anche il Municipio Nuovo con la torre dell’orologio a carillon e il massiccio Duomo gotico dall’interno nudo, sottolineato da pochi pezzi di grande valore, si conclude nella Porta d’Oro da cui entrava il corteo reale.
Accanto, in un barbacane difensivo poi incorporato nella cerchia delle mura più esterne e diventato prigione, si visita oggi il bellissimo Museo dell’Ambra. Dove si scopre l’importanza di questo materiale, “oro del Baltico” e “oro del Nord”, fonte di ricchezza per la città: resina fossile presente in gran quantità nelle acque e sulle spiagge del Baltico, dallo splendido colore che sfuma dal giallo pallido all’arancio, al color latte al nero, simile all’oro e al sole, profumata, ricca di inclusioni. Ricercata per le sue proprietà taumaturgiche, magiche, decorative, rappresentava una merce di scambio preziosa con le popolazioni del Sud Europa. Oggi tutta la città è ricca di boutique e negozi che vendono oggetti d’ambra lavorata e gioielli. Diffidate dalle imitazioni! Meglio rivolgersi a negozi e fabbriche sicure dove spiegano la lavorazione e i segreti dell’ambra. Uno tra tutti è senz’altro l’Amber Manufacture (www.ambermanufacture.com.pl), sulla banchina pittoresca della Moltlawa. Una sosta piacevolissima qui, tra gioielli, pepite d’ambra che si possono acquistare grezze o lavorate, oggetti da scrittorio e da tavola.
La passeggiata lungo il fiume é del resto tutta intrigante: ristoranti di pesce, caffè, antichi galeoni attraccati alla banchina che invitano ad un’escursione fino al Mar Baltico, palazzi fiabeschi a torrioncini, le antiche porte di mattoni rossi che dal fiume si aprivano verso il cuore della città, un famoso argano, simbolo di Danzica, il più grande argano medievale esistente in Europa, in grado di sollevare 4 tonnellate. E poi i famosi granai, che costituivano una delle fonti di ricchezza della città. Tanto che era stata delimitata l’Isola dei granai con 300 magazzini massicci e inconfondibili. Oggi sono stati in parte recuperati a nuova vita, come l’affascinante Hotel Gdansk, uno dei più belli della città, al di là del fiume: accoglie nelle camere dell’ala storica con i soffitti originali del Settecento a grandi travi di legno e nelle suite eleganti dell’ala moderna, che si affacciano con grandi balconi sul panorama più pittoresco della città. Famoso al Gdansk anche il ristorante con specialità tipiche e la birreria dove si serve una speciale birra artigianale prodotta internamente. Senza dimenticare la famosa Med Spa interna, una delle più moderne Spa in Polonia, con un centro per la sauna finlandese, bagno a vapore e stanza del sale, dove si possono praticare eccellenti trattamenti benessere. www.hotelgdansk.pl
Tornando in centro, la passeggiata ci porta alla Città Vecchia o Stare Miasto, che ha alcuni angoli imperdibili: il grande mulino costruito dai Cavalieri Teutonici, dall’enorme tetto a doppio spiovente, il più grande stabilimento industriale nell’Europa medievale, il Municipio antico in perfetto stile del manierismo olandese, la statua dell’astronomo Jan Hevelius, Santa Caterina con il suo orologio a carillon. Qui sorge anche la chiesa di Santa Brigida, dove si riunivano i soci di Solidarnosc. Ma l’epopea di Solidarnosc rivive davvero in pieno nel nuovissimo ECS European Solidarity Centre, appena inaugurato, proprio nell’area dei Cantieri Navali. In forma di nave in costruzione, in acciaio Korten, dall’impressionante color ruggine, grandioso negli allestimenti interni, contiene tutta la storia esaltante e commovente di Solidarnosc e della caduta del regime sovietico.
Tre puntate fuori del centro
Pruszcz Gdanski – la Fattoria, è una ricostruzione dell’antico borgo fortificato, la prima stazione della Via dell’Ambra. Nel museo è possibile conoscere tutto sull’ambra, sulla Via dell’Ambra e gli antichi rapporti tra Roma e la Pomerania. www.faktoriapruszcz.pl
La cattedrale di Oliwa, un tranquillo quartiere di Danzica, all’interno di un magnifico parco cistercense progettato dal grande Andrea Le Notre, ci attende per un concerto del famoso organo, uno strumento dal suono rarissimo che produce l’effetto dell’eco. I suoi elementi decorativi come stelle, trombe, campanelli degli angeli si mettono in moto durante il concerto.
Sopot è la cittadina residenziale costruita negli anni ‘20 sul Baltico per accogliere la villeggiatura della ricca borghesia di Danzica. Qui, immersi nel verde dei viali e dei parchi, sorgono deliziosi villini in stile liberty, padiglioni per la musica, il Kursaal, e grandi hotel anni ‘20 che hanno accolto ospiti memorabili: Marlene Dietrich, Charles Aznavour, Greta Garbo, Fidel Castro.
Bene a sapersi
Info: www.polonia.travel
Per i turisti italiani è un valore aggiunto la possibilità di avere come guida a Danzica Roberto Polce, giornalista italiano, profondo conoscitore della città e di tutta la Pomerania. roberto.m.polce@gmail.com, https://www.facebook.com/guida.turistica.danzica
Ottime anche le guide su Danzica e su altre città della Polonia firmate da Roberto Polce per Morellini Editore: www.facebook.com/morellinieditore, www.morellini.it
Per viaggiare ottimo il Tour Operator su tutta la Polonia: www.varsavin.it