a cura di Alida Bonifacio
Pixar: 25 anni di animazione
Un emozionante percorso che presenta al pubblico, per la prima volta in Europa, l’arte e la creatività dei più grandi artisti dell’animazione mondiale. Anche se immaginari, i mondi Pixar sono comunque vincolati da regole che tracciano il quadro della narrazione. Ad esempio in Toy Story i giocattoli sono vivi, stanno sempre attenti ad apparire come dei veri giocattoli agli occhi degli esseri umani; non hanno poteri sovrannaturali e sono limitati dalle loro dimensioni reali. Come noi, hanno gli uni verso gli altri relazioni e responsabilità che regolano e giustificano le loro azioni. Il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita la mostra Pixar – 25 anni di animazione, curata da Elyse Klaidman e in Italia da Maria Grazia Mattei, promossa dal Comune di Milano – Cultura, Expo, Moda, Design e prodotta dal PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e da Mattei Digital Communication/ Meet The Media Guru con il sostegno di Cariparma – Crédit Agricole. Fino al 14 febbraio 2012 si ha l’opportunità di scoprire il percorso costruito con oltre 700 opere, un viaggio attraverso la creatività e la cultura digitale come linguaggio innovativo applicato all’animazione e al cinema: dal primo lungometraggio dedicato a Luxo Jr.(1986) ai grandi capolavori come Monster & Co (2001), Toy Story (1, 2 e 3), Ratatouille (2007), WALLE (2008), Up (2009) sino a Cars 2 (2011) e con un’anticipazione di Brave, in uscita nel 2012. Dopo il MOMA a New York e un tour internazionale, dall’Australia all’Estremo Oriente, la mostra PIXAR è finalmente arrivata in Europa e in anteprima a Milano. La mostra, realizzata in collaborazione con The Walt Disney Company Italia, presenta finalmente al grande pubblico la fase creativa e nascosta dei maestri dell’animazione mondiale in quattro sezioni – Personaggi, Storie, Mondi e Digital Convergence – e due speciali installazioni l’Artscape e lo Zoetrope (assolutamente da non perdere), che utilizzano la tecnologia digitale per far rivivere le opere esposte nel percorso espositivo (progettato da Fabio Fornasari) e ricreare l’emozione dell’animazione. www.mostrapixarmilano.it
Entrate nel quadro! – I piccoli enigmi dei capolavori
Alcune opere d’arte devono la loro celebrità a certi singolari dettagli ben nascosti nella scena del quadro… Ma qual è quel dettaglio tanto speciale che le ha rese famose? Perché per esempio La cena in Emmaus del Caravaggio fece tanto scandalo? Cosa si cela dietro al misterioso sorriso di Monnalisa? Che ci fanno i puttini in La Madonna Sistina di Raffaello? 62 quadri ci raccontano storie insospettabili, commoventi o divertenti, tristi o buffe, ma sempre sorprendenti. Sbirciate dallo spiraglio che queste opere vi aprono per riflettere sui loro particolari più segreti. Dai piccoli aneddoti alla grande Storia, Alain Korkos nel suo nuovo libro Entrate nel quadro, edito da Ippocampo (18€) ci fa entrare nel mondo della pittura da una porta di servizio che svela innumerevoli misteri. Un libro che aiuta i più piccoli ad avere “confidenza” con il mondo dell’arte, attraverso un approccio originale e tutt’altro che noioso e un linguaggio non arzigogolato ma di facile e immediata comprensione, così da catturare a lungo l’attenzione e la curiosità di chi legge. Il titolo fa infatti parte del catalogo Junior ma siamo convinti che la maggior parte degli adulti non dovrebbe trovarne disdicevole la lettura, anzi! www.ippocampoedizioni.it/entrate_nel_quadro.html
Ritorno a Palazzo Fava
Palazzo Fava a Bologna era chiuso da 35 anni e gli affreschi dei Carracci erano devastati. La Fondazione Carisbo ha investito 25 milioni di euro per restaurarlo e il palazzo, restituito alla città, ha registrato in sei mesi 30 mila presenze. Ne ha parlato anche la trasmissione Report nella puntata del 4 dicembre 2011 (www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-11388569-77af-4d72-a688-709c0a05f188.html). Chi conosce questo gioiello del centro di Bologna? A piano terra sono esposte, tra le altre, opere di Giacomo Balla, Giuseppe Boccioni, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Fortunato Depero, Lucio Fontana, Arturo Martini, Giorgio Morandi, Mario Sironi. In questi ultimi anni la Fondazione ha deciso di incrementare sensibilmente le proprie raccolte in modo da dar vita a un nucleo di collezione per documentare l’arte italiana dell’ultimo secolo e la sua vitalità odierna. Il futurismo, con Severini, Boccioni e Balla, il Novecento con Casorati, Sironi e de Pisis, la metafisica di de Chirico, il giusto omaggio al maggiore dei bolognesi e primo fra gli italiani, Giorgio Morandi, dialogano nelle opere pittoriche con le sculture di Fontana e Martini. Della collezione oggi vastissima verrà esposta una selezione che comprende, nell’arte recente, i vari protagonisti della transavanguardia, in generale con attenzione al ritorno alla pittura e quindi anche con artisti d’Emilia e Romagna, tra i quali Manfredini, Samorì, Jori, Ontani, e, sicuramente il più etimologicamente eccentrico di tutti Wolfango. Palazzo Fava, sede della società Museo della Città di Bologna, è aperto al pubblico dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 ma, va detto, soprattutto gratuitamente! Affrescato al piano nobile dai giovani Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, si tratta del primo importante ciclo di affreschi della loro carriera, commissionati da Filippo Fava nel 1584, il primo saggio della loro riforma pittorica. Nella sala dedicata a Giasone, capolavoro indiscusso della pittura seicentesca, i tre artisti rivoluzionarono la tradizionale concezione di partitura narrativa rappresentando più azioni all’interno dello stesso riquadro e raggiungendo momenti di assoluta modernità stilistica. Sui diciotto riquadri di cui è composto il ciclo, spicca l’episodio degli Incanti notturni di Medea con la maga in atto di purificarsi al ruscello sotto i raggi della luna. È “il primo nudo moderno della storia dell’arte”, ha scritto Andrea Emiliani. Con una superficie di oltre 2600 metri quadrati, Palazzo Fava è struttura regolare di esposizioni: nei suoi spazi sono allestite mostre di opere appartenenti alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e mostre di opere provenienti da altre importanti collezioni pubbliche e private. Tenete d’occhio il sito per non perdere il calendario delle mostre e degli incontri organizzati con regolarità. www.genusbononiae.it/index.php?pag=26