La figura di Giacomo Casanova è senza dubbio una delle più rappresentative dell’italianità nel mondo, un’icona. È difficile descrivere in poche parole un personaggio tanto eclettico e complesso. È rimasto nella cultura e nell’immaginario popolare per il suo spiccatissimo fascino, fascino che lo ha portato a sedurre centinaia di donne provenienti da tutto il mondo e di ogni estrazione sociale. Tuttavia, la sua persona era molto più complessa: era un uomo di raffinatissima cultura, un poeta, uno scrittore, un filosofo, un alchimista, un diplomatico e una spia. Nessuno in Italia ha incarnato meglio di lui l’ideale dell’intellettuale libertino del Settecento. Ha vissuto innumerevoli avventure, passando dai saloni più raffinati alle celle più buie delle peggiori carceri della sua epoca, senza mai perdere il suo spirito, la sua verve e la sua capacità di destreggiarsi in ogni situazione. La sua figura ha inspirato romanzieri, drammaturghi e registi di tutto il mondo.
Giacomo Girolamo Casanova è nato il 2 aprile del 1725 a Venezia e il suo nome resterà sempre fortemente legato alla Serenissima, anche se per vicende politiche sarà costretto all’esilio. Lui ha parlato molto di Venezia nelle sue opere e Venezia continua a parlare di lui. La città ha dedicato a lui un vero e proprio museo il Casanova Museum & Experience, inaugurato il 2 aprile del 2018. Questo museo si trova a Palazzo Pesaro Papafava (Calle de la Racheta, 3764) ed è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30. Lo spirito di questo museo non è tanto quello di esporre cimeli appartenuti a Casanova, quanto quello di far rivivere allo spettatore le atmosfere della Venezia del Settecento attraverso immagini, musiche, scenografie e installazioni interattive. Si ricava un’immagine molto sfaccettata della personalità di Casanova, si descrive bene il contesto della sua epoca, in particolare, ricostruendo i rapporti di questo con i grandi personaggi del suo tempo. Chi è incuriosito dalla figura di Casanova non può farsi mancare una visita a questo museo, l’unico al mondo a lui dedicato.
Girando poi per la città, avvicinandosi a Palazzo Grassi, in Calle Malipiero, si trova un’epigrafe dedicata alla nascita di Giacomo Casanova, che secondo più fonti pare che avvenne proprio lì. Non molto distante si trova la Corte delle Muneghe, luogo dove per molti anni abitò il nostro, in compagnia della nonna.
Si arriva poi a Campo San Maurizio, un luogo molto spesso frequentato da Giacomo Casanova. Qui vivevano infatti un suo carissimo amico, il poeta Giorgio Baffo e il politico Pietro Zaguri, uno dei più influenti e potenti protettori di Casanova.
Rivolgendosi verso Piazza San Marco, uno dei luoghi simbolo di Venezia, si trova uno dei locali storici più noti di tutta la Penisola, il Caffè Florian. Il locale, situato sotto i portici delle Procuratie Nuove, è stato inaugurato il 29 dicembre del 1720 da Floriano Francesconi, che gli diede inizialmente il nome “Alla Venezia Trionfante”. I veneziani tuttavia erano soliti dire “andemo da Florian” e presto si iniziò a far riferimento al locale con il nome del proprietario. L’attività del caffè è rimasta ininterrotta da secoli, divenendo un luogo simbolo della città e un punto di riferimento per la cultura italiana. Giacomo Casanova si recava molto spesso in questo caffè, accompagnato da qualche raffinata dama o, preso da una discussione, con qualche intellettuale. Nel corso degli anni qui si recarono spesso anche personaggi del calibro di Carlo Goldoni, Giuseppe Parini, Silvio Pellico, Ugo Foscolo, Lord Byron, Johann Wolfgang von Goethe, Gabriele d’Annunzio e molti altri ancora.
Un altro luogo molto amato da Casanova, che si trovava sempre nei pressi di Piazza San Marco, in Calle Vallaresso, era il Ridotto, la più nota casa da gioco dell’epoca. Nelle sue memorie Casanova ha descritto nel dettaglio le sue serate passate giocando al Ridotto di Venezia. Qui si ritrovavano la nobiltà veneziana e i personaggi più influenti dell’epoca, spesso con il volto coperto da una maschera, avvolti nel mistero e nel segreto, similmente alle maschere che oggi vediamo al Carnevale di Venezia. Oggi gli interni di quello che era il ridotto sono parte dell’Hotel Monaco & Grand Canal. Chi fosse interessato a visitarli può contattare i gestori della struttura alberghiera, magari telefonando in anticipo per essere sicuri di trovare le sale visitabili.
Un altro luogo indissolubilmente legato alla vita di Giacomo Casanova è il Palazzo Ducale di Venezia, oggi museo, ma all’epoca sede del potere politico della Repubblica Veneziana. Era l’edificio dal quale il Doge esercitava il suo potere. In questa struttura vi erano anche delle tremende prigioni, “i Piombi”, note perché la fuga da queste era praticamente impossibile. Qui Silvio Pellico ha scritto la sua opera più nota “Le mie prigioni” e Giacomo Casanova vi è stato rinchiuso con numerosi capi d’accusa che pendevano sulla sua testa (tra cui blasfemia, detenzione di libri proibiti e circonvenzione). La sua fuga dall’edificio è stata veramente memorabile, tanto che egli stesso scrisse un racconto intitolato “Storia della mia fuga dai piombi” e pubblicato in seguito a Lipsia nel 1788. Dopo la fuga dai Piombi si era rifugiato in Francia, per intraprendere poi un continuo girovagare che lo porterà per tutta l’Europa. Il suo mito però resta vivo e indelebile all’ombra del campanile di San Marco ancora oggi.