Tutto ciò che esiste ha un’ombra
Per la prima volta un’équipe di scienziati è riuscita a fotografare l’ombra di un atomo. (Immagine per gentile concessione Kielpinski Group, Griffith University)
Non è stato semplice. Il fisico Dave Kielpinski e i suoi colleghi della Griffith University, in Australia, hanno usato un campo elettrico per sospendere uno ione (un atomo elettricamente carico) di itterbio in una camera a vuoto. Poi l’hanno colpito con un raggio laser di diametro circa mille volte superiore a quello dell’atomo.
L’itterbio ha assorbito una minuscola frazione della luce: l’ombra che ne è derivata è stata ingrandita dalla lente di un microscopio, e poi fotografata attraverso il sensore di una macchina fotografica digitale.
La tecnica è già stata migliorata. L’équipe ha scattato, ma non ancora pubblicato, foto in cui l’ombra dell’atomo di itterbio appare due volte più scura di quella nell’immagine in alto. E sta lavorando per migliorare la risoluzione delle immagini, nella speranza di scoprire come l’orbita degli elettroni influisca sulla forma dell’ombra.
La tecnologia, inoltre, potrebbe essere usata anche nella “crittografia quantistica“. Un singolo atomo, sostiene Kielpinski, diventerebbe una sorta di hard disk in grado di salvare informazioni che potrebbero essere decrittate solo usando la giusta luce laser. “Il nostro lavoro introduce un nuovo metodo di dialogo tra la luce e gli atomi”, conclude Kielpinski.
Le migliori foto dell’anno secondo il National Geographic
La foto vincitrice di Jayaprakash Joghee Bojan è un’immagine altamente iconica e vede un orango, specie prettamente arborea a rischio di estinzione, costretto a guadare un fiume infestato di coccodrilli perché il suo habitat è sempre più ridotto a causa dell’espansione delle coltivazioni di palma da olio. E’ un’immagine scelta come miglior foto di natura del 2017 secondo il concorso fotografico del National Geographic.
La foto, scattata ad agosto nel Parco nazionale Tanjung Puting del Borneo da Jayaprakash Joghee Bojan, membro di Your Shot, la comunità fotografica di National Geographic, ha vinto anche nella categoria wildlife. La foto vincitrice rappresenta lo spirito con cui la giuria di National Geographic ha scelto le foto naturalistiche dell’anno 2017: immagini che raccontino l’ambiente del nostro pianeta, la bellezza dei paesaggi e degli animali che vi abitano e le pressioni a cui è sottoposta la natura per colpa dell’uomo.
Le foto vincitrici, divise in quattro categorie (wildlife, paesaggi, foto aeree e foto subacquee) rappresentano il meglio della fotografia naturalistica amatoriale internazionale. Si può ammirare la gallery a questo link:http://photography.nationalgeographic.com/nature-photographer-of-the-year-2017/gallery/winners-all/1/
TPOTY- i fotografi di viaggio dell’anno
Travel Photographer of the Year, concorso internazionale dedicato alla fotografia di viaggio. Giunto alla dodicesima edizione, il concorso ha visto la partecipazione di fotografi dilettanti e professionisti da oltre 100 paesi. Oltre al vincitore assoluto, l’inglese Philip Lee Harvey, veterano della fotografia di viaggio, premiato per i suoi reportage dall’Etiopia e dalla Namibia, sono stati assegnati riconoscimenti e menzioni in dieci categorie. Vi proponiamo alcune immagini vincenti del concorso Travel Photographer of the Year, giunto alla sua dodicesima edizione. Tra i premiati diversi italiani.
Una donna aiuta un’anziana a scendere una ripida scala nel sito sacro di Lalibela, in Etiopia. Foto di Philip Lee Harvey, Regno Unito.
Architetto e graphic designer, il romano Massimiliano Fabrizi è il vincitore tra i nuovi talenti per il suo reportage da Cuba, che ha colpito i giurati “catturando la sbiadita bellezza dell’isola e il lato più malinconico dei suoi abitanti”.
Già secondo nel 2011 al concorso fotografico del National Geographic, Beniamino Pisati ottiene una menzione nella categoria dedicata agli scatti singoli con una vista invernale della sua Sondrio.