Come conservare le immagini e come ordinare l’archivio. I fotografi si dividono in due categorie: quelli che hanno perso le proprie immagini e quelli che le perderanno. Inoltre webinar Nikon per alleggerire la quarantena
Immagini chimiche
Chi ha fotografato con la pellicola o diapositive, sa che per la loro archiviazione era necessaria attenzione e scelta dei materiali adatti per prolungare il più possibile la vita dell’immagine.
Questo perché i materiali organici sono soggetti a un inevitabile decadimento. Un negativo in bianco e nero correttamente trattato può durare oltre 100 anni, lo stesso non si può dire dei materiali a colori, la cui durata non supera i venticinque anni. Chi archivia per professione sa che la corretta conservazione è frutto di una catena di qualità, dagli armadi, alle scatole, fino ai contenitori plastici degli originali (cosidetti plasticoni), dove ogni elemento deve essere attentamente valutato. Poi una caratteristica intrinseca dei supporti fisici è la loro unicità. Ogni negativo e diapositiva è un esemplare unico.
Immagini digitali
Con il digitale la fruizione delle immagini si è semplificata e, l’unicità del supporto fisico, appartiene al passato. Ogni esatta copia dell’originale diviene anch’essa un originale. Questa eccessiva facilità nel scattare, memorizzare e cancellare foto rischia di far sottovalutare che, basta poco, che il nostro archivio “sparisca” a causa di una memoria o un hard disk rotto. Più raramente può capitare che alcune immagini non siano più visibili a causa di un’inspiegabile corruzione del file. Potremmo salvare le immagini su CD ma anche in questo caso, dopo dieci anni, rischiamo di perderle.
Nuvole di immagini
Un’altra risorsa è l’archiviazione online. Diversi siti offrono, gratuitamente o a pagamento, uno spazio per salvare una copia dei file, foto e video, e di poterci accedere da qualunque postazione. Non sempre la connessione alla quale abbiamo accesso è sicura, affidabile, veloce ma soprattutto nessuno garantisce per sempre l’accesso ai dati e, nel caso di perdita degli stessi, non c’è garanzia per il danno subito. Sono situazioni eccezionali ma è già capitato che, a causa del fallimento della Lehman-Brothers, un’agenzia fotografica finanziariamente collegata alla banca, chiuse repentinamente impedendo l’accesso, agli archivi, dei fotografi che si erano affidati alla banca dati dell’agenzia.
Ridondanza
Per questo è preferibile moltiplicare l’informazione registrandola su più supporti: differenti hard disk, CD/DVD e archivi on line. Per la memorizzazione su hard disk è consigliabile affidarci ai sistemi che utilizzano 2 o più dischi. Questo sistema si chiama RAID e gestisce 2, 3, 4 hard disk in modo che, se uno si guasta, è possibile non perdere le informazioni fintanto che si sostituisce il disco rotto.
Archivio organizzato
Se si hanno molte immagini in un archivio non organizzato è come non averne quasi nessuna. Se serve urgentemente una foto che ricordiamo di avere, la difficoltà di cercarla senza una logica, potrebbe farci desistere dall’irritante ricerca. Conviene avere un proprio ordine strettamente dipendente dalle necessità di utilizzo delle immagini. Una necessità che richiede tempo, attenzione e puntiglioso rispetto delle regole che ci siamo dati.
Tecnologia canaglia
Un problema della tecnologia e che, sia per usura dei dispositivi sia per scelte commerciali, tutto è destinato all’obsolescenza. Le nostre foto archiviate, con il formato specifico (es. nome foto. XYZ) previsto dalla nostra camera fotografica, possiamo vederle oggi con un determinato software aggiornato (es. Photoschock ver.2). Come possiamo essere sicuri che fra 10 anni potremmo ancora vedere queste immagini con quel determinato software?
La casa produttrice della nostra macchina fotografica potrebbe decidere (come ciclicamente accade) di mandare in pensione il formato XYZ e, di conseguenza, i nuovi software fotografici non prevederanno questo vecchio formato. Potremmo continuare a scattare e vedere le immagini con il nostro Photoschock ver.2, fin quando l’aggiornamento continuo dei Sistemi Operativi (Windows, MAC, ecc.) ci permetterà di far funzionare il nostro, oramai, vecchio programma di foto. Quando quest’ultimo non potrà più essere installato sui nuovi Sistemi Operativi avremmo tante ex foto che saranno diventate dei file pieni di inutili bit.
Se invece le nostre immagini le salvassimo con un formato universale (jpeg, TIFF, DNG) potremmo allungargli la vita con la ragionevole certezza che questi formati saranno accettati ancora un po’.
Fotografare al tempo del Covid 19
Nikon aiuta gli Italiani in quarantena mettendo a disposizione ogni giorno su Facebook, sulla sua pagina ufficiale @NikonItalia, una diretta della durata di un’ora con approfondimenti sulla fotografia e sul video.
Veri e propri webinar per sfruttare al meglio il tempo e coltivare le proprie passioni tra le mura domestiche che andranno in onda tutti i giorni dalle 17.00 alle 18.00. Sulla pagina Facebook è inoltre possibile rivedere anche le dirette dei giorni scorsi.
I 12 fotografi Master della Nikon School che terranno i live, tra cui Francesco Francia, Damiano Andreotti, Claudio Piccoli e Alessandro Vargiu, affronteranno svariati temi: la street photography, il ritratto, la fotografia di animali e Lightroom.
Nikon lancia in questi giorni anche la #iofotografodacasa Challenge, un contest in cui siamo chiamati a pubblicare nelle stories di Instagram una foto, scattata anche in tempo reale, che racconti come sia piacevole trascorrere le giornate a casa e fotografare all’interno delle mura domestiche oppure dalla propria finestra. Basta poi taggare un amico e NikonItalia per lanciare la sfida e vedere come passano il tempo i nostri amici!