L’Australia è da sempre meta di migrazioni, terra promessa per popolazioni provenienti da ogni parte del mondo. Circa 60.000 anni fa, molto prima che arrivassero gli europei colonizzatori, popoli provenienti da Asia e Africa si erano insediati in queste terre, sviluppando la tradizione aborigena del continente australiano. Il bacino linguistico di 250 idiomi e la commistione di popoli provenienti da oltre 140 paesi al mondo costituì una delle più interessanti e complesse culture tribali, che nella regione del Victoria è tuttora rappresentata dai Koorie e Kulin, la popolazione indigene di questa area.
Le conoscenze, la vena artistica e culturale che scorrono tutt’ora negli eredi di queste popolazioni rendono il Victoria un luogo unico. La consapevolezza che il presente si può capire solo ripercorrendo il proprio passato fa parte del messaggio di First Peoples, la mostra permanente sulla storia aborigena del Victoria che verrà inaugurata il 7 settembre prossimo a Bunjilaka Aborigenal Culture Centre all’interno del Melbourne Museum.
Come afferma Caroline Martin, manager del centro che ospita la più grande raccolta di testimonianze sulla popolazione Koorie e ripercorre lo sviluppo della loro cultura “First Peoples, come la cultura Koorie stessa, è dinamica e vitale, forte delle radici di 2000 generazioni, protesa verso il futuro ma allo stesso tempo ancorata al presente”.
Attraverso un percorso multimediale che porta il visitatore a fruire delle testimonianze dirette di membri delle popolazioni aborigene di tutte le età, dai 7 agli 82 anni, la mostra traccia un quadro dettagliato del complesso sistema sociale, culturale, linguistico (vi sono oltre 40 gruppi linguistici solo nel Victoria) e economico di queste popolazioni in relazione anche al tessuto sociale contemporaneo. Inoltre, si potranno ammirare più di 600 reperti e numerose opere di artisti aborigeni contemporanei, oltre che apprendere infinte informazioni sulle leggende e la cultura di queste popolazioni; come ad esempio quella di Bunjil, l’aquila dalla coda cuneiforme che incarna lo spirito creatore che ha dato vita a tutte le forme viventi e alla Terra.
Il bello del Victoria è che la cultura di queste popolazioni è viva e presente per le strade della città o tra i parchi e le riserve naturali che costellano la regione. Può capitare di imbattersi in qualche local alle prese con il didgeridoo, lo strumento a fiato dal suono ipnotico realizzato dagli indigeni circa 1.500 anni fa e che ora affascina con la sua originalità il pubblico di tutto il mondo.
Non è raro incontrare in un parco ragazzi che si sfidano al lancio del boomerang e trovare qualche esperto che si offra di impartire lezioni su come utilizzare questo strumento unico: anch’esso è frutto della tradizione aborigena che oggi rivive sotto altre forme e che continua a fare parte delle abitudini degli abitanti.
La conservazione della cultura delle popolazioni originarie è la missione anche del Koorie Heritage Trust, che si occupa di tramandarla e promuoverla attraverso iniziative, come corsi e seminari, e mostre con performance dei nativi stessi. Il Royal Botanic Garden di Melbourne permette di intraprendere un viaggio attraverso le terre ancestrali dei Kulin, partecipando alla Aborigenal Heritage Walk: qui si potranno toccare con mano le erbe e le piante utilizzate a scopi terapeutici e partecipare alla tradizionale cerimonia del fumo.
Se ci si dirige verso la costa sud-orientale si ha l’occasione di visitare Tower Hill, dove oltre ad ammirare la natura rigogliosa del luogo e le specie animali che la popolano come koala, canguri, emu e echine, è possibile avventurarsi tra i resti di un antico villaggio in uno scenario particolarmente suggestivo. Il vulcano spento ospitò infatti circa 30,000 anni fa un insediamento aborigeno che ora è visitabile grazie alla cooperativa aborigena locale, Worn Gundidj Aboriginal Cooperative, che offre a chi arriva l’occasione di ammirare opere d’arte e artigianato aborigeno e acquistare alcuni tra i manufatti degli artisti del luogo. Per meglio addentrarsi nello spirito e nella natura di Tower Hill, vale la pena di approfittare anche dei tour guidati dagli esperti della cooperativa, che offrono tanti spunti per capire al meglio il lifestyle e l’unicità di questi luoghi.
I “first peoples” popolano la regione del Victoria e accompagnano il viaggio di chi vuole scoprire ogni lato della cultura di questi luoghi. La catena montuosa dei Grampians è uno dei siti più importanti del continente per l’arte rupestre, sia per la qualità della conservazione, sia per il numero di testimonianze. Ammirare il tocco delle mani degli uomini che migliaia di anni fa popolavano questi luoghi è un’esperienza unica, che qui trova la sua massima espressione. Inoltre il Brambuk Aborigenal Culture Centre permette di ripercorrere nel dettaglio la storia di questi resti e conoscere, ad esempio, quali sono le sei stagioni che scandivano la vita dei nativi.
Non resta che mettersi sulle tracce degli Aborigeni!