Per la stagione calda proponiamo due appuntamenti fotografici da non perdere: a Lecco la mostra di Berenice Abbott, la fotografa di New York e ad Arles il più importante incontro internazionale di fotografia, Les Rencontres d’Arles 2019
Mostra fotografica. Berenice Abbott, fotografa americana, in mostra a Lecco. L’esposizione presenta 80 immagini in bianco e nero della “fotografa di New York”, una delle figure artistiche più interessanti e celebrate del Novecento.
Dagli esordi come assistente del fotografo surrealista Man Ray, dove realizza i primi ritratti, all’impegno nell’elevare i fenomeni scientifici ad opere d’arte mediante il mezzo fotografico, passando per la celebre serie dedicata alla documentazione dei grandi cambiamenti in atto nella New York del 1929, all’epoca della Grande Depressione: questi i punti nodali individuati per riassumere la carriera della Abbott, declinati in apposite sezioni all’interno della mostra.
L’interesse della Abbott nella fotografia nacque nel 1923, quando Man Ray, la assunse come assistente alla camera oscura nel suo studio di Parigi. Nel 1926 la Abbott tenne la sua prima mostra personale e, dopo un breve periodo passato a studiare fotografia a Berlino, fece ritorno a Parigi nel 1927 e avviò un secondo studio. Si concentrò sulle persone del mondo artistico e letterario: francesi, espatriati e persone di passaggio in città. Tra gli scatti più riusciti vi sono quelli alla scrittrice Solita Solano, al fotografo Eugène Atget, all’attrice Dorothy Whitney, a Jean Cocteau o ancora, quello a James Joyce. Tornata negli Stati Uniti nel 1929, Berenice Abbott abbandonò il tema del ritratto a causa delle pressioni economiche che seguirono la Grande Depressione, per dedicarsi alle fotografie di New York, di cui documentò i cambiamenti e la crescita come metropoli e che possono essere definite come i suoi lavori più riusciti.
Il percorso espositivo si apre con i ritratti, realizzati a partire dal 1925 all’interno dello studio parigino di Man Ray, di cui fu assistente. presenta 80 fotografie in bianco e nero, capaci di ripercorrere l’intera sua carriera, e declinate in tre sezioni che definiscono la sua cifra espressiva più caratteristica: Ritratti, New York e Scienza.
La mostra, curata da Anne Morin e Piero Pozzi, in collaborazione con il Comune di Lecco ed il Si.M.U.L. (Sistema Museale Urbano Lecchese), prodotta e realizzata da Di Chroma Photography e ViDi – Visit Different.
La mostra è visitabile fino all’8 settembre 2019.
Palazzo delle Paure
piazza XX Settembre 22 – Lecco
www.eccolecco.it/eventi-a-lecco/berenice-abbott-mostra-lecco
Festival fotografico Les Rencontres d’Arles 2019
Il festival di foto più grande e più rispettato torna per il suo 50° anno con 50 mostre che celebrano la sua storia, oltre a sostenere fotografia d’avanguardia e talenti emergenti.
Sono trascorsi 50 anni da quando il fotografo Lucien Clergue, lo scrittore Michel Tournier e lo storico Jean-Maurice Rouquette misero insieme la prima edizione di Les Rencontres d’Arles nel municipio della città con tre mostre: una mostra collettiva che ripercorre la storia della fotografia e due mostre personali di Gjon Mili e Edward Weston.
Ora è il festival di fotografia più grande e prestigioso del mondo e quest’estate festeggia 50 anni, da luglio a settembre, con 50 mostre che ripercorrono la storia e il patrimonio della manifestazione, oltre a sostenere fotografia d’avanguardia e talenti emergenti. I Rencontres offrono proiezioni notturne all’aperto nello splendido scenario del teatro antico. Ogni sera un racconto di immagini viene accompagnato dall’autore, da un concerto o da performance artistica.
Il festival è diretto da sei anni dal regista Sam Stourdzé e, lo scorso anno, prese delle critiche e l’esortazione a includere più donne nel programma principale. Un anno dopo sembra che le critiche hanno sortito effetto. Marina Gadonneix, Germaine Krull, Helen Levitt, Evangelia Kranioti, Libuse Jarcovjakova, Camille Fallet e Pixy Liao, e molte altre, appaiono nel programma principale con mostre personali. Il festival include anche una sezione intitolata Replay, dedicata alle narrative a guida femminile.
Per festeggiare i dieci lustri, il festival ha dedicato una sezione intitolata Happy Birthday, alla storia di Arles e al ruolo che ha svolto nelle vite degli appassionati di fotografia di tutto il mondo.
Scienza, natura e territorio sono i temi esplorati in On The Edge, una sezione che include il progetto di Marina Gaddoneix sui disastri naturali, The Walls of Power esamina l’idea del territorio guardando i muri che sono stati costruiti all’interno dell’Europa, Corps Impatients, sono mostre collettive, su uno studio sulla fotografia della Germania orientale, Chronique D’une Vague, riunisce il lavoro di quattro fotografi Movida – uno dei movimenti spagnoli di Madrid degli anni ’80.
All’interno della mostra internazionale segnaliamo la presenza dell’artista napoletana Yvonne De Rosa con le opere tratte dalla serie Negativo 1930, esposte all’interno del circuito ufficiale dei Rencontres. La mostra racconta la storia realmente accaduta in un piccolo paese della Campania negli anni trenta. Nina, giovane ragazza innamorata del pescatore Peppino, comunicò all’amato di essere incinta e gli propose il matrimonio per non incorrere nelle ire del padre. La reazione di Peppino fu violenta e la strangolò. Nina, a malapena riconoscibile e calva per l’effetto della salsedine, fu ritrovata in mare due settimane dopo. Dalle indagini della polizia risultò lo stato di gravidanza e, per il disonore, il padre e la famiglia ripudiarono la figlia. Il funerale non venne celebrato e il corpo fu messo in un ossario. Peppino venne processato e dichiarato colpevole di omicidio. Successivamente Anna, nipote di Nina, iniziò ad avere delle visioni, nelle quali le appariva una donna calva e nuda. Il fantasma di Nina cominciò a frequentare l’immaginario collettivo e vennero celebrate messe fino a quando qualcuno sentì Nina dire: “Finalmente sto andando via per un lungo viaggio”. Yvonne De Rosa ha lavorato sul campo, visitando il villaggio di Nina, incontrando Anna e visitando i luoghi della vicenda. La mostra affronta i temi del dolore collettivo, della colpa e del complotto, amalgamando immagini contemporanee e con toni ultravioletti con altre di paesaggi e luoghi della vicenda. Dal 1 Luglio al 22 Settembre 2019
YVONNE DE ROSA. Negativo 1930
Arles, Fondation Manuel Rivera-Ortiz -18 Rue de la Calade – Arles
Informazioni: T. +33 (0)4 90 96 76 06
contributi fotografici: Berenice Abbott, Helen Levitt, Ufficio Turismo Arles