Solo il nome dovrebbe incuriosire. Non è un personaggio tipo il signor Corrado della famiglia Anticoli, no: è tutta una piccola comunità stretta attorno alle sue viuzze e alle donne che fin dai secoli passati facevano le modelle per pittori e scultori di varie nazionalità
di Ada Grilli – Foto di Ada Grilli e da “Guida ai luoghi del Medaniene”
Vediamo i suoi numeri: a 57 km. da Roma, a 77 km. da L’Aquila, (a metà strada sulla via da Roma c’è Tivoli); abitanti 933, altitudine slm. 508 m., anno di fondazione: intorno al 1000. E fin qui nulla di strano. Ci sono centinaia di piccoli comuni come questo in Italia, tutti abbarbicati al proprio campanile e non sono spariti neppure dopo il tentativo di una legge che li avrebbe cancellati o aggregati con un colpo di spugna. Neppure Anticoli Corrado dunque è sparito, anzi, se mai qualcuno dovesse attentare alla sua identità, saremmo pronti a salire su per i ripidi pendii dello sperone su cui sta abbarbicato per difenderlo con le unghie e coi denti. E perché mai tanta levata di scudi, ci si chiederà. La ragione sta nel fatto che da tempo immemore il paesino ispirava chi aveva la ventura di passarci, tutto chiuso barricato in un certo senso, verso la valle dell’Aniene. Ancora oggi transitando sull’Autostrada si resta folgorati da quel grumo di case, forse si deciderà di fermarsi forse no, ma in passato quando si circolava con meno frenesia, ci si fermava, ci si ispirava e con molta probabilità si preleva una delle donne e la si portava a fare la modella chez soi. Da qui la definizione di cui Anticoli va fiera, “paese delle modelle e degli artisti”.
Dove si vedono oggi le modelle di allora, belle per essere – si dice – frutto di incroci tra le popolazioni locali e i con i saraceni, ormai invecchiate se non passate a miglior vita? Si scopriranno tra le 500 (dicasi cinquecento!) opere del locale Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea, alloggiate in uno dei palazzi storici della cittadina, con finestre che offrono scorci indimenticabili sulla valle e sull’abitato, salette piccole e ben allestite, opere di pittura e scultura da far invidia a città più grandi e più note. Cinquecento tra personaggi e paesaggi sono più della metà dei residenti, una sproporzione che val la pena di indagare di persona, girellando tra le case addossate le une alle altre, a fianco dei vicoletti dall’aria misteriosa e dalle scalette fitte che aiutano ad ascendere verso la piazza principale e a ridiscendere verso le proprie abitazioni, o, per gli stranieri, verso il delizioso alberghetto anch’esso storico ricavato dalla ristrutturazione di un edificio pubblico.
Tutt’intorno i Monti Ruffi, al mattino velati da una nebbiolina che sale dall’Aniene anche d’estate e che occulta i paesini ugualmente “arcadici” e ugualmente abbarbicati sui dirupi di fronte, ben protetti da vegetazione fitta. Si raggiungono con saliscendi di tornanti ma in linea d’aria sono vicinissimi; in pratica ci si potrebbe stendere un filo della biancheria di uso comune o salutarsi dalle finestre. Così Roviano, che vedevo dalle finestre della casetta affacciata sul lato nord del dirupo e da dove era consigliabile non far cadere nulla dalle finestre (sarebbe rotolato giù fino in fondo alla Valle dell’Aniene), o Saracinesco e altri dai nomi suggestivi.
In questo villaggio arcaico si mescolano dunque alla popolazione artisti scandinavi, lituani, polacchi, tedeschi, spagnoli, francesi, americani e… cinesi. Si parla di forse 10.000 artisti transitati per Anticoli Corrado fino agli anni ’40 del novecento, 150 gli artisti stabili solo nel 1915 e ben 60 studi artistici aperti negli anni tra il 1920 e il 1930. Pastori e artisti convivono e scambiano beni (case, stalle, donne, animali) per denari. Cresce la fama del villaggio, oltralpe quasi più che nei dintorni. Le ragazze pastorelle, nell’ottocento ancora analfabete, ma belle furbe e intelligenti sfruttano la situazione e non solo ne ricavano da vivere, ma imparano l’arte e diventano in alcuni casi esse stesse artiste di fama, in altri casi mogli dei mecenati e maestri. Perfino lo scultore francese Rodin usò modelle di Anticoli Corrado a Roma, benché non fosse mai andato di persona a scegliersele. I paesi intorno non stanno a guardare, e così anche Subiaco, Saracinesco, Arsoli, Sambuci copiano il business. Ma Anticoli Corrado ha ormai una posizione consolidata e inattaccabile e vince su tutti. E oggi sta ancora bel saldo sullo sperone del Monti Ruffini con un richiamo irresistibile per i viaggiatori che da Roma e da Tivoli hanno voglia di godere senza filtri le vedute selvagge e aspre della Valle dell’Aniene.