Nella Cina Sud Occidentale: un Paese moderno che riscopre e valorizza il suo passato. Tra paesaggi sorprendenti Patrimonio Unesco e storiche, pittoresche cittÃ
di Franca Dell’Arciprete Scotti
Sorridenti e sereni i bambini escono da scuola nel pomeriggio alle cinque con le loro divise. Bimbe con le treccioline nere legate dai fermagli, bimbi con i capelli a spazzola. Sono bambini cinesi di oggi che conservano la gentilezza delle tradizioni e l’abitudine a tecnologia, mass media, divertimenti moderni. Tutti con l’atteggiamento accogliente e incuriosito verso gli stranieri occidentali, che qui appaiono una novità . Lo Hunan è una provincia della Cina sud occidentale, una delle più interessanti e ancora insolite per il turismo italiano. Per chi si vorrà avventurare nell’Hunan non mancheranno paesaggi e avventure sorprendenti: foreste, ricchissime riserve naturali, antichi villaggi, pittoresche città attraversate da fiumi e circondate da laghi. Pinnacoli altissimi di quarzo, pareti scoscese che si alzano da boschi fitti e verdissimi. Qualche volta anelli di nebbia li avvolgono, rendendoli ancora più surreali. Sono oltre 3.000 pinnacoli, alcuni dei quali alti più di 200 metri. Intorno taglio vivo di rocce rosse e stratificazioni lontane di montagne a perdita d’occhio. In questo paesaggio sorprendente si può ben immaginare l’ambientazione del film Avatar. Dove fantastiche creature azzurre dai grandi occhi spiccano il volo lanciandosi a precipizio in caroselli vorticosi. Il paesaggio è quello fantastico delle montagne Wulingyuan, nominate nel 1992 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. A questo paesaggio si ispirò James Cameron, nel 2009, quando girò il colossal di fantascienza Avatar, 3 premi Oscar, immaginando Pandora, un mondo primordiale, ricoperto da foreste pluviali, con alberi alti fino a trecento metri. Per andare alla scoperta di questa meraviglia, base di partenza è la città di Zhanjiajie, moderna e dotata di ottime infrastrutture di accoglienza di vario livello. E il tutto é organizzato e perfettamente visitabile con una struttura di strade aree, ferrovie, bus shuttle, ascensori panoramici, funivie spettacolari. Sulle montagne Wulingyuan dal 2002 l’imponente ascensore Bailong, alto 326 metri, consente ai visitatori una vista particolarmente spettacolare, poiché si passeggia per sentieri all’altezza dei picchi più alti, che anni fa si potevano guardare solo dal basso.
A sud di Zhanjiajie si stende invece l’altro parco nazionale forestale protetto dei monti Tianmen, una grandissima piattaforma carsica a cui si sale con una funivia panoramica che in mezz’ora supera il dislivello di 1500 metri. In cima una foresta fitta, sentieri a zig-zag, una passerelle trasparente dove si scattano selfie sospesi nel vuoto, e poi la famosa montagna forata attraverso la quale è passato in volo un piccolo aeroplano. Al termine della discesa, dopo 999 gradini a piedi e una lunga scala mobile scavata all’interno della montagna, un altare, ex voto di nastri rossi, incensi e candele accese, come ringraziamento agli dei. A pochi chilometri il romantico lago Baofeng e la Grotta del Dragone enorme, lunghissima e altissima, da visitare a piedi e in barca, con i suoi giochi spettacolari di luci e movimenti. Lasciati alle spalle i paesaggi stupefacenti del distretto Wulingyuan intorno a Zhanjiajie, si approda al mondo pittoresco e fiabesco di Fenghuang o Fenice, antica città sul fiume. Qui il quadro cambia completamente: sete colorate, copricapi in argento dei costumi delle minoranze etniche Miao e Tujia, ponti e ponticelli con i tetti a coda di rondine, lanterne rosse, case in pietra e finestre intrecciate, iscrizioni in oro e porte massicce nelle mura fortificate di pietra rossa. E poi vecchiette dal viso grinzoso sotto imponenti copricapi che ricamano scarpe e borsine, bimbi in costume, mille bancarelle di ogni genere, di cibo e di artigianato, coroncine di fiori nelle ceste, contadini con la doppia gerla sulle spalle, barche nel sole per le escursioni sul fiume. Tagli di luce strepitosi di mattina e al tramonto: un paradiso per le fotografie. Una città che risale al 1715 e come quasi tutte in Cina è stata restaurata e rinnovata. Ma l’atmosfera è ancora meravigliosamente intrigante.
Un flusso enorme di turisti locali si muove con ordine e interesse: potere d’acquisto aumentato, sicurezza economica, sviluppo di interessi per la conoscenza del proprio paese, ricchezza tecnologica come per tutti i popoli dell’Asia. Una Cina moderna che riscopre e valorizza il suo passato, anche remoto: la casa del poeta, il museo della città con arredi e oggetti d’epoca. Così qui, come in tutto l’enorme territorio cinese, colpisce l’enorme divario tra il paesaggio montuoso e rurale, i piccoli centri ancora pittoreschi e le grandi città . Come il capoluogo della provincia, Changsha. Qui periferie vastissime, una selva di grattacieli sia per abitazioni che per uffici, traffico incredibile a tutte le ore, gru ovunque per costruzioni continue, sviluppo verticale, enormi pareti di manifesti pubblicitari e luci serali, lunghissimi viali dedicati allo shopping e servizi. Ma rimangono alcuni scorci della tradizione: per esempio la ginnastica mattutina, silenziosa e lentissima. E la gastronomia? Tipica la ritualità del tavolo tondo con il centro ruotante. Impossibile non essere soddisfatti, tanta é la varietà di cibi, cotture, ingredienti della cucina cinese. La curiosità prevale sulle preferenze. Si tende a provare tutto, salvo poi escludere i cibi più piccanti e speziati.
Consigli utili
lo Hunan è collegato da voli interni ai grandi aeroporti internazionali di Shanghai e Pechino. Ottimo il volo Air China giornaliero Malpensa- Shanghai con connessione poi sul capoluogo della provincia Changsha, oppure i voli di tutte le compagnie europee che collegano Shanghai ad hub europei come Lufthansa. Informazioni: Ufficio Nazionale del Turismo Cinese, Via Nazionale 75(Scala B, 1 piano), 00184 Roma, Tel: +39 06 48 28 888, www.turismocinese.it