Mottola, immersa tra boschi, gravine, uliveti secolari, antiche masserie, chiese e villaggi rupestri medievali rappresenta un angolo inconsueto e incontaminato nel cuore della Puglia.
a cura di Carmela D’Auria
Borgo antico quello di Mottola: arroccato sulla collina, antropizzato sin dalla preistoria, centro fortificato durante il IV secolo a.C. (si conserva in una cantina un tratto delle poderose mura ellenistiche), nel corso dell’epoca medievale si dota di un maestoso castello e di una sede vescovile. Con i suoi 387 m, il paese domina incontrastato tutta la pianura tarantina e il golfo di Taranto, con lo sguardo che, nelle fredde e limpide giornate di tramontana, arriva ad accarezzare le montagne della Calabria. Seguendo le strette vie lastricate a chianche del centro storico, costeggiando balconate monumentali e antichi municipi rinascimentali tra piazzette imbiancate a calce, ci si immerge in un’atmosfera magica e irreale.
Un territorio tutto ancora da scoprire quello di Mottola, percorribile a piedi, a cavallo, in carrozza, lungo sentieri tra antiche masserie, trulli, cisterne e villaggi rupestri immersi nel profumo intenso del rosmarino, del timo, dell’origano. Un territorio variegato e unico dal punto di vista geologico-naturalistico, incorniciato a nord dai boschi di querce, e a sud dalle gravine, profondissimi canjon in cui il Pino d’Aleppo fa da padrone. Ed è in questi habitat naturalistici straordinari che in epoca medievale, soprattutto durante la dominazione normanna, si sviluppa la “cultura del vivere in grotta”: villaggi rupestri, come Petruscio e Casalrotto, costituiti da case scavate nella roccia nascono qua e là in tutta la terra delle gravine e si sviluppano fino ad avere una conformazione sociale solida e ben precisa. I villaggi rupestri si dotano di torri di avvistamento, di piazze, di iazzi per gli animali, di farmacie e soprattutto di chiese. Sparse per tutta la campagna pugliese, le chiese rupestri rappresentano dei veri e propri gioielli dal punto di vista architettonico con  un apparato iconografico di eccezionale fattura artistica. Tra le più significative e suggestive la chiesa di San Nicola si distingue per l’eccezionale stato di conservazione degli affreschi. Qui è ancora più evidente il pulsare dell’anima orientale in un contesto storico ormai latino o che si andava latinizzando: a San Basilio, Santa Parasceve, San Nicola si affiancano santi della tradizione occidentale come San Lorenzo, San Pietro, Santo Stefano, Santa Lucia. Ricordiamo inoltre le chiese di Sant’Angelo con l’omonimo monastero, unico esempio su due piani, la chiesa di Santa Margherita, rappresentata in abiti preziosi e delicatissima nei tratti, il cui martirio si esplicita in forma maestosa in alcune scene dipinte sulla parete di fondo, San Gregorio con il suo maestoso Cristo Pantocrator.
E’ terra di odori e sapori antichi quella di Mottola. Dal grano del Tavoliere si ricavano molte varianti di paste, sempre corpose, da abbinare a sughi forti e di personalitĂ : arcinote sono le orecchiette, preparate con sugo, le cime di rapa o la gustosissima ricotta forte, da provare con le brasciole (involtini di carne imbottiti). L’angrapie’d è un gustoso pasticcio di fave secche, cicoria e cicuredde. Strepitosi i prodotti caseari, mozzarelle, burrate, caciocavalli da abbinare al pane e alle friselle locali. Ricca la scelta di secondi di terra e di mare. Deliziosi gli involtini di interiora d’agnello, castrato o cavallo precedentemente marinate, conosciuti come marro. Gli spiedini di agnello si chiamano gnum’redd. Il bouquettes di vini  e di olio è di assoluto prestigio.
Info: Ufficio turistico di Mottola, 0998867640 – www.mottolaturismo.it