Le parole della fotografia. In questo appuntamento vogliamo presentare un libro che, scevro di dettagli tecnici, affronta il mondo della fotografia e del giornalismo. L’autore di “A occhi aperti”, Mario Calabresi si addentra nel mondo della fotografia con lo sguardo del giornalista.
La passione per la fotografia arriva da lontano. Da quando gli regalarono la prima macchina fotografica a 12 anni. Da allora Mario Calabresi, ex Direttore del quotidiano Repubblica, ha perseguito la sua strada giornalistica ma non ha mai abbandonato la sua passione per la fotografia. “Questo non è un libro sulla fotografia ma sul giornalismo…” dice Calabresi nell’introduzione; “… sull’essenza del giornalismo: andare a vedere, capire, testimoniare.”
Mario Calabresi, come un investigatore, è andato a intervistare i testimoni oculari del nostro tempo raccogliendo una serie di interviste ai Maestri della fotografia contemporanea. Un’ entusiasmante immersione nella storia attraverso scatti e parole di persone d’eccezione che hanno vissuto alcuni dei momenti più intensi e drammatici del nostro passato riuscendo a darci “la prova” di quei momenti.
D’altronde dei momenti di storia continuano ad esistere solo perché ci sono delle fotografie che li raccontano. “Cosa potremmo sapere, cosa potremmo immaginare, cosa potremmo ricordare dell’invasione sovietica di Praga se non ci fossero, stampate nei nostri occhi, le immagini di un anonimo fotografo praghese, che si scoprì poi chiamarsi Josef Koudelka?”, afferma Calabresi.
Con un linguaggio che restituisce la forza e emozioni dei protagonisti, Calabresi offre al lettore una prospettiva privilegiata; quella degli occhi dei grandi fotoreporter. Le parole e gli occhi di, Paul Fusco, Josef Koudelka, Steve McCurry, Don McCullin, Elliott Erwitt, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado, sono i racconti di fotografi che hanno creato una memoria storica comune.
Emerge un filo rosso che accomuna le 10 diverse esperienze. Il coraggio, di grandi testimoni del nostro tempo, di tuffarsi e sporcarsi nelle situazioni e negli eventi, con il rischio di uscirne trasformati o, addirittura, non uscirne affatto. Coraggio e… fortuna che hanno permesso di mutare dei fugaci istanti in Storia.
Steve McCurry confida a Calabresi: “Se la gente è sommersa fino al collo devi essere dentro con loro…non puoi stare sulla sponda a guardare ma devi diventare parte della storia ed abbracciarla fino in fondo”.
Anche se Calabresi punta il dito sul valore storico delle immagini traspare anche l’utilità sociale che alcune immagini riescono a trasmettere. Come, per esempio, Sebastiao Salgado nel 1984 si presenta nella redazione del quotidiano francese Liberation, con degli scatti in bianco e nero che raccontano la gigantesca carestia che ha colpito il Sahel, territorio dell’Africa sub-sahariana.
La forza dell’argomento e delle fotografie hanno avuto una risonanza anche umanitaria, convincendo il mondo occidentale che ci sono realtà che non si possono ignorare.
A occhi aperti, Edizioni Contrasto, 208 pagine, con copertina rigida € 16,92
contributi fotografici: Steve McCurry, Alex Webb, Josef Koudelka