Dall’ Ayurveda nel bucolico Kerala fino a un Tamil Nadu ancora sconosciuto
Testo e foto di Silvana Rizzi
Il Kerala
Una lunga striscia di terra a sud ovest dell’India, simile al rosso peperoncino locale, tra il mare d’Arabia e i ghats, le colline ricoperte di coltivazioni di spezie preziose: questo è il Kerala, patria dell’Ayurveda, la medicina indiana di lunga vita. Somatheeram Ayurvedic Health Resort (www.somatheeram.org, www.india&more.com, info@indiaandmore.com). Il posto è incantevole: a Chowara, mezz’ora di auto da Trivandrum, Il Somatheeram Health Resort( sette notti, pensione completa e trattamenti da 850 in doppia), ormai più volte premiato come il miglior centro ayurvedico del paese, immerso in un giardino pieno di fiori e di colori, è un aperto invito alla pace e all’armonia per chi decide di trascorrere qui una o due settimane. Nascosti tra palme e cespugli, i bungalows si affacciano sulla lunga spiaggia bianca. Il rituale si ripete sempre uguale. All’arrivo gli ospiti rispondono a un lungo questionario in base al quale si stabilirà il dosha di appartenenza, l’energia vitale che regola le funzioni del corpo e della mente. Partendo dal dosha si decidono trattamenti e dieta esclusivamente vegetariana. Il must sono, naturalmente, i trattamenti, piacevoli e rinvigorenti, che occupano un paio di ore ogni giorno. Il resto del tempo corre velocissimo: si pranza su una magnifica terrazza vista mare, si scende alla spiaggia e alla sera si esce a curiosare nelle botteghe dei sarti e nei bazar del villaggio.
Rameswaram: un’India sconosciuta
In forma perfetta dopo le cure a Somatheeram, si parte alla scoperta del Tamila Nadu, regione del sud est del paese, nota per la profonda religiosità induista. A questo proposito, è importante sapere che in India ci sono luoghi di pellegrinaggio di maggiore spiritualità rispetto ad altri. Tra questi, Rameswaram, a qualche ora di auto da Chowara, un’isola nel golfo di Mannar, collegata al continente da uno dei capolavori d’ingegneria del paese: l’Indhira Gandhi Bridge, inaugurato da Rajiv Gandhi nel 1988. Al mattino presto e verso sera, colonne di pellegrini si dirigono verso il tempio di Ramananathaswamy, costruito nel XII secolo, famoso per i suoi lunghi corridoi, racchiusi tra grandi colonne. Interessante è addentrarsi nei meandri interni del tempio, superando con mancia e sorriso il limite imposto dal guardiano, per assistere alle cerimonie e scoprire le 22 vasche in cui i fedeli s’immergono per acquisire “la conoscenza del passato, del presente e del futuro”. Da qui i pellegrini si spingono fin sulla punta dell’isola, di fronte allo Sri Lanka. La lunga spiaggia bianca è uno spettacolo di gente e di colori. Scolaresche in gita, mamme con le bambine vestite a festa, pescatori che arrivano con il pesce fresco, venditori di lampadari fatti di conchiglie, tutto invita a godere un mondo autentico, lontano dal turismo. Per entrare nello spirito del luogo, vale la pena di passare una notte a Rameswaram, al nuovissimo albergo SS GRAND, dal timpano e colonne simili a un tempio greco.
Chettinad: una sorpresa
Palazzi in stile Liberty, cortili dalle colonne in prezioso tek birmano, pavimenti in marmo di Carrara, piastrelle inglesi o italiane, portoni decorati con statue della regina Vittoria: i villaggi della regione di Chettinad, nel Tamil Nadu, sono un’autentica sorpresa. Ancora oggi sono abitati dai Chettiars, discendenti di ricchissimi banchieri e commercianti, che nell’Ottocento e nella prima metà del Novecento erano famosi per la loro naturale abilità negli affari. Il lavoro li portava a Mauritius, in Birmania, in Cambogia, in Sri Lanka, da dove rientravano carichi di legname, marmi e suppellettili per costruire imponenti dimore. A Karaikudi, uno dei principali villaggi, si scoprono templi, palazzi aperti alle visite, dove patii immensi, vetri colorati, specchi e argenti, evocano un passato inaspettato. Oggi, i Chettiars sono una comunità esclusiva e orgogliosa delle proprie tradizioni, tanto che i giovani si sposano tra loro con matrimoni stabiliti dalle famiglie. Molti si sono trasferiti a Chennai e in altre città del sud, ma le loro radici sono a Chettinad, dove si ritrovano ogni anno per riaprire le dimore di famiglia in occasione di feste religiose e matrimoni.
Accoglienza a Chettinad: Visalam
Un luogo fuori dai circuiti turistici con tanti straordinari palazzi non poteva che attirare l’attenzione della famiglia Dominic, proprietari dei CGHearth hotels (www.cghearth.com), la catena indiana, che si ripromette di salvare il patrimonio artistico e tradizionale del Sud del paese. E’nato così il progetto di trasformare in albergo Visalam, magnifico palazzo Art Déco, ormai in abbandono. Il restauro è stato eseguito nel rispetto dell’atmosfera voluta dal ricco banchiere Visalam, che fece costruire questa dimora per la figlia Visalakshi, all’inizio del Novecento. All’interno, ogni particolare ricorda i tempi d’oro di Chettinad , dagli arredi, ai pavimenti realizzati dagli artigiani locali, all’accoglienza familiare. In cucina lo chef crea menu con ricette della raffinata cucina locale, a base di pesce, granchi, gamberi e curry. A rendere unica l’esperienza a Visalam, è Mr.Ramu, membro della comunità Chettiar e dipendente dell’albergo, che accompagna gli ospiti a scoprire i più bei palazzi di Karaikudi, compreso quello di famiglia.
The Bangala House
Se Visalam ha il fascino di un grande palazzo, The Bangala (thebangala@gmail.com), in lingua Tamil “The Bungalow”, è un delizioso hotel, gestito dalla proprietaria, Meenakshi Meyyappan, che ha trasformato la club house della dimora di famiglia in un albergo di charme, arredato con antichi mobili. E’ sempre lei ad accogliere gli ospiti, incantandoli con la sua affabilità. Si pranza nel patio in giardino, secondo la tradizione Chettiar: il tè è servito in tazze birmane, i piatti arrivano dallo Sri Lanka e le ricette sono quelle del cuoco della famiglia Meenakshi, che lavora qui da quarant’anni. Da non perdere il Banana Leaf Lunch, che propone un’originalissima chutney a base di mango, barbabietola e yogurt.
Madurai
Ottanta chilometri separano la regione di Chettinad da Madurai. L’ultima tappa del viaggio è la famosa città dello spettacolare tempio di Meenakshi, uno dei centri religiosi più importanti dell’India, frequentato da una folla immensa di pellegrini, che pregano e si bagnano nelle acque del bacino sacro. Alla sera, la processione con le statue di Shiva e Parvati, accompagnata da musiche e preghiere, è un’ esperienza da non perdere, prima del rientro in Italia.
Consigli utili
Viaggi organizzati: Tour Operator Clup Viaggi, specializzato nella destinazione India, www.clupviaggi.it, lonati@clupviaggi.it.
Voli: ottimi prezzi con Turkish Air Line, www.turkishairline.com