Testo e foto di Franca Dell’Arciprete Scotti
Il profumo del gelsomino non ti lascia mai. Anche nei boulevard trafficati del centro città, anche nella famosa Avenue Bourghiba, costellata di eleganti edifici liberty. Soprattutto Tunisi profuma di gelsomino e fa sognare leggende di principesse orientali e atmosfere di oasi nel deserto. Tunisi ha la fisionomia di una capitale moderna immersa nel fascino delle tradizioni arabe nordafricane. Il profumo di gelsomino delicato e avvolgente confonde tutto. E diventa più forte all’interno della Medina. La Medina di Tunisi è inserita dal 1979 nel patrimonio culturale dell’Unesco per la sua bellezza. Grandissima, chiusa dalle numerose porte ad arco, si sviluppa come tutte le medine arabe in un dedalo di suk intricati che si affacciano sulle rue più grandi e riconoscibili. Centro focale é la grande moschea Ez Zitouna, la moschea dell’ulivo del 698 d.C. Da lì si erano sviluppati i primi suk, cioè le botteghe delle merci più preziose. Affascinanti sono i suk dei profumieri che invitano a provare gli oli essenziali più ricercati, conservati in boccettine piccole e preziose, i suk degli orafi, che propongono gioielli di foggia tradizionale in oro nove carati, di vaga ispirazione Art Déco e floreale, intrecciati con perle di fiume. Vicino a questi il suk dei tessuti: cotoni per tuniche, biancheria ricamata per la casa, scialli intessuti di fili dorati, feltri e lane cotte. Dovunque bellissimi piatti in ceramica smaltata con i tipici colori bianchi e blu della Tunisia, e poi coppe, vassoi incrostati in argento, pile di pouf in pelle, borse e valigie di cuoio, cappe di velluto adorne di passamaneria, specchi e manine di Fatima.
Intriganti sono anche le soste nei caffé del suk, dove, intorno a tavolini bassi, la gente si ferma per un tè alla menta con i pinoli, un caffé turco e una fumata di narghilé. Una volta visitata la Medina, bisogna completare la visita di Tunisi con l’altro punto focale della città, il Museo del Bardo, ospitato in un superbo palazzo ottocentesco del Bey di grande valore, restaurato e ampliato nel 2012. In una cinquantina di sale e gallerie si dispongono le collezioni archeologiche e storiche che narrano la storia della Tunisia, dalla preistoria fino all’inizio del XX° secolo, dagli oggetti di culto come bruciaprofumi, cimbali, maschere grottesche in vetro e ceramica alle stele puniche, ai ricchi corredi funerari, fino ai tessuti, alle ceramiche e ai mobili intarsiati. Ma la fama del Museo del Bardo è legata essenzialmente alle collezioni di mosaici, che ne fanno il museo più ricco al mondo di mosaici romani. Pavimenti di dimensioni enormi ritraggono scene mitologiche dedicate agli dei pagani, paesaggi marini fantastici popolati da mostri marini e Nereidi, poeti e artisti dell’antichità, barche di pescatori e danzatori in un mare pescoso, le costellazioni celesti.
Lasciata la capitale, si viaggia lungo la costa.
Loggiati moreschi, colori pastello, case a due piani, balconi in ferro battuto laccato di azzurro come le grate panciute alle finestre. Ulivi, palme, agavi, fichi d’India, bouganvillee di tutti i colori e profumi di menta e gelsomino. Senza dimenticare che la Tunisia e l’Africa del Nord erano state nel passato la riserva di cereali per tutto l’Impero romano.
Terra rossa, strade assolate e trafficate che all’improvviso si aprono sull’azzurro profondo del mare. Dove sono passati Fenici, Greci, Romani, Arabi e Normanni. Fino al protettorato francese di fine ‘800 che ha segnato la Tunisia con i grandi viali alberati e i palazzi liberty della capitale. I resti sovrapposti e la profondità della storia si percepiscono a Cartagine, dalla collina di Byrsa, dove, secondo la leggenda, la regina Didone vide allontanarsi le navi di Enea, l’eroe venuto da lontano. E si suicidò maledicendolo, per segnare un odio eterno tra Cartaginesi e Romani. Così la leggenda. In realtà la storia fu molto più prosaica.
Cartagine, fondata nell’814 a.C. dai Fenici in una posizione eccellente nel cuore del Mediterraneo, ricchissima per i suoi traffici commerciali, era destinata inevitabilmente a scontrarsi con Roma l’altra regina del Mediterraneo. Alla fine delle guerre puniche di Cartagine non rimaneva più nulla e i conquistatori sparsero sale sulle sue rovine. Ma con Giulio Cesare Karthago rinacque, diventando la fiorente capitale della provincia d’Africa.
I resti archeologici più rilevanti sono nella collina di Byrsa, che già da sola vale una visita per la sua meravigliosa posizione panoramica. Resti di quartieri di abitazione, con isolati formati da case a più piani, resti di officine metallurgiche, una necropoli, le grandiose terme di Antonino. Nel Museo nazionale di Cartagine interessantissimi materiali di scavo e ricostruzioni di strutture, compreso il famoso porto militare, nascosto completamente alla vista dal mare tramite potenti bastioni, che costituiva motivo di invidia per gli stessi Romani.
Scendendo a sud, lungo la costa orientale della Tunisia, si scopre il grande golfo di Hammamet., con le città di Sousse, Monastir e Mahdia.
Qui si dispongono le migliori strutture turistiche, villaggi, hotel cinque stelle ricchi di ogni comfort, tutte le attrezzature sportive, spiagge perfettamente curate, una vegetazione rigogliosa.
Fiore all’occhiello sono i campi da golf sul mare, che si sviluppano ondulati di fronte al blu. In cielo enormi colorati parapendii, sui prati eleganti giocatori con le sacche da golf e le kart per spostarsi. Il primo e più importante campo da golf di tutta la Tunisia è El Kantaoui Golf Course, a pochi chilometri da Sousse, inserito nella zona turistica di El Kantaoui, realizzata negli anni ‘70.
La zona si sviluppa intorno al porto turistico più ampio e attrezzato della Tunisia, che raccoglie imbarcazioni da tutto il mondo, definito un porto giardino per la ricchezza della sua splendida vegetazione, che lo rende una delle località balneari più piacevoli del Mediterraneo.
El Kantaoui Golf Course, disegnato dall’architetto Ronald Fream su più di 130 ettari, disposti tra il mare e le colline, offre un paesaggio affascinante su due campi da 18 buche l’uno. Protagonista di gare internazionali, è stato classificato da Mena Travel Awards come miglior percorso da golf del Medio Oriente e dell’Africa del Nord.
Un’altra splendida struttura per giocare a golf è Palm Links Golf Course a Monastir, disteso su un terreno naturale di dune e di palmeti. Il percorso comprende anche tre buche a bordo del mare. Il Golf Course é completato da una Accademia di golf con numerose facilitazioni per sviluppare la conoscenza e la preparazione a questo sport anche per i più piccoli talenti.
A parte la piacevolezza della costa, non si può andare in vacanza in Tunisia e ignorare le città intorno alle quali sono sorte tutte le strutture turistiche.
Sousse, Monastir, Mahdia hanno un passato nobile e glorioso, come dimostrano i monasteri fortificati, le porte imponenti in pietra, le mura di cinta enormi, le altissime torri di guardia. Una tipica struttura che si ritrova sia a Sousse che a Monastir è il Ribat. Monastero/fortezza abitato da “monaci” guerrieri, il Ribat presenta di solito una possente struttura chiusa da mura merlate molto spesse, cortili interni dove si affacciano su due piani le celle dei monaci e almeno un’alta torre di vedetta. I Ribat erano costruiti non solo a scopi difensivi, contro i continui attacchi di nemici provenienti dal mare, ma anche per scambiare, attraverso le torri di guardia, messaggi e informazioni. Il Ribat di Monastir, affacciato sul mare, é il più bello di tutta la Tunisia. Costruito negli ultimi anni dell’VIII° secolo per difendere la costa, si presenta come un quadrilatero di mura color ocra munite di possenti bastioni e dominate dal nador, la torre cilindrica di vedetta.
Intorno a questi enormi monasteri/fortezze, si sviluppa il centro storico delle città con la piazza animata, il suk con il mercato coperto, le bancarelle, le distese di ceramiche colorate al sole, minareti e moschee. In cima alle torri di guardia del Ribat, dove si sale facendo un centinaio di gradini, si domina uno spettacolo immenso. Anche perché queste sono città di mare e quindi il panorama spazia dalla fitta rete di stradine, le case bianchissime, le tende del mercato, gli uliveti lontani, immersi nella terra rossa, fino al mare blu, dove volano gabbiani e aquiloni.
Mahdia, invece, ha una struttura diversa che giustifica la sua fortuna nella storia della Tunisia. Arroccata su un promontorio che si distende sul mare, questa cittadina fu la prima capitale dei Califfi Fatimidi nel X° secolo. L’accesso al promontorio, considerato inespugnabile e tutto fortificato, è costituito dall’imponente porta Skiffa el Kahla, “il portale oscuro”, spessa oltre 10 metri, che il venerdì, giorno di mercato, si trasforma in una vera caverna di Ali Babà, degna delle Mille e Una notte. Dalla porta si accede alla Medina con tutte le strutture tipiche, la moschea, il palazzo del Califfo, le botteghe artigianali. Mahdia è sempre stata una cittadina famosa per l’artigianato dei tessuti e dei gioielli, in particolare per gli abiti nuziali tradizionali, che solo le donne vendono all’interno del mercato del venerdì: sete vivacissime intrecciate a fili d’oro come nelle filigrane dei gioielli e tessute con simboli antichissimi della tradizione, anche della cultura ebraica, poiché l’attività della tessitura fu portata qui dagli immigrati ebrei provenienti dalla Libia.
A pochi chilometri da Mahdia, si scopre una grandiosa testimonianza del passato monumentale della Tunisia di epoca romana. E’ l’anfiteatro El Jem, patrimonio dell’Unesco dal 1979. Fin da lontano si staglia all’orizzonte una massa enorme color ocra: è il Colosseo dell’antica città di Thysdrus, ricchissima di uliveti, una delle città più prospere dell’Africa romana nell’epoca d’oro dell’impero, nel secondo secolo d.C. L’enorme costruzione di El Jem di pianta ellittica misura 148 metri di lunghezza per 122 di larghezza, con un perimetro enorme di 427 metri e si pone direttamente dopo il Colosseo di Roma. Poteva contenere fino a 30.000 persone che assistevano qui anche a spettacoli violenti, duelli tra gladiatori o tra gladiatori e bestie feroci o il martirio dei primi cristiani.
Info: Ente Nazionale del Turismo Tunisino, tel. 02 86453026, info@turismotunisia.it, www.tunisiaturismo.it
Tunisair per volare con ottimo volo diretto da Milano in due ore o Roma in un’ora e mezzo a Tunisi: www.tunisair.it, www.tunisair.com
Per il golf: www.portelkantaoui.com.tn, www.golf-palmlinks.com