“Carissima- scrivono Mal and Shona da Tauranga, all’altro capo del mondo, Isola del Nord/ Nuova Zelanda,- ci stiamo di nuovo adattando al nostro mondo. Il tempo è buono e proprio ieri era un giorno bello e caldo come quelli che abbiamo avuto a Mantova in agosto. Anche i nostri nipoti che sono stati con noi per un paio di giorni sono stati molto soddisfatti. Le stradine acciottolate, gli splendidi palazzi, le mura, la storia, il cibo che abbiamo davvero apprezzato, tutto è stato così incantevole..”
“Cari Ahmed e Aicha- scrivo io in una mail da Bergamo – ho appena fissato il volo per venire da voi a Marrakech, come avevo già anticipato starò nella vostra bella casa di cui mi avete mandato le foto, dal 1 al 7 febbraio. Da parecchi anni non tornavo in Marocco e l’idea quasi improvvisa di visitare un Paese del Nord Africa per pochi giorni senza stress, grazie a voi si sta concretizzando, con così poca fatica. Quasi non ci credo. Non so ancora chi verrà con me, ma a questo punto anche se venissi da sola, mi sentirei in buone mani. La mia casa sulle Dolomiti è disponibile per voi tra maggio e giugno, quando vorrete.”
Ho appena deciso per uno scambio casa, come ben si capisce. In ventiquattr’ore e senza muovermi dalla scrivania. Ora che ho una casa, mi cercherò un volo su internet. Sono sicura che Ahmed e Aicha mi verranno incontro all’aeroporto di Marrakech e che mi faranno gli onori di casa e poi andremo in giro insieme nel dedalo di stradine e nel souq della Medina e che mi aiuteranno a fare buoni acquisti, a tenermi alla larga dall’insistenza dei venditori di ogni genere di mercanzia, a sapere cose che nessuna guida al mondo scrive e dice ai turisti. Ahmed è ingegnere e Aicha- scrive ancora- è la regina della casa. Sono arabi, come tradiscono i nomi, hanno tre figli grandi. Hanno scambiato casa per ben dodici volte e si sono fatti amici ovunque. Come me d’altronde.
Mal and Shona, i neozoelandesi, invece non li ho conosciuti perché lo scambio casa è stato contestuale. Nessuna complicazione per la gestione delle chiavi e per l’uso dell’abitazione; è bastato affidare le chiavi ad un’amica e lasciare le istruzioni in inglese. Per contro io nella loro casa a Tauranga- una graziosa cittadina sull’Oceano Pacifico nel bel mezzo della regione dove si producono e si spediscono i migliori kiwi di tutta la Nuova Zelanda- sono stata accolta da Alisha, una della tre figlie.
Guidavo la loro MG sportiva, una bella macchina con cui facevo una gran figura e loro se ne sono andati a spasso a Venezia e chissà dove ancora con la mia Nissan Xtrail. Ho poi lasciato una valigia con abiti e con le mie scarpe da trekking a casa loro, per non voler portare troppo peso nel volo di ritorno. Ma sono sicura che sotto sotto ho già deciso di tornare da loro, per conoscerli finalmente e per finire di conoscere il Paese.
Se non hai parenti in ogni parte del mondo, se ti piace stare in giro a lungo, chiacchierare con la gente del posto, dare un taglio netto ai costi di pernottamento e di spostamento, se non sei troppo geloso delle tue cose e pensi che tu lascerai tutto in ordine e altrettanto faranno gli altri, scambiare casa è la soluzione giusta. Una modalità così pratica oggi con internet e la posta elettronica da superare in efficacia le migliori agenzie di viaggio. Ventiquattr’ore e anche meno se non c’è di mezzo il cambio di fuso orario et voila, una casa si materializza, una famiglia spunta a darti il benvenuto sullo schermo, un viaggio prende corpo. Costa poco di più di cento euro iscriversi ad una organizzazione internazionale e il mondo spalanca le sue porte e le sue case.
Homelink International, con base a Oderzo/Tv, da oltre cinquant’anni si occupa di scambi casa; ha quasi 800 case in giro per l’Italia (http://www.homelink.it/) e ha pubblicato anche un simpatico libretto di esperienze vissute (A.Rossi Pujatti, Vai avanti tu.. poi se ti trovi bene mi iscrivo anch’io. Avventure di scambio casa, Stampalibri, euro 15,00).
di Ada Grilli