Ascona e Montagnola in Canton Ticino sono stati potenti attrattori nel corso del Novecento. Quando artisti e intellettuali del Nord Europa arrivavano in Canton Ticino, avevano l’impressione di un miraggio: clima dolce e soleggiato, vegetazione rigogliosa, porticcioli pittoreschi, palme, vigneti e fiori colorati.
E la luce brillante dei laghi, il Lago di Lugano e il Lago Maggiore, in quella porzione magica e riparata che appartiene alla Svizzera.
Quando Hermann Hesse, esattamente 100 anni fa, decise di trasferirsi da Berna a Montagnola, vicino a Lugano, in un appartamento di Casa Camuzzi, non sapeva che quel luogo sarebbe diventato la sua patria definitiva.
Rimase qui più di quarant’anni fino alla sua morte, nel 1962, e qui scrisse alcune delle sue opere più importanti, “Siddharta”, “Il lupo della steppa”, e infine, nel 1943, “Il gioco delle perle di vetro” che contribuì alla sua fama mondiale e all’assegnazione del premio Nobel nel 1946.
A Montagnola, in quello che oggi, con Agra e Gentilino, è il comune di Collina d’Oro, lo spirito inquieto di Hermann Hesse trovò serenità e quiete.
In questo paesaggio mediterraneo, tra palme, sole, e fiori rossi e viola, scoprì anche il piacere della pittura, che secondo lui lo salvò dall’infelicità.
Dal 1919 dunque Hermann Hesse scelse come paese di adozione la Svizzera
italiana.
Un breve itinerario in questa zona permette di ripercorrere le orme dell’artista.
Prima tappa ovviamente il museo Hermann Hesse Montagnola, che ha sede in un’ala di Casa Camuzzi abitata dall’artista, un vivace centro di incontro e museo che ospita mostre temporanee, conferenze, concerti e letture per tutti coloro che vogliono immergersi nel suo mondo.
Il suo appartamento non si può visitare perché oggi è privato, ma la vista che si apre dal cancello d’ingresso sul parco colorato e lucente oltre il quale si stende il lago, lascia immaginare i panorami rilassanti amati dall’artista.
A breve distanza c’è la Casa Rossa, anche questa oggi di proprietà privata, dove lui si trasferì nel 1931 insieme con la terza moglie Ninon Dolbin, che gli rimase accanto fino alla fine, pur conservando un grande rispetto della reciproca privacy.
La passeggiata su sentieri ombreggiati da una vegetazione ricchissima e da siepi di gelsomini scopre ogni tanto grandi affacci sul lago e idealmente sul Sud, verso l’Italia.
Una tappa del percorso è poi quella del cimitero di Gentilino dove è sepolto l’artista.
Tutto intorno anche boschi fitti dove è piacevole passeggiare anche in autunno, interrompendo il cammino con una sosta in uno dei famosi Crotti del Canton Ticino, dove assaggiare vino rosso e formaggi tipici.
D’altronde nel Canton Ticino Hesse aveva già soggiornato per quattro settimane sul Monte Verità ad Ascona, per sperimentare la convivenza con una interessante comunità che praticava la teosofia e il ritorno alla natura.
Qui infatti fin dal 1900 si raccolsero colonie intere di intellettuali, naturisti, filosofi, e artisti, riconoscendo Monte Verità come luogo di energia e di armonia.
Primi ad arrivare furono gli anarchici russi, poi una coppia di tedeschi approdò sulla collina sopra Ascona, che fu chiamata Monte Verità, come simbolo di una vita autentica, in fuga dalla civilizzazione.
Con loro Ascona e il Monte Verità diventarono un polo attrattore di persone geniali e ribelli, che sognavano la “Lebensreform”, una “riforma della vita”. Un po’ strampalati, forse, agli occhi degli abitanti del borgo, ma capaci di attirare potenti energie creative.
Qui si praticarono i nuovi linguaggi della danza e dell’arte, il dadaismo e la filosofia, il paganesimo e il nudismo, l’architettura del Bauhaus e i principi di un comunismo fraterno, in un mix di utopie creative. Dopo cento anni e tanti passaggi, Monte Verità è una fondazione culturale di grande respiro che organizza convegni internazionali, ospita in un albergo storico del 1929, sotto la protezione dei Beni Culturali, mostra in un itinerario guidato spazi e locali, come la famosa Casa Anatta, che risalgono alle origini della comunità.
Un passato glorioso che prosegue oggi nell’atmosfera sofisticata che si respira ad Ascona, tra boutique di moda, negozi di antiquariato, gallerie d’arte, hotel Deluxe e ristoranti stellati del piccolo borgo, tutto raccolto intorno al delizioso porticciolo da cui partono i battelli.
www.hessemontagnola.ch – www.ticino.ch – www.svizzera.it
Come arrivare:
In treno: i collegamenti in treno da Milano al Ticino sono frequenti. Si può viaggiare con Eurocity (7 collegamenti diretti al giorno a Lugano e Bellinzona)
Tutte le info sullo Swisspass, biglietto globale per utilizzare i mezzi pubblici in Svizzera, compresi battelli e funicolari su www.svizzera.it/intreno