Dimenticatevi delle malinconie di Ibsen e delle inquietudini di Munch. Delle brume e delle solitudini del Nord. Oslo e la Norvegia possono essere anche solari, invitanti, allegri e colorati
di Franca Dell’Arciprete Scotti
E’ vero che i norvegesi raccontano giorni di pioggia e mesi di buio, ma c’è da credere che sotto le gocce che cadono conservino la voglia di vivere e divertirsi.
E poi loro dicono: “non c’è tempo brutto, c’è solo l’abbigliamento inadatto”.
Oslo e la Norvegia, dunque, possono offrire anche splendide giornate di sole, cielo blu, aria frizzante, un piacere per gli occhi.
Lungo la Karl Johans Gate, la strada principale pedonale che collega la Stazione con il Palazzo Reale si aprono caffè, ristoranti con tavoli all’aperto, musica in sottofondo, aiuole fiorite.
Il centro è lì, con il Parlamento, l’Università, la Domkirke, il Municipio, dove ogni anno vengono assegnati gli unici premi Nobel fuori dalla Svezia, i Nobel per la Pace.
La strada era stata aperta dal re svedese Karl XIV Bernadotte, nell’Ottocento, per dare un volto moderno alla modesta Christiania, qual era il nome di Oslo sotto la lunga dominazione danese, durata fino alle guerre napoleoniche.
Per un altro secolo la Norvegia fu unita alla Svezia e solo nel 1905 ha conquistato la sua indipendenza, mentre Christiania riacquistava l’antico nome di Oslo.
La passeggiata porta ovviamente al porto come in tutte le città di mare: animatissimo, colorato anche questo da battelli, ristoranti di pesce, traghetti per escursioni turistiche e anche, recentemente arricchito da Aker Brygge, la zona dei docks completamente ristrutturata da architetture all’avanguardia.
Fuori centro Oslo riserva altri luoghi da non perdere.
Oltre il quartiere residenziale di alta borghesia fine Ottocento, tutto in stile liberty e art déco, con bellissime palazzine colori pastello, si apre l’enorme Frognerparken, il parco più celebre della Norvegia e tra i più belli della Scandinavia.
Davvero unico nel suo genere, fu concepito dallo scultore Gustav Vigeland, che creò i modelli di ben 192 gruppi scultorei per raccontare le fasi e i sentimenti della vita. Una incredibile complessità che sembra impossibile sia stata ideata da un unico artista.
In alto il celeberrimo monolito di granito di 17 metri, su cui si intrecciano 121 figure umane in parte in lotta fra loro, in parte abbracciate. Intorno 36 colossali gruppi di granito.
Non si può andare in Norvegia senza sperimentare la navigazione nei fiordi. Paesaggio particolarissimo, inciso milioni di anni fa dalla pressione dei ghiacciai e riempito dall’acqua del mare.
Sinuosi, lunghissimi, stretti con pareti a picco oppure più larghi e solenni, diramati in mille deviazioni, costituiscono un sistema idrico davvero eccezionale.
Tanto che alcuni dei fiordi come il Geirangerfiorden e il Naeroyfiorden sono protetti dall’Unesco.
Alcuni dei fiordi norvegesi raggiungono traguardi mondiali: il Sognefiord è il più lungo fiordo navigabile al mondo e anche il più profondo.
Un paesaggio affascinante e labirintico, dove si scivola silenziosamente a bordo di traghetti, navi da crociera o il mitico Postale dei Fiordi, che arriva a capo Nord. Intorno, gabbiani bianchi che segnano la rotta, vengono a beccare dalle mani, garriscono facendo mille volute nel blu.
Senza dimenticare che in vicinanza dei fiordi il paesaggio offre anche la visione spettacolare dei ghiacciai come il Josteldalbreen, il più grande ghiacciaio dell’Europa continentale.
Così si passa dall’acqua del mare dei fiordi, che si insinua tentacolare in mezzo alla terra, ai piedi di enormi masse di ghiaccio perenne. Altra meraviglia per tutto quello che è il turismo sportivo, di trekking e di arrampicate.
Intorno ai fiordi, mentre si naviga, pareti alte ricoperte da abeti fitti fino all’acqua e qualche piccolo centro abitato: casette colorate con i tetti a spiovente, giardini ben curati, barche per ogni famiglia.
Una vita non facile davvero per queste persone tenaci che nei secoli passati hanno conosciuto povertà, mancanza di risorse, duro lavoro.
Ne sono testimonianza alcune fattorie incredibilmente appese a 200 metri di altezza a picco sull’acqua, dove si lavorava strappando i frutti alla terra avara.
D’altronde ancora oggi in alcuni paesi alla punta dei fiordi la popolazione si moltiplica nei mesi estivi con il turismo e le attività sportive, mentre il lungo inverno le riduce fortemente.
Si arriva infine all’altro gioiello della Norvegia del sud, Bergen, già capitale della nazione prima di Oslo, dalle ricche tradizioni storiche di marinai e di pescatori. Panoramica e pittoresca, si può godere dall’alto della funicolare a Floyen, negli ampi viali pedonali, e soprattutto a Bryggen, il quartiere sul porto protetto dall’Unesco con le sue case del Seicento e in parte ricostruite nel primo Novecento, utilizzate dai componenti della Lega Anseatica. In queste case di legno, in parte magazzini, in parte abitazioni e botteghe, si sviluppò per anni una delle più ricche attività di tutta l’Europa del Nord, poiché le città della Lega Anseatica avevano il monopolio del commercio dello stoccafisso prodotto nelle isole Lofoten.
Se in passato la Norvegia ha conosciuto forti ondate di emigrazione, oggi la situazione è del tutto cambiata. Da quando negli anni ’70, ha scoperto di possedere ricchi giacimenti di petrolio nel Mare del Nord, la Norvegia è diventata un paese di immigrazione per tanti giovani europei.
Un ottimo welfare, sicurezza, ospitalità, lavoro garantito sono i nuovi attrattori di questa
terra affascinante.
Informazioni per il viaggio:
GIVER Viaggi e Crociere è il tour operator leader in Italia per crociere fluviali in Europa e viaggi in Scandinavia www.giverviaggi.com/
Le Vie del Nord propone diversi itinerari alla scoperta della Norvegia
www.leviedelnord.com – gruppi@leviedelnord.com