Anche se si respira ancora l’atmosfera da capitale dell’impero e residenza asburgica, Vienna non è più solo la città di Sissi. Modernità e fermento culturale, dove trovano spazio anche le nuove tendenze, si mescolano a storia e tradizione
di Valentina Brambilla
Il concerto di Capodanno, il Prater con la ruota panoramica, il Danubio non più blu, il Wiener Schnitzel (sì, pur indicando la cotoletta si dice al maschile) e la Sacher sono dei classici, ma non bisogna correre il rischio di pensare che Vienna sia tutta lì. Certo non si può non andare all’Hotel Sacher (www.sacher.com) ad assaggiare l’originale delizia di cioccolato (pensate che si vendono circa 1000 torte ogni giorno!), oppure da Plachutta (www.plachutta.at) a provare il più famoso e gustoso Schnitzel di Vienna o, ancora, ad ammirare la città da un’altezza di 64,75 metri, perché qualcuno ancora dice che “solo dopo aver fatto un giro sulla Ruota panoramica potrete dire di essere stati veramente a Vienna”. E se per il concerto di Capodanno ci sono poche possibilità di trovare un biglietto, quindi meglio continuare a guardarlo da casa, è anche vero che bisogna uscire dalle solite rotte. Per questo vi proponiamo qualche suggerimento in più, vi diamo qualche dritta per vedere una città che forse non conoscete già e che magari non vi aspettate.
Intanto la Sacher Torte si può mangiare, buonissima, anche nell’elegante via commerciale Kohlmarkt alla Pasticceria di corte regia-imperiale Demel (www.demel.at), con la differenza che qui assaggerete quella “vera”, perché “l’originale” è esclusiva dei Sacher. Una questione di lana caprina? Forse, ma non per i diretti interessati. Se è stato infatti Franz Sacher il creatore della Torta Sacher originale, da oltre 175 anni la più famosa torta al cioccolato nel mondo (fu poi il figlio Eduard a fondare l’omonimo Hotel) la ricetta però sembra non essere stata sempre gelosamente custodita, tanto è vero che in un periodo di chiusura delle attività Sacher, questa passò a Demel. Trascorso il periodo di stand-by di Sacher come si sarebbe potuto impedire a Demel di produrla? E la questione venne brillantemente risolta così, una “vera” e l’altra “originale” con buona pace per tutti e un vantaggio per chi apprezza la massima qualità nei dolci e può dirsi doppiamente soddisfatto. Il Gasthaus zur Oper è invece l’ultimo nato tra i locali gestiti dalla dinastia Plachutta, e se ci andate una volta per la “cotoletta viennese”, che qui comunque è la “regina del menu” tornateci per il famoso Tafelspitz, il tenerissimo bollito di manzo, il piatto preferito dell’imperatore Franz Joseph. Mentre sua moglie Sissi andava da Demel a degustare qualche dolcetto (alla faccia nostra e del suo punto vita che misurava 51 cm…).
Senza vino Vienna sarebbe impensabile, esattamente come lo sarebbe senza il Duomo di Santo Stefano e il Castello di Schönbrunn. Vienna è anche l’unica metropoli al mondo che possa vantare all’interno del proprio territorio urbano una produzione enologica degna di tale nome (è un’area vitivinicola con una superficie di circa 700 ettari), motivo per cui il vino è anche un po’ l’emblema della città. Ma se vi dicessimo che a Vienna si può anche andare per birra? Ebbene sì, dovete provare per credere. Non ci sono solo locali dove viene servita dell’ottima birra ma vere e proprie produzioni locali (in città si contano ben 11 brewpub). Possiamo dire che il “fenomeno birra artigianale”, che ha tanto successo in Italia, anche a Vienna sta assumendo una certa importanza. Qualche esempio? Il 7 Stern Bräu (www.7stern.at) è un gran bel brewpub, con un impianto a vista circondato da un bancone a ferro di cavallo. La sala principale è davvero ampia, sempre piuttosto piena di clienti che affollano i tavoli disposti sul perimetro, così come altre piccole sale intorno con tavoli di legno. Che ordiniate una seidl (una birra piccola) o una kruger (una birra grande) di una delle sette tipologie di birra che vengono prodotte, non rimarrete delusi. Appena entrati nel locale sarete catturati dal profumo della birra in produzione e dagli ottimi piatti della cucina tipica austriaca, che escono dalla cucina.
Una delle quattro birrerie viennesi Salm Bräu (www.salmbraeu.com ) si trova vicino il Castello del Belvedere (www.belvedere.at) ed è quindi da tenere presente come sosta “tattica” dopo un’immancabile visita al Belvedere Superiore e al Belvedere Inferiore. È di proprietà della O. Salm & Co che ha filiali in 28 paesi, dal Giappone alla Cina, dall’Europa al Sudafrica, passando per il Brasile e la Tunisia e fino a Singapore dove hanno la brewery più alta del mondo. Da questa parti è considerato un po’ come l’ambasciatore della cultura della birra austriaca nel mondo. Se sulla birra andate sul sicuro, lo stesso vale per il cibo (da non perdere il piatto di costine di maiale!).
Nel quartiere operaio, nel sedicesimo distretto, nello stesso quartiere dove c’è anche una fabbrica che produce wafers, c’è la più grande birreria della città la Ottakringer (www.ottakringer.at), un pezzo di Vienna che sarebbe veramente peccato non vedere, in occasione di una manifestazione notturna negli antichi “Gerstenboden”, “Hopfenboden” e “Hefeboden”, o, di giorno, nel corso di una visita della birreria con degustazione della produzione. Per gruppi a partire da 10 persone o su appuntamento per gruppi più piccoli, vengono organizzate visite guidate (durata circa un’ora, in tedesco e inglese, punto d’incontro: Ottakringer Shop). La birreria Ottakringer si trova leggermente fuori dal centro, ma è comodamente raggiungibile con i tram 2, 9, 44, 46. Appena scesi dal mezzo il profumo di malto non vi lascerà dubbi che siete arrivati a destinazione.
Il 1516 Brewing (www.1516brewingcompany.com) è un brewpub con impianto a vista situato a due passi dall’Opera. È un locale in stile moderno che si stacca completamente dal caffè viennese o dai locali di impronta più classica. Il che significa una clientela mediamente più giovane anche se la birra spillata qui è senza dubbio una delle più gettonate di Vienna. Mentre si mangia ai tavoli intorno al bancone si vedono i birrai all’opera, della serie “impianto più a vista di così, non si può”. Vi segnaliamo infine il Wieden Bräu (http://wieden-braeu.at), una birreria in stile tedesco, elemento confermato anche da una gamma di birre piuttosto classiche. Frequentato sin dal primo pomeriggio da una clientela piuttosto varia (non mancavano famiglie con bambini al seguito), il Wieden Brau è un luogo caldo e tranquillo, in cui accompagnare le birre con piatti di buon livello. Anche in questo caso l’impianto è situato in uno dei corridoi del locale.
Restando in tema “tavola” vi segnaliamo che a Vienna si sta assistendo, per la prima volta a un vero e proprio boom della cucina esotica proveniente dai quattro angoli dal pianeta. L’offerta è praticamente onnicomprensiva, dalla cucina mongola a quella africana e tibetana. Nei moderni ristoranti cinesi Goldene Zeiten e ON si combinano esempi della creativa cucina di Shanghai a vini austriaci. Al Yohm invece, un ristorante dal design assolutamente trendy, si combinano in modo stimolante le più diverse tendenze culinarie asiatiche; al Nirvana si punta particolarmente sulla cucina indiana, mentre all’Indochine 21, di fronte al MAK, il Museo di Arti Applicate, la sera tardi si potrà intraprendere un viaggio culinario in Vietnam, Laos e Cambogia. E nel piccolissimo locale dal design moderno Kim kocht si compiono affascinanti e allettanti esperimenti con le più diverse spezie asiatiche.
E, sempre in tema di tendenza, vi segnaliamo un locale nuovissimo dove non potete non prenotare una cena o un dopocena: il Dinnerclub Albertina Passage (www.albertinapassage.at). Un ex sottopassaggio che è diventato un elegante dinner club: l’Albertina Passage è una piacevolissima combinazione di ottima cucina, classico American bar e club con musica dal vivo. L’idea alla base della cucina risale al rinomato chef locale Reinhard Gerer, e ora viene realizzata dal suo assistente pluriennale Alexander Kumptner. Le pietanze sono un misto di cucina internazionale e cucina viennese. Le eleganti nicchie con posti a sedere si raggruppano attorno a un palcoscenico su cui ogni giorno viene suonata musica jazz dal vivo. Ma quando nell’Albertina Passage, a tarda ora, i DJ diventano protagonisti, l’atmosfera è perfetta per ballare. Il cocktail bar è in stile futuristico, il palcoscenico e le pareti possono essere illuminati con i colori più diversi. Da non perdere.
Nel 2012 Gustav Klimt (1862-1918), genio della pittura e pioniere della modernità verso il 1900, avrebbe festeggiato il suo 150 compleanno. Klimt trascorse la maggior parte della sua vita a Vienna. La sua opera più celebre, Il bacio, oggi può essere ammirata nel Belvedere di Vienna. Questo “bacio” ha cambiato il mondo. Il quadro e Gustav Klimt sono un simbolo della modernità, perché Klimt ha rivoluzionato la pittura. I suoi quadri ornati con decorazioni in oro oggi sono valutati tra i più costosi al mondo. Artisticamente, l’opera di Klimt riflette il percorso dalla cosiddetta “epoca della Ringstrasse” all’inizio dell’astrattismo. Con i suoi lavori suscitò molte critiche in Austria, mentre all’estero vinse numerosi premi. Nel 1918 Klimt morì a Vienna. Le sue opere affascinano ancora oggi. Vienna quest’anno lo celebra. Seguiteci nella nostra rubrica “Arte in Vetrina” per scoprire gli appuntamenti che durante questo 2012 non potrete proprio perdere.
Dove dormire? Il nostro suggerimento è per l’hotel Altstadt (www.hotel-altstadt-vienna.it/) e per diversi motivi. Si trova in un’ottima posizione, non nel centro storico anche se il centro storico lo si raggiunge comodamente anche a piedi e in pochi minuti, bensì nel quartiere d’arte che ospita tanti negozi di giovani artisti e designer emergenti. Come dire…è la zona che racchiude un po’ la Vienna radical chic. Le 42 camere e suites dell’Altstadt sono ospitate in un palazzo storico e hanno la particolarità di essere una diversa dall’altra. Si può scegliere una camera dai soffitti preziosamente decorati al primo piano o nella moderna mansarda luminosa con impareggiabile vista sui tetti della città. Noi siamo stati in una delle stanze cui ha messo mano Matteo Thun, dove il gusto per la modernità e il design si inserisce felicemente in un’atmosfera da Vienna fin de siècle. Gli spazi comuni sono accoglienti tanto quanto può esserlo una casa privata arredata con toni caldi, divani e camino. Non perdetevi, almeno un pomeriggio, il tè pomeridiano…potrete fare una piacevole merenda conversando con i vostri compagni di viaggio o anche solo leggendo un libro. Per farvi un’idea più precisa guardatevi questo video: www.youtube.com/watch?v=bBGKjMnnXP4
Dopo la Neubaugasse e la Lindengasse nel settimo, il distretto creativo di Neubau, la Kirchengasse, la via dove si trova l’hotel, si è imposta come ulteriore mini-zona commerciale fuori dalle rotte più battute. Non lontano dalla strada commerciale di Vienna, Mariahilfer Strasse, piccoli negozi presentano design alla moda e abbigliamento streetwear giovane, oltre a originali articoli per bambini. Il limitrofo quartiere Spittelberg, ospita invece tante edifici in stile barocco e tanti beisl, trattorie, il tutto a brevissima distanza dal MuseumsQuartier (www.mqw.at ). Il MuseumsQuartier di Vienna, detto anche MQ, è uno dei dieci quartieri culturali maggiori del mondo. Situato al confine del centro storico, quello che un tempo fu il palazzo delle scuderie dell’imperatore, riunisce oggi su una superficie di 60.000 metri quadrati varie strutture ispirate alle correnti d’arte più diverse, oltre a ristoranti, caffè e negozi, in una combinazione di edifici barocchi e architettura moderna. Un’atmosfera adatta allo stile di vita urbano dei visitatori, dove il nuovo vive e il vecchio sopravvive: una combinazione che fa non solo gola, ma ha dato vita a un vivace e colorito panorama di locali incastonati in una cornice di illustri musei e collezioni. Dopo aver visto le opere di Schiele, affacciatevi al Café Leopold dove a volte la serata è animata dalla DJ-line del caffè stesso. Al Café.Restaurant HALLE date uno sguardo all’allestimento interno, opera dei designer viennesi di bar di tendenza, Eichinger e Knechtl. Il ristorante Hill mumok nel Museo di Arte Moderna offre una cucina moderna e innovativa come l’edificio che lo ospita. L’MQdaily invita a una breve sosta, perché da lì è piacevole stare a osservare il movimento della grande piazza. Da notare la forma del Corbaci nel Centro di architettura, ad opera di Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal. La Kantine, proprio accanto a una libreria, è un luogo dove, tra l’altro, potersi soffermare e sfogliare un libro appena acquistato. Le strutture del nuovo distretto culturale sono: il nuovo Museo Leopold, tenuto in bianco calce, il Museo d’Arte Moderna Fondazione Ludwig Wien, rivestito di un basalto grigio scuro, la Kunsthalle e le sale da festival E e G (Festival di Vienna e Centro di Danza). Altre istituzioni del MuseumsQuartier Wien sono il Centro Architettura Vienna, il Museo per Bambini Zoom, il DesignforumMQ, il Teatro per Bambini, l’Art Cult Center con Museo del Tabacco e il Quartiere 21, una piattaforma per iniziative culturali. E in più mezza dozzina di eleganti Caffè e ristoranti.
Consigli utili
Se volete partire leggeri mettetevi nello zaino la guida Vienna, della collana Cartoville di Touring Editore che l’ha da poco pubblicata in una nuova edizione aggiornata. Un pratico strumento grazie alle 6 dettagliate carte pieghevoli che oltre ad aiutare nell’orientamento e negli spostamenti, offrono un colpo d’occhio sui luoghi assolutamente da non perdere. www.touringclub.com/libro/vienna.aspx
Se volete una guida che vi faccia conoscere la città, anche gli angoli più nascosti o seguendo dei percorsi meno inflazionati, vi suggeriamo di rivolgervi a Chiara Barizza. Italianissima che vive oramai da tempo a Vienna, offre il vantaggio di parlare la nostra lingua con una conoscenza piuttosto approfondita della realtà locale. Preparata e anche simpatica (che non fa mai male) la potete contattare attraverso il suo sito internet (www.barizza.at/impr.html) o anche su facebook attraverso il suo indirizzo e-mail info(at)barizza.at.
La Vienna Card consente di utilizzare per 72 ore la metropolitana, l’autobus e il tram e anche di usufruire di 210 agevolazioni, ovvero riduzioni e offerte speciali, in musei, negozi, ristoranti e così via (l’elenco è raccolto in un libretto coupon in allegato alla card). Il tutto al costo di soli 18.50 euro. www.vienna.info/it/travel-info/vienna-card
Austrian Airlines, con l’orario estivo, offre 113 collegamenti settimanali dall’Italia partendo da Bologna, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Roma, Venezia e Verona per l’hub di Vienna. Per 29 euro i passeggeri possono recarsi dall’aeroporto della capitale fino al suo centro o dintorni (e viceversa) con i nuovi taxi redcab. www.austrian.com/Info/AtTheAirport/RedServices.aspx?cc=IT&sc_lang=it Per tutte le informazioni e gli approfondimenti si suggerisce di consultare il sito www.vienna.info