Mongibello o ‘a Muntagna’, ovvero un vulcano per tutte le stagioni. Con due appuntamenti imperdibili dedicati ai veri buongustai: TastEtna e Contrade dell’Etna
di Antonella Cecconi – Foto e video di Marco De Felicis
La Sicilia vanta molti record: è la maggiore isola del Mediterraneo, la più vasta regione d’Italia, ha il vulcano attivo più alto d’Europa (3.340 m), paesaggi e mare spettacolari, varietà di materie prime e prelibatezze enogastronomiche uniche. L’Etna, decretato dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, è l’omphalos (ombelico) dell’isola. La sua cima, innevata e fumante, è un riferimento spaziale: occupa, con i suoi 1.600 kmq, quasi la metà della provincia della barocca Catania. La lava disegna il territorio, come le gole dell’Alcantara (alte fino a 25 m e larghe da 2 a 5 m) percorribili in tre itinerari, e nella zona nidificano 200 specie di uccelli, tra cui il falco pellegrino. Taormina (fondata nel 358 a.C.), con il suo teatro greco e panorama mozzafiato, è una tappa godibile soprattutto in primavera e autunno, mentre Acireale è più appetibile a febbraio per il suo carnevale.
Sull’Etna si scia con vista mare, lungo le sue pendici si propaga un terreno lavico, aspro e fertile, ricco di biodiversità: “giardini” di arance rosse e limoni, pistacchieti, vigneti, oliveti, noccioleti, alberi di mele e pere, erbe selvatiche e aromatiche. Nei vigneti gli appezzamenti di terreno rubati al fuoco, incorniciati dai muretti in pietra lavica, sono opere mirabili come i vecchi palmenti (locali dove si trasformava l’uva). La zona è pervasa da profumi: pietra focaia, sentori marini, fichi d’India e uva. Feste e leccornie accompagnano ogni stagione: dalle minne di Sant’Agata a febbraio (evocazione delle mammelle amputate alla martire, citata anche dal principe di Salina nel celebre romanzo Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa) alle granite estive di mandorla, di gelso o di limone.
Nel 1987, a difesa della sua biodiversità e agricoltura, è stato istituito il Parco dell’Etna (59.000 ettari). A tutela dei suoi prodotti sono nati i presidi Slow Food: per il latte d’asina (Asilat), per la valorizzazione del pistacchio di Bronte, per la lavorazione del pane di Lentini, per il limone Interdonato e per le piccole acciughe (masculini). L’olio extravergine locale (cultivar Nocellara dell’Etna) è una garanzia di qualità. Per i palati più esigenti c’è TastEtna (organizzata da Cronache di Gusto a fine marzo): cooking show e degustazioni di prodotti locali unici (per esempio miele, pesti e marmellate d’arancia di Blu Taormina, oli delle aziende Tornatore, Barbera e Lorenzo, dolci del laboratorio Tomarchio e della pasticceria l’Alhambra, e cocktail con infusi di fiori di Daniela Castro). In questa edizione i cooking show dei migliori chef del territorio sono stati un’appetitosa occasione di conoscenza: tonnacchioli con germogli di tamaro di Pippo Anzalone (San Giorgio e il Drago), pacchero sabbiato ripieno di Andrea Macca (Donna Carmela), gelato gourmet ai porcini dell’Etna e quello ai pistacchi di Santo Musumeci, beccafico di alalonga con cipollotto, miele di Zafferana Etnea, pinoli dell’Etna e tarocco di Sant’Alfio di Marco Cannizzaro (km.0) e polpo alla brace su emulsione di nocciole dell’Etna, gnocchetti di barbabietola rossa al Mielarò, pepe bianco e salsa di ricci di mare di Bianca Celano (QQucina Qui).
La viticoltura etnea ha una storia millenaria, delle 40 varietà autoctone oggi rimangono solo nerello mascalese, caricante, nerello cappuccio e minnella. Il vulcano è vitato su tre dei suoi quattro lati e una visita ai vigneti storici, come Piano dei Daini (anfiteatro di terrazzamenti in pietra lavica risalenti al 1800) rende evidente la specificità della viticoltura in altura, che necessita di un lavoro a mano su pendenze vertiginose. La manifestazione Le Contrade dell’Etna, che si tiene in primavera presso l’azienda Graci a Passopisciaro, è l’occasione per degustare il nettare del vulcano. Quest’anno hanno partecipato 76 aziende, con i loro vini dalla forte impronta territoriale, con note minerali e qualità in ascesa. Sulle pendici del vulcano il Picciolo Etna Golf Resort & SPA (con campo da golf 18 buche, piscina esterna e interna, ispirata alle gole dell’Alcantara, e centro benessere) consente una vacanza all’insegna del relax. Info: http://www.comune.catania.it/ – http://www.ilpiccioloetnagolfresort.com/ – http://www.donnacarmela.com/ – http://www.km0ristorante.it/ – http://qqucinaqui.it/ – http://www.tornatorewine.com/ – http://www.tomarchio.eu/