La regola dei terzi
La regola dei terzi è un accorgimento utilizzato per secoli dai pittori e si è diffuso nella composizione fotografica. Il concetto fondamentale è che per ottenere una fotografia correttamente bilanciata, il soggetto non dovrebbe essere inquadrato al centro dell’immagine. Posizionare il soggetto al centro della fotografia rende l’immagine statica, noiosa, rassicurante. Dividendo l’immagine in terzi, come la griglia qui al lato, e ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, si ritiene che l’immagine risulti più dinamica (rispetto ad una composizione che pone il soggetto al suo centro), e armonica al tempo stesso. Ogni immagine ha quattro punti di forza che devono essere utilizzati per inquadrare correttamente. A nostra insaputa il cervello umano, nel guardare un’immagine fa una velocissima scansione dal punto 1, spostandosi sul punto 2, poi sul 3 ed infine sul 4. Oramai questa regola è talmente popolare che alcune macchine fotografiche sono dotate di oculari o schermi con la griglia per dare dei riferimenti al fotografo.
Immagine costruita con 2 linee di forza
In generale, per rendere l’immagine più dinamica il soggetto deve essere posto sulle linee di forza dell’immagine (solitamente quelle verticali) o più precisamente nei punti focali dell’inquadratura; la posizione decentrata ne risalta l’importanza.
La foto del Cartello è costruita sulle linee orizzontale e verticale e, l’intersezione delle linee (punto 1), coincide con l’intersezione del cartello con il palo. Costruire un’immagine su più linee rende la foto più interessante in quanto il nostro sguardo è guidato (quindi facilitato) all’interpretazione dell’immagine.
Immagine costruita utilizzando linee presenti nel paesaggio
Se approfondiamo il concetto di costruzione dell’inquadratura su più linee guida notiamo come, oltre alle linee della regola dei terzi, possiamo utilizzare per la composizione anche delle linee presenti nel paesaggio.
Nella foto del Vigneto notiamo che il soggetto è posto sulla linea verticale. Già questo, anche se il soggetto non è in corrispondenza dei punti d’intersezione 1 oppure 3, sarebbe sufficiente per una inquadratura adeguata.
Ma il fotografo ha cercato di rafforzare la presenza del soggetto e lo ha posto sul prolungamento ideale delle due linee convergenti dei vigneti (linee blu).
La regola dei terzi “isola” il soggetto da altri elementi dell’immagine
Le regole della composizione sono tanto più importanti quanto più elementi sono presenti nell’inquadratura.
In altre parole il fotografo deve facilitare il lettore all’individuazione del soggetto in un’immagine. Se sono presenti molti elementi, e ognuno di questi potrebbe essere un potenziale soggetto, il fotografo deve rendere il soggetto più importante di tutti gli altri elementi.
Per far questo si utilizza la regola dei terzi ed altre tecniche fotografiche, che spiegheremo più avanti, come la messa a fuoco, il panning, la sovraesposizione, la sottoesposizione ecc. Nella foto della Famiglia ci sono molti elementi ma l’attenzione è catturata subito dallo sguardo e dal sorriso della madre (posti all’intersezione 1).
Posizionare l’orizzonte in corrispondenza di una linea di forza
Oltre al posizionamento del soggetto, la regola dei terzi viene utilizzata anche per il posizionamento dell’orizzonte nelle fotografie panoramiche. Un orizzonte a metà dell’immagine dà la stessa importanza al cielo e al paesaggio, effetto in genere non voluto.
La foto del faro dimostra come una inquadratura non attenta toglie valore all’immagine: il faro è troppo laterale e una piccola porzione di orizzonte è posizionato al centro.
Una foto corretta è quella qui al lato del Kitesurf costruita sulla linea verticale dove è posizionato il soggetto. Per rendere più incisiva l’inquadratura dell’orizzonte è (quasi) posizionato in corrispondenza della linea orizzontale inferiore.
Il soggetto della foto è lo sguardo
Quando scattiamo un ritratto, facciamo in modo che gli occhi del soggetto siano in corrispondenza di uno dei punti di intersezione. Questo vale anche quando riusciamo a catturare il primo piano di un animale.
Notate come nella foto Ritratto è importante lo sguardo del soggetto.
In questa immagine sono tre elementi che concorrono e ci guidano ad una lettura immediata dell’immagine: l’occhio è posto esattamente all’intersezione 1 della griglia; lo sguardo è rivolto verso di noi; la messa a fuoco è selettiva (occhio messo a fuoco e tutto il resto è sfuocato).
Possiamo provare a guardare altri elementi dell’immagine ma, come attratto da una calamita, il nostro sguardo tornerà a fermarsi sullo sguardo del soggetto.
Link utili:
Fotografie del National Geographic – www.nationalgeographic.it/fotografia
Pagina di fotografia del quotidiano Uffington Post – www.huffingtonpost.it/news/italia-fotografia
a cura di Marco Asprea