Voglia di nord Europa. Proprio adesso che viene il freddo…
di Niccolò Bonini Baraldi e Gunnar Hildonen
Certe volte i viaggi non premeditati, i cosiddetti viaggi last minute, quando insomma decidi di partire da un momento all’altro, si rivelano più ricchi e divertenti del previsto. Una scappatella nel nord della Norvegia, a Tromso, può essere l’ideale per rinfrescarsi un po’ le idee e fare uno stacco deciso con gli impegni di lavoro. Zaino in spalla e via, nel bel mezzo dell’autunno. Non proprio una stagione da vacanza, ma niente paura ne’ ripensamenti: quando sei là respiri subito un’altra aria, senza nemmeno l’ombra di turisti rumorosi e ingombranti. Tromso, che si trova a non pochi gradi di latitudine (oltre 70°N) è una cittadina davvero piccola, ma ha il “privilegio” di essere la città più a nord della Norvegia, l’ultima raggiungibile insomma, oltre la quale c’è solo l’Oceano Artico.
Piccola e accogliente, calda e viva nel freddo che la circonda, raggiungibile più facilmente di quanto si pensi con voli piuttosto economici di Norvegian Airlines. Indimenticabile se ci si apre al suo fascino discreto. E va bene per stare un po’ in pace, ma senza rinunciare ai comfort della città, a un albergo, a un buon cibo, a esperienze speciali. Ognuna nella sua stagione: per il sole di mezzanotte bisogna sfruttare la piena estate, per la pesca al salmone e le escursioni nella tundra pure, mentre nelle mezze stagioni c’è una profusione di colori da lasciare incantati. E il biancore dell’inverno e la luce gelatinosa delle giornate pallide tra autunno e inverno non hanno anch’esse un fascino quasi da fiaba?
Anche per gli amanti delle belle architetture Tromso è una meta interessante. La Biblioteca civica e il Polar Museum hanno forme alquanto originali. Assolutamente imperdibile poi la Cattedrale Artica, che di notte sprigiona forti luci dai toni freddi a ricordare le aurore boreali, come se pulsasse. Aurore. Ne sentiamo parlare poco alle nostre latitudini, ma questo è l’anno giusto per familiarizzare con questo incredibile fenomeno. Ci si può anche accontentare di un’infarinatura su internet, ma vederle dal vero coi propri occhi è tutta un’altra storia. Comunque sia, Tromso è il luogo ideale per provarci. Le tappe possono essere tre o meglio ancora quattro. All’Osservatorio Geofisico, una struttura all’avanguardia, al Museo che custodisce gelosamente un sensazionale meccanismo di inizio secolo XX che riproduce il meccanismo delle aurore, chiamato “terrella”, frutto dell’invenzione del fisico norvegese Kristian Birkeland ( la cui foto è nientemeno che sulle banconote da 20 corone!). Ma poi anche al Planetario, che proietta un documentario a dir poco stupefacente sulle favolose luci boreali e, infine, uno sforzo in più e qualche nottata senza dormire, in giro al freddo in luoghi oscuri, a caccia delle reali northern lights, come le chiamano gli scandinavi, quegli strani archi e tendine di luci fluorescenti che inondano il cielo in certe notti magiche e che tolgono il fiato per davvero.
Qui la persona e l’organizzazione che ci vuole è Gunnar Guide. Gunnar è simpatico e socievole, conosce alla perfezione la zona intorno a Tromso e porterà i coraggiosi con il suo piccolo bus nel luogo più adatto per una visione nitida del cielo, anche al confine con la Finlandia al di là delle Alpi Lyngen, in attesa dell’erompere di una aurora. Ci vuole per la verità anche un po’ di fortuna e molta pazienza. In ogni caso Gunnar riesce a intrattenere prendendo per la gola gli appassionati di aurore con degli squisiti dolcetti nordici delle tradizione “sami”, fatti in casa e bevande calde alla luce del fuoco, lontano dai rumori e dalle luci artificiali. Non dimentichiamo che quest’inverno è in previsione una forte attività solare e di conseguenza aumentano le probabilità di vedere le aurore.
informazioni: Ente del Turismo Norvegese, www.visitnorway.it
Per volare a Tromso da Oslo: Norvegian Ailines, www.norwegian.no
Per vedere le aurore: www.guide-gunnar.no