Notti bianche, in estate, nella città imperiale degli zar che, assieme a palazzi, chiese e tesori d’arte, si svela con un’architettura che è un omaggio all’arte italiana
di Leonardo Felician
L’estate è la stagione migliore per visitare San Pietroburgo, comodamente raggiungibile da varie città italiane anche con voli low cost di Air Baltic via Riga. L’antica capitale degli zar alla foce del fiume Neva nel golfo di Finlandia si presenta splendente dopo il lungo inverno innevato e le temperature miti delle notti bianche, con luce fino a notte fonda, animano le vie e i locali della più europea delle metropoli russe. San Pietroburgo è una città stracarica di storia, anche se fu fondata di recente, a inizio ‘700, bonificando un vasto terreno paludoso ricco di canali, che ancor oggi solcano questa Venezia del Nord stretta dai ghiacci fino a metà primavera. Fu lo zar Pietro il Grande a voler edificare qui una città moderna e proiettata sul mare, sede dell’ammiragliato e della flotta russa: per realizzare questo sogno si rivolse, così come i suoi successori, ad architetti e urbanisti italiani, che operarono per quasi due secoli dando alla città un’impronta prima rococò e poi neoclassica, dove l’altezza dei palazzi era rigidamente limitata per non superare quella delle grandi cattedrali ortodosse. Sono numerose le chiese degne di nota in città , quasi tutte riconsacrate dopo il periodo sovietico: la cattedrale di Kazan ricorda san Pietro in Vaticano in miniatura, l’ottocentesca chiesa della Resurrezione è piena di cupole come san Basilio a Mosca, mentre sant’Isacco ha un enorme impianto basilicale classico. Vanno visitati anche i vasti complessi monasteriali dello Smolny e di
Alexander Nievski. L’unità stilistica della città è stata mirabilmente salvaguardata: solo a fine ‘800 e nel periodo della Belle Epoque si è diffuso un gusto liberty più cosmopolita, che qua e là ha lasciato qualche traccia nei palazzi, anche se l’impianto della città con ampie piazze e stradoni interminabili in linea retta, come la prospettiva Nievski lunga cinque chilometri, è rimasto inalterato. Superate le difficoltà del lungo assedio della città durate la seconda guerra mondiale e del periodo sovietico, il recupero degli edifici oggi deve rispettare rigorosamente le facciate, spesso ingentilite da colonne e frontoni classici: ne risulta un insieme architettonico familiare per i visitatori italiani, ma al tempo stesso insolito per i colori decisi, gialli, rossi, azzurri e verdi come il Palazzo d’Inverno, maestoso coronamento della piazza più importante
della città , che oggi ospita l’Ermitage. Questo enorme museo, tra i più grandi al mondo, lungo i numerosi chilometri delle sue gallerie espone capolavori assoluti della pittura, scultura ed arti decorative antiche e moderne Sono rappresentati egiziani, sciti e sarmati, culture primitive e culture orientali, italiani e fiamminghi, spagnoli e inglesi, impressionisti e russi, tutti con una quantità di opere che testimonia la ricchezza e il gusto del bello degli zar: solo a titolo di esempio, due sono le Madonne di Leonardo Da Vinci, 42 le opere di Rubens, 37 quelle di Matisse. Ma le sale e i decori in foglia d’oro del palazzo stesso non sono da meno dei capolavori in esso contenuti: ed era questa soltanto una delle residenze imperiali, perché una trentina di chilometri a sud, nella località che ha preso il nome di Puskin, dove il famoso scrittore russo studiò al liceo, il palazzo di Caterina II di Tsarskoe Selo con la celebre camera d’ambra, scomparsa durante la II guerra mondiale e interamente rifatta, rivaleggia con l’Ermitage per lo sfarzo degli interni non meno che per le imponenti facciate azzurre e bianche, coronate da scintillanti cupole in sfoglia d’oro zecchino. Tempio degli zar, le cui spoglie riposano nella cattedrale dei SS. Pietro e Paolo, su un’isoletta dove fu costruita la fortezza che fu il primo nucleo della città , San Pietroburgo fu anche culla della rivoluzione russa: alla fonda davanti all’Accademia di Marina ancor oggi l’incrociatore Aurora ricorda i primi colpi sparati nel 1917.
Dal 1824 l’ospitalità alberghiera più ricca di fascino e di storia a San Pietroburgo s’identifica con il Grand Hotel de l’Europe (http://www.grandhoteleurope.com/) vicino alla cattedrale di Kazan, oggi appartenente alla catena Orient Express, e con il Grand Hotel Astoria della catena Rocco Forte (http://www.roccofortecollection.com/), che nel 2012 festeggia i cent’anni, situato di fronte alla grande cattedrale di Sant’Isacco. Non mancano indirizzi di tutte le categorie: offre un tocco di italianità il Domina Prestige (http://www.dominarussia.com/), inaugurato da pochissimo lungo il corso tranquillo del canale Moika. Info: Ente Turismo San Pietroburgo, http://www.visit-petersburg.ru/