Gioia di vivere e fantasia: dalla ricchezza gastronomica ai monumenti barocchi e liberty e Las Fallas diventano Patrimonio dell’Umanità Unesco
di Franca Dell’Arciprete
Il Mercado Central è proprio nel cuore della città . Uno dei più grandi in Europa, con oltre 1200 banchi al suo interno, risale al 1920 ed è un gioiello dell’architettura liberty, sormontato da una spettacolare cupola di 30 metri d‘altezza. Una vera cattedrale della gastronomia, lucente di maioliche smaltate rosse e celesti, vetri piombati, piastrelle a fiori, ferro battuto, colonne di ghisa. Dentro un mondo di sapori, colori e profumi. Dai gamberoni giganti ai magnifici succhi di frutta spremuti al momento, a tutte le carni, pile di frutta secca, dolci, sacchi di spezie colorate come in un suk nordafricano e la famosa horchata ricavata dalla chufa, un tubero speciale che si coltiva solo nella campagna valenciana. Tutti comprano, scelgono o mangiano nei baretti, ma c’è anche un bar stellato di design dove si servono al bancone tapas e aperitivi speciali. Il pesce si può comprare o far cucinare nel ristorante accanto. Un vero paradiso per golosi e fotografi.
Fuori, il quartiere è un trionfo gastronomico, ma Valencia è una città che invita sempre e ovunque a soste golose. Tipica la tradizione mediterranea di mangiare fuori, comprare cibi cotti e mangiare all’aperto, anche in pieno inverno. D’altronde il clima facilita e, a parte qualche giornata rigida e grigia, qui si può contare sul sole e sull’aria tiepida quasi tutto l‘anno. Nel centro storico è tutto un fiorire di ristoranti, caffè, pasticcerie, locali da degustazione.Il piatto che trionfa ovunque, anche sui grembiuli e dipinto su mattonelle, è la paella alla valenciana. Perché proprio qui? Gli Arabi introdussero nel settimo secolo la coltivazione del riso nei pressi del Parco naturale dell’Albufera. In questo ambiente gli abitanti della zona inventarono uno stufato a base di riso cucinato con altri prodotti locali, creando cosi la paella. Il nome del piatto proviene dal contenitore in cui viene cotto e, anche se esistono diverse varietà derivate da questa ricetta, l’originale comprende, insieme al riso D.O. Valencia, pollo, coniglio, fagiolini verdi, fagioli grandi bianchi, pomodoro, olio d’oliva, zafferano, aglio e sale. La tradizione vuole che la paella sia cotta su un fuoco a legna.
A Valencia, comunque, c’è ben altro da fare, oltre alle soste da buongustai. Come molte città spagnole è invitante, allegra, movimentata. E’ ricca di monumenti di storia. Stratificata nei secoli dall’epoca romana in cui fu fondata alla contemporaneità , brilla soprattutto nelle sue epoche d’oro. Nel 1500 era una delle città più importanti d’Europa, sia che per i commerci che per la lavorazione della seta. Questa e l‘epoca in cui Valencia si arricchì di palazzi imponenti che manifestavano la potenza di casate nobili, in una gara di sfarzo e grandiosità . Tra tutti i palazzi del centro storico, magnifico è quello del Marques de dos Aguas, ora Museo Nacional de Ceramica y Artes suntuarias Gonzalez Marti del 15° secolo e restaurato nel 1700. Colpisce la porta d’ingresso principale in alabastro e tutto l’esterno talmente ricco di stucchi, marmi, bassorilievi, statue, putti, festoni da lasciare stupefatti. Le chiese parlano per lo più lo stile barocco, ma stranamente in confronto con l‘architettura civile, sono quasi più austere e la stessa Cattedrale, e la Basilica de la Virgen de los Desamparados cioè dei derelitti, esternamente barocche, all’interno conservano un severo stile gotico, rivelando la ricchezza solo nei dipinti dell’abside e dell‘altare. Da Valencia partivano navi per l’Europa e il Mediterraneo, piene di merci e al ritorno cariche di denaro e d’oro. La Lonja de la Seda o Borsa dei mercanti, patrimonio dell’Unesco dal 1996, testimonia questa epoca di splendore nel Salone delle Contrattazioni, splendida sala con 24 colonne tortili, culminate da una volta a crociera. Proprio i mercanti valenciani finanziarono Isabella di Castiglia.
Da qui cominciò paradossalmente il declino di Valencia e dei traffici del Mediterraneo. Valencia riprese quota alla fine dell’Ottocento. E’ questo il periodo di nuovo fulgore architettonico con i palazzi in stile modernista, ispirati alla Secessione viennese. Esempio notevole la Estacion del Nord, patrimonio storico, con il famoso salone decorato a piastrelle floreali, vetri colorati, colonnine in ottone, lampadari a bulbo in perfetto stile art nouveau. Ancora un periodo di intensa fioritura a livello internazionale è stato quello della fine del secolo scorso, quando, sia per la presenza dell’America’s Cup nel 2007, sia per la progettualità di importanti architetti, in primis il valenciano Santiago Calatrava, la città ha conosciuto lo sviluppo di grandi opere. Sono la Marina Real, dedicata al re Juan Carlos, con l’edificio simbolo Veles e Vents e il nuovo porto capace di ormeggiare ottocento mega yacht, che va ad aggiungersi al porto dell‘Ottocento, con il palazzo della dogana e i Tinglados, i grandi magazzini in mattoni rossi, ghisa e decori, testimonianze ormai di archeologia industriale. La Marina Real valorizza al massimo tutta la Valencia sul mare ricca di lunghissime spiagge bianche e di passeggiate, frequentata da una clientela internazionale.
L’altra grande opera che ha trasformato la città è la famosa Cittadella delle Scienze e delle Arti, progettata da Calatrava, un grandissimo centro ludico culturale, forse il più grande d‘Europa, in un contesto di grandi viali, paseos e avenidas, giardini ricavati dal letto del fiume Turia. Qui si possono trascorrere giornate intere per divertirsi e imparare. L’enorme complesso comprende, oltre al Museo delle Scienze, al Palazzo delle Arti, all’Hemisferic, che ospita la sala di proiezioni più grande della Spagna, il famoso Oceanografic, il più grande acquario d‘Europa, al cui interno sono stati riprodotti i principali ecosistemi marini del pianeta, che contiene 45.000 esseri viventi, appartenenti a 500 specie diverse. Spigolando qua e là bellissimo il Museo Fallero, dedicato alle Fallas di Valencia, una delle feste più internazionali, che si svolgono in marzo, con pupazzi e monumenti satirici, fiori e fuochi artificiali. Las Fallas sono state appena riconosciute uno dei Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità Unesco: titolo che afferma la tradizione unica di questa festa e il grande ruolo nel mantenere vive nel tempo la creatività e le usanze dei cittadini, che a migliaia ogni anno partecipano all’evento.
Ogni anno a marzo Valencia si trasforma in un museo a cielo aperto di sculture effimere, che festeggiano l‘arrivo della primavera. I famosi ninots sono pupazzi giganti che possono essere alti fino a 20 metri e larghi fino a 60: alla fine della festa il falò consuma tutti i pupazzi tranne quelli graziati dal voto popolare, conservati nel museo. Nella festa una sfilata di 100.000 falleros in abiti tradizionali, musica di 400 bande, tonnellate di polvere da sparo bruciate durante lo spettacolo dei bellissimi castillos di fuochi d’artificio. L’origine di questa festa è attribuita ai falegnami che in inverno illuminavano le loro botteghe con lampade rustiche di legno e alla vigilia di San Giuseppe si disfacevano delle loro lanterne bruciandole.
Bioparc Valencia: più che uno zoo, e un viaggio nel cuore dell’Africa alla scoperta di oltre 400.000 animali appartenenti a più di 250 specie diverse, nei loro habitat originari, accuratamente ricreati: rinoceronti, giraffe, zebre, leoni, elefanti, ippopotami, coccodrilli, gorilla e scimpanzé. Bioparc ha anche laboratori per bambini e attività per sensibilizzare i piccoli riguardo all’importanza di conservare e tutelare l’ambiente.
La casa Museo della Semana Santa Marinera, collocata nel distretto marittimo della città espone troni, portantine stendardi, vestiti delle confraternite e corporazioni che sfilano in occasione della Settimana Santa.
Come arrivare
Durante la stagione invernale Valencia è raggiungibile con voli low cost della compagnia Ryanair dalle principali città italiane: Bologna, Milano (Bergamo), Pisa, Roma Ciampino,Treviso. Sono inoltre attivi i collegamenti Vueling da Roma Fiumicino.
Per informazioni sulla città : www.visitvalencia.com/it