Raffaele Montepaone – perdersi in una ruga
“Da tempo esploro le emozioni che lasciano solchi profondi e indelebili, fissando attraverso i segni del tempo il percorso e la storia non solo delle donne anziane che ho ritratto, ma anche della nostra cultura”.
Così Raffaele si racconta al museo Marca di Catanzaro che ospita la sua mostra personale “Oltre gli stereotipi”. Dopo Arles, Grenoble, Milano, finalmente le opere approdano nella sua terra.
Finalmente i suoi “racconti” tornano nei luoghi che li hanno generati.
Life, progetto fotografico di Raffaele Montepaone, prese vita nel 2007 a Stilo, borgo dell’entroterra jonico reggino.
I primi scatti del progetto furono premiati col secondo posto all’Art Fair Milano.
Il tempo e la fatica incidono i volti e le mani dei soggetti che affascinano l’artista.
Sono scatti senza tempo. Le immagini suggestive documentano gli usi e i costumi di sperduti borghi calabresi.
“L’interesse verso quei volti è nato da un incontro casuale con zia Concetta…”, spiega Montepaone, “…nel 2007 lavoravo come fotoreporter per un quotidiano locale, mi chiesero un servizio su Stilo, piccola perla dell’entroterra ionico-reggino e lì incontrai la prima protagonista dei miei scatti, una novantenne laboriosa, simbolo della tradizione religiosa e popolare di quel paese.
Inizialmente non fu facile fotografarla ma questo non mi turbò perché ero così affascinato dai suoi racconti che preferii conoscerla prima di ritrarla.
Solo dopo un pò di tempo maturò in me la consapevolezza che quello era ciò che volevo fare: rappresentare la bellezza e la grandezza della vita tramite quegli occhi e quei volti che nonostante i segni del tempo riuscivano ancora a stupirsi e a stupirmi.”
Non solo raffigurazioni di vita rurale ma intimi ritratti nei quali si può leggere, nelle espressioni e nello sguardo, un lento vissuto.
Raffaele non si accontenta di fotografare un soggetto interessante con il viso ricamato da rughe profonde.
La sua sensibilità lo spinge a entrare in confidenza, ad ascoltare i racconti, e quando pensa sia il momento giusto, a incorniciare il racconto ed il soggetto in uno scatto.
Le foto di Montepaone comunicano a diversi livelli. Il primo impatto è quello estetico. La scelta del soggetto, delle luci, del bianco e nero, dell’inquadratura richiamano l’attenzione.
I pochi elementi racchiusi nell’inquadratura testimoniano una ricerca dell’essenziale.
Poi i volti, le mani, le stanze, le strade ci raccontano del tempo e del luogo. Vite semplici, faticose, dedicate all’agricoltura, dove i piccoli riti quotidiani, la preghiera o l’acconciatura dei capelli, riempiono e danno senso al lento trascorrere del tempo.
Infine i soggetti ci raccontano di loro.
Possiamo vedere come il fotografo fosse il benvenuto ed i soggetti, con spontaneità, si concedono all’obbiettivo durante piccoli gesti quotidiani o discorrendo col fotografo.
Raffaele Montepaone esporrà a gennaio a Torino alla biblioteca nazionale auditorium Vivaldi in piazza San Carlo, dove presenterà il suo libro “Life-Istantanee di Calabria”, con la prefazione del maestro Scianna.
Mostre fotografiche
Werner Bischof
La mostra, curata dal figlio Marco Bischof, organizzata da Fondazione di Venezia e Civita Tre Venezie, in collaborazione con Magnum Photos e con la Werner Bischof Estate, media partner Radio Montecarlo, presenterà 250 fotografie, in larga parte vintage, tratte dai più importanti reportage di Werner Bischof, che consentiranno di ripercorrere i lunghi viaggi che portarono l’artista svizzero negli angoli più remoti del mondo, dall’India al Giappone, dalla Corea all’Indocina fino ad arrivare a Panama, in Cile ed in Perù.
Bischof, considerato uno dei migliori fotogiornalisti, non si limitò a documentare la realtà con il suo obiettivo, quanto si fermò a riflettere di fronte ai soggetti, cercando di raccontare quelle dicotomie tra sviluppo industriale e povertà, tra business e spiritualità, tra modernità e tradizione.
Sarà un itinerario che, partendo dall’Europa, appena devastata dalla seconda guerra mondiale, giungerà in India di fronte a un paese attanagliato dalla povertà e dalla miseria, ma in cui si iniziano a intravvedere gli sviluppi industriali.
Quindi, il confronto spietato tra gli elementi della cultura tradizionale giapponese e il dramma della guerra di Corea introdurrà all’analisi del continente americano.
Il viaggio di Bischof, infatti, proseguirà nelle città statunitensi, di cui coglierà lo sviluppo metropolitano, anche con una serie di fotografie a colori, e si chiuderà idealmente tra i villaggi del Perù e sulle cime andine. Dal 22/09/2017 al 25/01/2018, Casa dei Tre Oci, Venezia
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