Lo Yunnan è una delle regioni più insolite ed esotiche della Cina, che ha sempre attirato l’attenzione di grandi esploratori. Tutti i climi e tutte le etnie sono presenti nello Yunnan cinese. E’ la regione più meridionale della Cina, al confine con il Vietnam, che meno corrisponde alla visione tradizionale e classica del paese del Dragone.
Fitte foreste pluviali, montagne altissime vicine al Tibet, umide regioni a sud, meravigliose risaie terrazzate.
E poi tutte le etnie più colorate e interessanti, spesso separate da passi e montagne un tempo invalicabili. Qui oggi si possono recuperare tradizioni e costumi altrove scomparsi e percorrere itinerari che avevano tracciato i missionari dell’Ottocento e i leggendari viaggiatori del Novecento, Bruce Chatwin e Joseph Rock. I loro racconti suggestivi crearono una sorta di leggenda, tanto che la famosa Shangri-la fu collocata proprio nello Yunnan.
Senza dimenticare che anche Marco Polo visitò questa provincia dell’impero quando l’impero era guidato dalla dinastia mongola.
Mentre per secoli lo Yunnan è stata una regione pochissimo visitata da persone occidentali, oggi sembra uno dei punti focali del turismo in Cina, sempre più alla ricerca di luoghi e paesaggi meno classici.
Alcuni villaggi e cittadine dove solo cinquant’anni fa non si vedeva un viso bianco, oggi sono affollati da bancarelle e comitive turistiche.
Ne è esempio la famosa Lijiang, un tempo importante centro commerciale sulla rotta del té e dei cavalli, massima incarnazione del “pittoresco” agli occhi occidentali: tra vicoli, lanterne rosse, vetrine affascinanti, ombrellini colorati, leoni e draghi di pietra, portoni massicci in legno e borchie di bronzo, quasi non ci si muove, trascinati da una folla fittissima.
Lijiang è una delle prime città cinesi diventata patrimonio Unesco, grazie all’architettura particolare delle sue abitazioni costruite dalla etnia Naxi e rimaste intatte nei secoli.
Anche la capitale Kunming, ormai quasi una metropoli di 6.000.000 di abitanti, conserva aspetti fiabeschi, come il Tempio d’Oro sulla collina, costituito da 200 tonnellate di bronzo.
D’altronde il turismo ha portato anche maggiore facilità di comunicazione, reti stradali ottime, aeroporti ben serviti e quindi la possibilità di arrivare anche nelle zone più remote, quelle al confine col Tibet.
Impossibile per gli stranieri ricordare il succedersi di dinastie e di generali cinesi che dal secondo secolo a.C. avviarono l’espansione territoriale dell’impero, fino allo Yunnan che proprio allora cominciò il suo sviluppo economico.
Impossibile anche per gli stranieri ricordare i nomi delle tribù, Bai, Yi, Hui, Naxi, Han, che man mano si scoprono nei musei etnografici, nei villaggi e soprattutto nei costumi coloratissimi che fanno impazzire i fotografi.
Per quanto riguarda le minoranze etniche, uno dei centri di osservazione più famosi è Dali, ancora oggi meta di giovani viaggiatori con zaino in spalla.
Ovviamente qui si comincia ad esplorare anche lo shopping legato all’artigianato tribale: batik pregevoli colorati di indaco vegetale a tema floreale, oggetti in legno, cappelli di paglia, bijoux colorati.
A Dali, come in altre cittadine vicine, si può visitare anche una delle case, peraltro un vero e proprio quartiere, dei ricchi mercanti del primo Novecento, costituite da numerose stanze incastrate una nell’altra, arricchite da notevoli porte intagliate.
Oltre a cittadine e villaggi pittoreschi, oltre alle etnie variopinte, lo Yunnan cinese ha anche molti tesori naturalistici.
Vicino a Kunming non si può perdere la sosta e la visita di Shilin, la Foresta di pietra, davvero fiabesca con i suoi mille picchi aguzzi, incredibili formazioni rocciose, sentierini di sassi, balconcini aerei da cui osservare l’intera area di ben 2600 chilometri quadrati.
Nei dintorni di Lijiang si compie l’escursione al grandioso canyon chiamato la Gola del Salto della Tigre, dove si può scendere con 500 gradini fino all’acqua vorticosa e si può risalire, per evitare la fatica, comodamente seduti sulle portantine di legno.
Infine imperdibili, lungo la via che porta verso il Vietnam, nella zona di Yuanyang, le più spettacolari risaie di tutta la Cina, realizzate nei secoli dalle mani sapienti degli Hani, tuttora utilizzate per il loro perfetto sistema che permette l’irrigazione delle terrazze con le acque che man mano scendono dalle montagne.
Sia al tramonto che all’alba lo spettacolo delle risaie terrazzate, disegnate con linee sinuose a perdita d’occhio, è uno spettacolo memorabile, anche soffuso da una nebbia leggera.
Consigli di viaggio: specializzato e con proposte di eccellente qualità il T.O. di Milano “I Viaggi del bassotto” che organizza anche viaggi in Cina su tematiche e zone particolari