Un’esperienza tra i vigneti di Conegliano, là dove nasce il prosecco Carpenè Malvolti, sinonimo di “prosecco” in Italia ed all’estero
di Rosanna Fudoli
Ho vissuto una bella esperienza e ve la voglio raccontare.
Già da tempo volevo partecipare ad una vendemmia, ma, per un motivo o per altro non era mai capitato. Questo settembre è arrivata l’occasione giusta: Carpenè, si la grande azienda spumantistica italiana, di Conegliano Veneto, ha organizzato un particolare w.e. (ne abbiamo parlato anche in radio). “Vignaioli per un giorno”, un’esperienza da fare in compagnia, un viaggio organizzato per il pubblico, non uno di questi viaggi organizzati per giornalisti, ma un’esperienza tutta nuova e, se vuoi, più vera. E poi come prima volta, l’idea di “far vendemmia” raccogliendo i grappoli biondi di quello che poi diventerà un ottimo prosecco, anzi il prosecco… perché è vero, se si pensa al prosecco si pensa a quello della Carpenè Malvolti. Un nome ed una garanzia dal 1868.
Ma andiamo con ordine.
Arriva in redazione il comunicato di questo particolare w.e. a metà agosto. Pubblico la notizia e poi ne parlo in radio e qui l’dea: ma perché, per una volta, non partecipare a qualcosa di cui scriviamo e parliamo? Così tra il pubblico con mio marito. Senza particolari attenzioni ma come tutte le persone che partecipano ad un viaggio.
Non per voler fare i difficili, ma ovviamente sappiamo che quando i viaggi sono organizzati per i giornalisti sono sempre “eccezionali”. Ma gli altri? Quelli che proponiamo?
Detto fatto ed abbiamo prenotato.
Carpenè già da qualche tempo organizza qualche evento dedicato al pubblico per far conoscere direttamente la realtà della propria azienda e del contesto in cui si trova. Partner abituale l’Hotel Canon D’oro. Credetemi, un’ottima accoppiata per un’ottima annata, almeno così dicono gli intenditori di questo raccolto.
Conegliano è una cittadina molto gradevole, con un notevole centro storico, ricco di interessanti spunti ma anche di locali alla moda dove gustare particolari prelibatezze.
Il venerdì sera della prima settimana di settembre, siamo arrivati comodi comodi dalla nostra calda ed afosa città. Già qui l’idea di fare 2 passi a piedi senza traffico e guardare le vetrine è cosa gradevolissima.
Una cenetta romantica al Salisà, con specialità tipiche rivisitate in chiave originale, quindi a nanna in questo bell’albergo proprio in centro. Ospitalità eccezionale, per il gruppetto di vignaioli in erba. L’Hotel Canon D’oro è un 4 stelle gestito direttamente dalla proprietà: accoglienza calda e piacevole, albergo elegante e confortevole.
Belle camere arredate con gusto in questo palazzetto d’epoca che nasce come monte di pietà della Conegliano dell’epoca.
Ma ecco che arriva il sabato. Ci riforniscono di un sacchetto con guanti e tronchesi e conosciamo gli “amici d’avventura”. Alcune famiglie, un gruppetto di amici che ama andare in giro a fare esperienze diverse. Tutti simpatici e buongustai, come abbiamo scoperto.
L’esperienza è stata un mix tra vita vignaiola e interessanti reperti storici da visitare in giro.
La vendemmia è stata molto divertente. Prima abbiamo fatto una passeggiata tra i vigneti, per prendere dimestichezza con l’ambiente e per fare conoscenza con profumi e colori che noi cittadini siamo poco avvezzi a intendere, poi il via alla raccolta dell’uva.
Grappoloni di uva bionda, belli grandi, alcuni probabilmente pesavano anche 800 grammi o un chilo. Si taglia con attenzione e si mette il raccolto in secchi, quindi a secchio pieno si versa il contenuto in un trattorino che poi andrà nella parte riservata agli operatori dove si pigia (non più con i piedi, ahimè) l’uva e il mosto è bello e pronto per essere trasportato in casa Carpenè.
Abbiamo scoperto che Carpenè non è proprietaria di vigneti ma da sempre lavora in collaborazione con circa 100 aziende del territorio che producono, alcuni anche in esclusiva, la materia prima, l’uva. Quindi, dal mosto in poi, le magie nascoste dietro ogni bicchiere vengono svolte dalle sapienti mani della Carpenè. Perché magie? E’ molto interessante scoprire quanta lavorazione c’è dietro ogni bicchiere di buon prosecco. Centinaia di persone che ci lavorano, esperti di ogni genere che decidono quando vendemmiare e poi da quale momento si può procedere alla raccolta e quindi alla lavorazione fino ad arrivare ai nostri bicchieri. Insomma grande lavoro di squadra e nervi saldi ed alla fine un sano rispetto per quello che in compagnia amiamo chiamare “un prosecchino”, ma si merita a pieno titolo il suo nome di prosecco. Ed è un gran vino che molti ci invidiamo
Il responsabile del vigneto ci controllava attentamente: non avremmo potuto far danni, credo, ma stavamo “toccando” i suoi grappoli e da come li rimirava sembrava stessimo toccando i suoi bambini.
Solo poco tempo a raccogliere, perché poi dal mal di schiena da postura inusuale alla cervicale cittadina tutti abbiamo fermato le nostri mani e cominciato a muovere le nostre mandibole.
Ci attendeva infatti un pranzo d’eccezione a base di prodotti della terra, cucinato con amore per noi. Abbiamo gustato proprio cose buone: dai salumi locali allo spiedo tipico della zona e giù con il fresco Carpenè che scendeva dai calici alle nostre gole.
Bella esperienza.
Saremmo rimasti a tavola più a lungo, probabilmente, a chiacchierare e piluccare cose buone, ma il programma e la nostra guida, tanto simpatica quanto brava, non ci davano tregua. Nel pomeriggio, viaggio alla scoperta della Strada del Prosecco, con visite guidate da Combai a Follina, a Rolle, Refrontolo e San Pietro di Feletto prima di arrivare a Conegliano per la visita con degustazione in Carpenè Malvolti.
E qui ci si è aperto un mondo: l’azienda è praticamente al centro di Conegliano ed è grande come 2 immensi centri commerciali. L’enologo, uno dei 7 di Carpenè, ci ha raccontato tutta la lavorazione facendoci vedere alambicchi e macchinari.
Poi tutti in cantina, per una degustazione guidata di ottimo prosecco. La produzione della Carpenè è vasta e non abbiamo assaggiato tutto, ma insomma… ci siamo dati da fare.
Compreso, grande sorpresa, un goccino del mosto delle “nostre” uve. Che a Natale diventerà un graditissimo regalo personalizzato: bottiglia di Prosecco fatto, si fa per dire, anche con il nostro contributo.
Stanchi ma contenti di questa interessante esperienza ci siamo poi “sacrificati” con una cena al ristorante La Corte Relais Chateaux Villa Abbazia di Follina. Cenare come ai vecchi tempi in una bella villa veneta, è sempre una piacevole idea!
Insomma, abbiamo trascorso una bella giornata e poi la domenica, sorpresa, un raduno di vespe nella piazza principale di Conegliano. Motociclisti d’antan ed in erba, tutti appassionati della mitica due ruote nazionale.
Carpenè Malvolti: storia d’Italia in un prosecco
L’azienda nasce da un sogno, quello di Antonio Carpenè senior, che voleva riuscire a produrre anche in Italia quel vino spumeggiante e festoso che fino allora solo i francesi sapevano fare. Così, nel 1868, nacque la Carpenè Malvolti. Mentre si pensava all’Unità d’Italia, il chimico – garibaldino sognava di aprire un’azienda che producesse vini veneti e una scuola enologica dove poter divulgare la cultura e il rispetto per la terra e la vite, il patrimonio più importante per la gente di Conegliano e dei colli coltivati a vite anche duemila anni fa. Per gli abitanti di Conegliano e delle colline intorno, il vino era il prodotto più importante già nel Cinquecento.
Fu l’accademico Francesco Maria Malvolti a citare per la prima volta il Prosecco nei resoconti di una riunione del 1772 all’Accademia di Agricoltura, mentre nel 1850 il conte Marco Giulio Balbi Valier isola e seleziona il vitigno del Prosecco. E’ in questo contesto ricco di stimoli, è in questo territorio particolarmente vocato alla coltivazione del vitigno Prosecco che Antonio Carpenè, chimico, studioso e ricercatore, in contatto con Koch e Pasteur e con i più importanti scienziati dell’epoca, scrive i suoi trattati di enologia che ancora oggi sono utilizzati e si avvicina all’agricoltura esortando i contadini a credere nella terra, nella qualità dei prodotti e ad investire e a rinnovare i filari. Da questi incitamenti, da questi consigli gridati con passione da pulpiti improvvisati nelle piazze dei paesi, nasce quel rapporto di fiducia e di stima che ancora lega i moderni viticoltori e l’azienda. Dal 1868, anno in cui Antonio Carpenè con Angelo Malvolti – che rimase in azienda pochi decenni, ma che per rispetto e ricordo ancora oggi l’azienda celebra nella continuità del marchio – fondò lo stabilimento vinicolo trevigiano con distilleria a vapore.
L’amore per la terra, per la cultura e per il vino, portò Antonio Carpenè a fondare la Scuola Enologica di Conegliano, che fino alla riforma Gentile fu una sorta di ateneo del vino ed ancora oggi è uno degli Istituti più prestigiosi d’Italia.
L’idea della bottiglia a forma di zucca, caratteristica dell’azienda, gli venne prendendo spunto dalla tradizione dei contadini della zona, che utilizzavano delle vere e proprie zucche secche e svuotate, come contenitori per una bevanda a base di acqua e grappa che si portavano appresso per dissetarsi durante il lavoro nei campi. Per chiudere questa sorta di contenitore, utilizzavano dei tappi ricavati dal torsolo delle pannocchie di mais.
La bottiglia di grappa a zucchetta della Carpenè Malvolti, nasce infatti con un tappo a tutolo, di sughero con all’estremità superiore un pezzo di pannocchia.
La tradizione di famiglia si ripete nei nomi delle generazioni successive e anche nell’impegno per la produzione di vini di qualità e per le continue innovazioni tecnologiche applicate in cantina, non venendo mai meno al rapporto con i viticoltori.
Oggi potremmo usare questo slogan per definire la famiglia e la loro azienda:
“Da Antonio senior ad Etile Junior, la vita di quattro generazioni della famiglia Carpenè, impegnata da oltre 140 anni nella produzione del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG .
Storia e tradizione, ricerca e tecnologia, il segreto della qualità”.
L’Hotel Canon d’Oro
Sito nel centro storico di Conegliano Veneto, nell’antica Contrada Granda, è ubicato in un palazzo del 500 dalla facciata affrescata. Molti i personaggi della cultura e dello spettacolo che vi hanno soggiornato.
Il proprietario ed il suo staff sono sempre disponibili per qualsiasi esigenza e gentilezza. Attraverso le proposte dell’albergo, realizzate spesso in collaborazione con la Carpenè Malvolti, si può partecipare a week end particolari tematici didattici e divertenti.
A settembre è stato organizzato il programma “Vignaiolo per un giorno” per conoscere e gustare il territorio ed i prodotti della zona. Il prossimo incontro è con “Pittore per un giorno”, un appuntamento originale e di grande suggestione nel centro storico di Conegliano, organizzato in occasione della grande mostra “Bernardo Bellotto, il Canaletto delle corti europee” … un viaggio tra i dipinti che hanno fermato il tempo, dall’ 11 novembre 2011 al 15 aprile 2012.
Il programma del weekend prevede il ritrovo al Best Western Hotel Canon d’Oro, nel centro storico di Conegliano, alle ore 14.00 del sabato, la visita alla mostra di Bernardo Bellotto a Palazzo Sarcinelli, ed a seguire la visita alla cantina con degustazione del DOCG Conegliano Valdobbiadene Superiore, alle 20.30 la cena con i prodotti tipici della cucina trevigiana in abbinamento ai migliori vini doc della zona.
Domenica mattina l’incontro con il maestro Renato Pasqualotti presso il suo atelier in Piazza Cima, il corso sul vedutismo del Bellotto ed il concorso di pittura, a chiusura l’aperitivo e la premiazione.
Il costo di questo week end “esperienziale” è di 139 € a persona e comprende: l’ingresso alla mostra con audioguide, la visita con degustazione in cantina, la cena tipica, il pernottamento in camera superior con prima colazione, “l’attrezzatura da pittore”, con cavalletto, pennelli e colori www.hotelcanondoro.it