Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore sposa l’arte con l’itinerario “Da Venezia a Pieve di Cadore, sulle tracce di Tiziano dove il Prosecco è Superiore”, percorso proposto in occasione della mostra “Tiziano, Venezia e il Papa Borgia”
di Valentina Brambilla
Della mostra “Tiziano, Venezia e il Papa Borgia” ne avevamo già scritto (www.viaggivacanze.info/newsite/2013/07/arte-in-vetrina-33/). Una mostra dossier (detta così perché approfondisce i diversi aspetti storici, stilistici, compositivi, iconografici di un’opera chiave degli inizi della carriera del grande Tiziano Vecellio) promossa dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, dal paese natale dell’artista e dalla Magnifica Comunità del Cadore. E una mostra, aggiungiamo e sottolineiamo ora, che ha anche l’obiettivo di favorire la riscoperta di quel patrimonio storico-artistico che maggiormente conserva il ricordo e il segno del grande Maestro e di cui il territorio veneto è ricco. Non avevamo però scritto di un bell’itinerario che si può percorrere per raggiungere la sede della mostra, Palazzo Cosmo a Pieve di Cadore. Un itinerario tra arte e gusto dove lo spumante Docg più amato d’Italia è il filo conduttore. Insieme all’arte del grande maestro, tra sorprendenti scorci panoramici mozzafiato e piccole perle da scoprire.
Si può partire dalle colline di Conegliano Valdobbiadene, paesaggio candidato a patrimonio Unesco in cui nasce il Prosecco Superiore, per toccare quindi alcune delle località più belle della provincia di Treviso e Belluno, fino al Cadore. Ripercorrere l’itinerario seguito da Tiziano nei suoi rientri a casa, da Venezia al Cadore, girovagare nel territorio della Magnifica Comunità del Cadore, vivere le suggestioni suscitate dalle Dolomiti Patrimonio Mondiale dell’Unesco, è una gran bella occasione per scoprire le tante opere che il maestro e i suoi familiari più stretti realizzarono per questi luoghi e per cogliere il legame sentimentale, professionale e imprenditoriale che Tiziano mantenne sempre con queste terre. Terre che incrociano altre eccellenze e che offrono la possibilità di scoprire che la cultura è anche enogastronomia, una produzione vitivinicola unica, valori paesaggistici, tradizione artigianale, creatività, ospitalità. Quella del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, riconosciuto Docg nel 2009 è una zona delimitata, che comprende quindici comuni (Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Farra di Soligo, Follina, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor e Vittorio Veneto) e si estende su un’area di circa 20.000 ettari di superficie, di cui circa 6000 occupati da vigneti, in cui viene prodotto quello che può considerarsi la punta della piramide qualitativa del Prosecco. Il Prosecco, infatti, è un vino a denominazione di origine controllata prodotto esclusivamente nel Nord-Est d’Italia nelle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Al centro di questa grande area si trova il territorio collinare di Conegliano Valdobbiadene, a 50 chilometri da Venezia, dove è iniziato il successo di questo vino. Un’area le cui pendici sono state ricamate di vigneti dall’uomo, creando un ambiente tanto bello da essere inserito nella Tentative List delle Candidature Unesco per l’Italia. Da secoli in queste terre si produce il prosecco e anche oggi qui si ha la migliore espressione tanto che si parla di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Nei paesi vicini tra Conegliano e Valdobbiadene nelle terre e tra le cantine del Prosecco Superiore e del Cartizze, punta di diamante della produzione, è d’obbligo una sosta. Ma anche più di una.
Con una superficie vitata di oltre 500 ettari la cittadina di Conegliano (TV) rappresenta uno dei comuni più importanti della denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, oltre a essere la porta d’ingresso alla cultura del vino, per la sua grande vocazione legata alla ricerca e alla formazione in ambito viticolo ed enologico. Conegliano ospita infatti la celebre Scuola Enologica, fondata nel 1876, che ha contribuito fortemente alla creazione del “fenomeno del Prosecco”, oltre al CRA, primo centro di ricerca viticolo italiano, l’Università e Veneto Agricoltura, centro sperimentale viticolo regionale. All’interno del campus si trovano inoltre una cantina e una distilleria sperimentale, oltre all’Enoteca Veneta, che ospita una selezione di vini della regione. Ma Conegliano è anche una chicca dal punto di vista artistico e architettonico. Dominata dal Castello medievale, vanta un centro storico ben conservato con diversi palazzi affrescati risalenti al Rinascimento che si susseguono lungo l’antica Contrada Grande, un tempo dimora delle famiglie nobili della città. Tra questi si trova anche il Duomo, pregevole edificio rinascimentale che colpisce per la splendida, ma decisamente non comune, facciata a nove arcate ornata da trifore romaniche intervallate da raffigurazioni bibliche del Pozzoserrato, e che custodisce al suo interno due piccoli tesori: la Sala dei Battuti, 41 metri per 7 di splendidi affreschi di Francesco da Milano e di un pittore fiandro-veneto, e la Pala d’altare del Cima. Il Cima è il noto paesaggista del Cinquecento, nato proprio a Conegliano, che si forma proprio nel contesto pittorico determinato dall’arte di Tiziano e di Giorgione e che ha immortalato le splendide colline di Conegliano Valdobbiadene in molte delle sue opere più celebri.
Il viaggio poi prosegue a San Fior dove sorge il medievale Castello Roganzuolo, “Castello di Reggenza”, sulla cima del colle Castellar (impossibile non scattare foto da quassù). Distrutto dai veneziani nel XIV sec.(1337), dopo un lungo assedio, resta una suggestiva torre, riconoscibile nell’attuale campanile vicino alla chiesa costruita all’interno del perimetro fortificato. La chiesa molto antica, risalente al XIII secolo, fu ampliata alla fine del 1400 e una delle torri del castello della Reggenza fu tramutata in campanile. Dal 1600 ospita pregevoli opere di Pomponio Amalteo e di Tiziano (la copia del Trittico, conservato nel Museo diocesano a Vittorio Veneto); notevoli anche gli affreschi del presbiterio, opera matura di Francesco da Milano. Inserita tra le colline ai lembi meridionali del territorio comunale di Colle Umberto, in località Col de Manza, antico feudo dei nobili Sanfiori di Serravalle, si trova l’abitazione di villeggiatura, l’attuale villa Fabris (residenza privata), che Tiziano si fece costruire intorno al 1545: epoca in cui gli venne ordinato il trittico per la Chiesa di Castello Roganzuolo. In cambio dei dipinti l’artista chiese e ottenne alcuni appezzamenti di terreno e la costruzione appunto di una casa. Da notare anche l’attigua cappella poligonale che rimane come l’aveva voluta il Vecellio. Ricompreso solo in parte nell’ambito della Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, Colle Umberto rappresenta uno dei più piccoli comuni della denominazione. Il territorio è costituito da un insieme di dolci colline moreniche che guardano verso il comprensorio di Vittorio Veneto, a pochi chilometri di distanza dalle Prealpi venete.
In Piazza Tiziano Vecellio nel centro di Serravalle, l’antico borgo che con Ceneda ha formato il Comune di Vittorio Veneto, sorge Palazzo Sarcinelli, edificio del XVI sec. di proprietà del nobile Cornelio Sarcinelli cui era andata in sposa Lavinia, figlia del pittore Tiziano il quale sovente soggiornerà in queste zone. Si conserva nel Duomo di Santa Maria Nova, interamente ricostruito nella seconda metà del XVIII sec. da Angelo Schiavi da Tolmezzo, un’opera dell’artista cadorino di grande importanza: la Madonna in gloria con il Bambino, commissionata al maestro nel 1542 dalla Comunità di Serravalle. Un altro polittico interessante, attribuito a Marco Vecellio, è invece conservato nell’antica Pieve di Sant’Andrea di Bigonzo, prima chiesa madre di Serravalle del IV sec., ricostruita in stile romanico-gotico nel XIV sec. Al suo interno anche opere di Palma il Giovane e di Francesco da Milano. Nel Museo diocesano Albino Luciani ha trovato riparo il Trittico conMadonna, Bambino e due Santi, proveniente dalla Pieve di Castello Roganzuolo realizzato da Tiziano Vecellio nel 1543. Per una sosta gustosa un indirizzo su tutti: www.agriturismoalthea.it/prosecco-doc-conegliano-valdobbiadene.php L’Azienda Agricola Althea produce le proprie uve nella tenuta Ru de Confin, nove ettari sull’antico confine tra la Contea di Tarzo e Ceneda, in località Confin di Vittorio Veneto. La tenuta si trova in una delle zone più vocate per la coltivazione della vite nelle D.O.C. “Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene” e “Colli di Conegliano”. Il ristorante rispecchia in pieno l’anima di questi luoghi: caldo, accogliente, dagli arredi semplici e genuini e una cucina e dei vini da 10 e lode.
Lasciandosi alle spalle i profumi del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore l’itinerario si chiude con Pieve di Cadore, la città che ha dato i natali a Tiziano Vecellio tra il 1488 e il 1490, capoluogo storico della valle grazie alla sua strategica posizione geografica (www.magnificacomunitadicadore). Attorno alla piazza dedicata a Tiziano, con al centro la statua bronzea del pittore, si affacciano le sedi del potere politico e religioso affiancate da nobili palazzi dell’aristocrazia locale, tra le quali si trova anche la Casa del pittore cadorino (da visitare assolutamente). L’edificio, dal 1922 monumento nazionale, si presenta come tipica abitazione montana: di modeste dimensioni, in solida muratura, con scala di legno e lungo ballatoio che conduce al primo piano. Qui Tiziano tornò anche in età avanzata, nel periodo estivo, per ripararsi dall’afoso clima veneziano. La casa è sempre visitabile su appuntamento (www.magnificacomunitadicadore.it/cadore/casa-natale-tiziano-vecellio.php). Sulla piazza vi è anche la sede della Magnifica Comunità di Cadore: un palazzo quattrocentesco autentico simbolo dell’identità locale che, accanto ai sontuosi saloni di riunione e di rappresentanza, ospita un’esposizione, davvero emozionante, di documenti autografi del carteggio intercorso tra Tiziano e la Magnifica Comunità di Cadore dal 1560 al 1562. Sempre intorno alla piazza principale si trova la Chiesa di SantaMaria Nascente, uno degli edifici più interessanti della provincia di Belluno per la ricchezza e la varietà delle opere che custodisce. Qui la presenza del Tiziano è senza dubbio ancora più riconoscibile e sono tante le proposte per turisti e amanti dell’arte.
Vi ricordiamo che la mostra “Tiziano, Venezia e il Papa Borgia” sarà a Pieve fino al 6 ottobre. La mostra, curata da Bernard Aikema e organizzata da Villaggio Globale International, coniugando rigore e analisi scientifica con impatto visivo e capacità divulgativa, e consente al pubblico, attraverso un nucleo mirato di prestiti importanti di vario genere (cammei, disegni, dipinti, incisioni, documenti. ecc.) e un apparato multimediale interattivo, di penetrare nei diversi aspetti storici, stilistici, compositivi, iconografici di un’opera chiave degli inizi della carriera del grande Tiziano Vecellio. “Il vescovo Jacopo Pesaro e papa Alessandro VI davanti a San Pietro”, conservata al Museum voor Schone Kunsten di Anversa, recentemente sottoposta a importanti studi critici, giunge infatti in Italia per la prima volta solo in occasione degli eventi tizianeschi di questa stagione. Info sulla mostra: www.tizianovecellio.it – Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore www.prosecco.it