Il rinnovo della carta di identità
Quando la carta di identità cartacea è scaduta molti comuni non danno un nuovo documento, ma si limitano ad apporre un semplice timbro sul retro della vecchia carta di identità, estendendone la validità per altri cinque anni. Però questa soluzione non è ritenuta valida in molti Paesi europei e non.
I Paesi che sono al di fuori dell’area Schengen (Romania, Ungheria, Repubblica Ceca, Croazia, Svizzera) ed hanno ancora i controlli alla frontiera, infatti, rifiutano di riconoscere validità a questa estensione con il timbro e respingono i cittadini italiani e così anche molti Paesi non europei, come, ad esempio, l’Egitto che ha formalmente notificato la propria decisione di non accettare l’estensione della validità con timbro.
Altrettanti problemi crea il rinnovo della carta elettronica: questa operazione, infatti, avviene con un certificato cartaceo rilasciato dal comune. Il “pezzo di carta” deve essere sempre portato con sé ed esibito per dimostrare la validità della carta elettronica. Ma anche in questo caso ci sono stati problemi alle frontiere.
Anche se il consiglio più pratico è quello di portare sempre con sé il passaporto per passare da un Paese ad un altro, riteniamo più opportuno suggerire di chiedere agli uffici del Comune di emettere un nuovo documento di identità, specificando il motivo.
Google Street View: le auto dovranno essere riconoscibili
A seguito di numerose segnalazioni pervenute da cittadini che non desideravano comparire sulle fotografie effettuate con strumenti (vetture, impianti fotografici ecc.) situati nel territorio italiano e pubblicate on line da Google Street View , il Garante della Privaci con il provvedimento del 15 ottobre 2010 ha sancito che i cittadini italiano debbono essere informati della presenza delle “Google cars”, i veicoli che circolano nelle città acquisendo immagini fotografiche di luoghi e persone poi pubblicate online attraverso il servizio Street View.
Il Garante della Privacy ha chiesto a Google di fornire ai cittadini dettagliate notizie sul passaggio delle auto, affinché possano decidere in piena libertà i propri comportamenti ed eventualmente scegliere di allontanarsi dai luoghi ripresi. L’Autorità italiana è la prima in Europa ad aver adottato uno specifico provvedimento prescrittivo, che prevede anche sanzioni, nei confronti della società di Mountain View allo scopo di consentire ai cittadini una effettiva e tempestiva informazione.
Le “Google cars”, quindi, dovranno essere facilmente individuabili, attraverso cartelli o adesivi ben visibili, che indichino in modo inequivocabile che si stanno acquisendo immagini fotografiche per il servizio Street View. Il Garante della Privacy ha anche ordinato alla società californiana di pubblicare sul proprio sito web, tre giorni prima che inizino le riprese, le località visitate dalle vetture di Street View. Per le grandi città sarà necessario indicare i quartieri in cui circoleranno le vetture. Analogo avviso dovrà essere pubblicato da Google sulle pagine di cronaca locale di almeno due quotidiani e diffuso per mezzo di un’emittente radiofonica locale per ogni regione visitata.
La società californiana, che è tenuta a nominare un proprio rappresentante sul territorio italiano, al quale possano rivolgersi i cittadini per la tutela dei loro diritti, per ogni inosservanza delle prescrizioni del Garante rischia una sanzione che può arrivare fino a centottantamila euro.