Capire il cambiamento climatico e storie di cittadini resilienti. Due mostre fotografiche imperdibili. Una sul clima, l’unico argomento che riesce a unire le coscienze del globo e l’altra su una popolazione minoritaria sommersa da straripanti fiumi di turisti: i Veneziani.
(R)esistere a Venezia: storie di cittadini veneziani resilienti
Il musicista, l’infermiera, il mastro vetraio, lo scrittore, il compositore; ma anche il manager, il pescatore, lo storico, l’architetto, il filmaker; questi ed altri sono dei cittadini resilienti che vivono e lavorano a Venezia. Cercano di resistere alle orde di turisti, che il fotografo veneziano Paolo della Corte ha immortalato.
La galleria di volti ritratti stimolano domande: Perché hanno scelto di rimanere?
Cosa provano a vivere ogni giorno il flusso del turismo di massa?
Vivono o sopravvivono?
I veneziani sono ritratti avvolti dalla folla di turisti, tra una vertigine di forme e di colori che sembrano quasi sprigionare brusii, strepitii, grida, a rappresentare “il magma sonoro nel quale di giorno s’immerge la città dei foresti”.
«L’obiettivo – spiega il fotografo – è di far capire attraverso le immagini come si vive a Venezia: il mio è un messaggio documentaristico. Non ho soluzioni, ma con le fotografie cerco di comunicare la sofferenza di questa città e dei suoi residenti, quelli che la amano, che sono rimasti, oppure tornati a vivere qui e rimangono in silenzio, sopportando una situazione diventata oramai insostenibile».
Paolo della Corte ha ritratto i Veneziani in ventisette luoghi tra loro differenti, fra i quali: il Ponte di Rialto, Piazza San Marco, Ponte della Paglia, San Trovaso, Strada Nuova, Ponte della Costituzione e Ponte de le Meravegie. Zone considerate ad alta attrazione turistica e spesso affollate.
Esce in contemporanea con la mostra il libro “(R)esistere a Venezia” in limited edition firmato e numerato, curato da TraRari TIPI edizioni, casa editrice specializzata in pubblicazioni d’arte di Debora Ferrari e Luca Traini, con testi di Alberto Sinigaglia, Giovanni Montanaro, Serena Guidobaldi.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 14 aprile al 30 giugno 2019, l’ingresso è libero.
Scoletta San Giovanni in Bragora (Campo Bandiera e Moro) – Venezia.
Orario: dal mercoledì al sabato, dalle 14.00 alle 18.00, la domenica dalle 16.00 alle 19.00.
Experience exhibition – Capire il cambiamento climatico
L’idea centrale della mostra è che la Terra non morirà. Soffrirà, cambierà, muterà, ma non scomparirà. A scomparire potrebbero essere le condizioni per la vita umana. La temperatura della Terra è aumentata di oltre un grado Celsius nell’ultimo secolo, il 2018 è stato il quarto anno più caldo della storia a livello globale e il primo anno più caldo in Italia, Francia e Svizzera. Capire le cause e conoscere gli effetti del riscaldamento globale è un passo fondamentale per contrastare questa tendenza e cambiare il corso del nostro futuro.
In mostra, oltre 300 scatti fotografici realizzati da grandi maestri della fotografia del National Geographic, raccontano la profonda trasformazione del Pianeta causata dal riscaldamento globale: dalla fusione dei ghiacci perenni che si riducono oltre 400 miliardi di tonnellate ogni anno, ai fenomeni meteorologici estremi come le ondate di caldo senza precedenti o l’incremento di tempeste e uragani, dall’aumento di periodi di intensa siccità all’aumento del livello dei mari di 3,4 millimetri all’anno. Questi drammatici cambiamenti interessano tutte le regioni del Pianeta e sono destinati a intensificarsi nei prossimi decenni se non si mettono in atto interventi efficaci.
Installazioni digitali, olfattive e sonore e postazioni interattive si susseguono nel percorso espositivo sviluppato su un’area di 400 metri quadrati e suddiviso in momenti distinti: esperienza, consapevolezza e azione.
Esperienza. La prima sala accoglie i visitatori con immagini di grandi dimensioni di una natura rigogliosa proiettate lungo le pareti. All’emozione per le meraviglie del nostro Pianeta, fanno da contrasto immagini, proiettate su materiali plastici all’interno della sala, di catastrofi dovute al cambiamento climatico: luoghi devastati, animali sofferenti e uomini costretti a vivere ai margini della società. Le voci narranti di quattro testimoni, l’orso polare per il ghiaccio, la tartaruga per l’acqua, l’elefante asiatico per la terra e infine l’uomo per la plastica, raccontano i drammatici mutamenti in atto nel nostro Pianeta.
Consapevolezza. In questa seconda sala pareti interattive alte 3 metri, e pareti con infografiche e illustrazioni, mostrano come le scelte politiche, culturali ed economiche abbiano influito sull’ambiente e di conseguenza sul cambiamento climatico. “Viviamo in un momento cruciale della storia dell’umanità, ’Antropocene, in cui la presa di coscienza delle popolazioni, la posizione dei governi, la rivoluzione tecnologica delle energie rinnovabili e la scelta etica di consumi più moderati – afferma Luca Mercalli – rappresentano l’unica possibilità di invertire una marcia che ci porta verso tempi ostili.”
Azione. Dall’esperienza alla consapevolezza, il percorso si conclude nella seconda sala con un messaggio diretto e semplice: ognuno di noi può compiere scelte utili e gesti appropriati per contrastare il cambiamento climatico. Nelle pratiche quotidiane, alimentazione, consumi energetici, gestione dei rifiuti, igiene della persona e della casa, trasporti, si possono adottare comportamenti virtuosi.
Museo di Storia Naturale di Milano
Corso Venezia, 55 – Milano
Orari: dal martedì alla domenica 9-17.30. Chiuso lunedì
sito: http://natgeoexperience.com
contributi fotografici: Brian J. Skerry, Frans Lanting, Gerd Ludwig, Paolo della Corte