L’Italia ha partecipato al congresso di Reykjavík di Green Growth (Crescita Verde) il 24 e 25 agosto con un inviato speciale. Ada Grilli, che si trovava già in Islanda per ricerche sulle Aurore Polari, ha seguito l’evento con lo specifico obiettivo di fare crescere anche in Italia il “fenomeno”, nato in Asia come proposta di “buona governance” e non soltanto su temi ambientali, attivo già dal 2005 e con seguito in diversi Paesi del globo.
Danimarca e Corea sono attualmente i Paesi leader quanto a ricerca nel settore della governance ispirata alla crescita ecosostenibile. Ma poiché Green Growth non è – come Greenpeace – un movimento, una ong, una associazione, ma una corrente di pensiero, non è facile seguirne la storia e gli schemi. Come specifica uno dei suoi teorici, Lau Blaxekjaer, coordinatore del Master in Studi Nordici dell’Università delle Faroer Islands, in uno dei documenti fondativi del fenomeno (Piattaforma teorica, 2012), il concetto base consiste nello stimolare uno sviluppo economico che assicuri un uso equo, trasparente e teso al benessere di tutti gli esseri umani.
La sede scelta per questo congresso non poteva essere più appropriata in quanto l’Islanda è pioniera nello sviluppo di tecnologie che alleggeriscano dalla dipendenza dei combustibili più inquinanti. Occorre precisare che il vantaggio di avere abbondante energia geotermica rende le politiche “verdi” assai più facili e ovvie che in altri Paesi. Tuttavia lo scambio delle esperienze in forma di dialogo tra istituzioni è sicuramente una via da percorrere, nell’ottica di condivisione e di crescita comune che dovrebbe ispirare gli Stati e le società civili.
Per saperne di più: www.greengrowthdialogue.org – http://www.oecd.org/greengrowth
testo di Ada Grilli, foto di Ada Grilli e Martin Sirkovsky, proprietà di University of the Faroe Islands