E’ sempre tempo per le mostre e per la scoperta di nuovi musei a Roma. Anche per chi conosce bene la capitale e la sua straordinaria ricchezza artistica e museale, nota in tutto il mondo perché è davvero difficile non aver sentito parlare del Colosseo, dei Fori Imperiali o dei Musei Vaticani, Roma è in grado di riservare gradite sorprese
di Leonardo Felician
Incominciando dalle novità , Artemisia Gentileschi è in mostra da dicembre a Palazzo Braschi, e c’è tempo per renderle omaggio fino al 7 maggio prossimo. La mostra organizzata da Zètema Progetto Cultura si sviluppa nei bei saloni del primo piano del centralissimo palazzo nobiliare che fa parte del sistema Musei in Comune e si trova in fondo a piazza Navona. Il centinaio di opere esposte provengono da numerosi grandi musei, prevalentemente da Firenze, Roma e Napoli, ma anche da musei americani e collezioni private: tutte insieme disegnano un viaggio nell’arte della prima metà del XVII secolo seguendo le tracce di una grande donna, antesignana dell’affermazione del talento femminile, pittrice d’eccellenza molto stimata dai committenti di tutta Europa, che nella sua vita ebbe occasione di incontrare e conoscere i più importanti personaggi dell’epoca, come Michelangelo Buonarroti e Galileo Galilei. La parabola umana e professionale dell’artista è delineata nelle sale della mostra ponendola continuamente a confronto con opere di altri pittori coevi: nata nel 1593 e morta nel 1653 Artemisia operò in quell’epoca di passaggio dall’ultimo Rinascimento al manierismo secentesco. I curatori della mostra sono Nicola Spinosa, Francesca Baldassari e Judith Mann; il catalogo edito da Skirà  documenta i diversi periodi artistici della pittrice e riporta le schede delle opere esposte, frutto dei più recenti studi scientifici e degli ultimi documenti rinvenuti. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 www.museodiroma.it/mostre_ed_eventi/mostre/artemisia_gentileschi_e_il_suo_tempo
Finita la visita di Palazzo Braschi, se si esce dalla parte opposta di piazza Navona, e cioè verso piazza di San Pantaleo, basta attraversare la strada per imbattersi in un piccolo museo non molto appariscente, né molto noto, che però merita assolutamente una visita: fa parte del sistema museale comunale di Roma e perdipiù ha la piacevole caratteristica di essere ad ingresso gratuito. Si tratta del museo Barracco, che prende il nome dallo studioso e collezionista calabrese Giovanni Barracco che ebbe incarichi politici nel primo parlamento dell’Italia unita. Appassionato di egittologia e arti del vicino Oriente, dopo una vita spesa a raccogliere ed acquistare reperti, nel 1902 donò al comune di Roma la sua vasta collezione, nel frattempo estesa anche ad opere di arte egizia, assira, etrusca, cipriota, greca e romana, fino a qualche esemplare di arte medievale. Questo piccolo museo di scultura antica comparata ordinato in piccole stanze su più piani raccoglie reperti che val veramente la pena di conoscere. L’atmosfera un po’ vecchiotta delle sale e delle teche non deve trarre in inganno: ci sono opere di assoluto valore e molto rappresentative dei diversi periodi, come la statuetta di arte cicladica oppure i rilievi di arte assira con scene di guerra, di deportazione dei prigionieri e di caccia, provenienti dai palazzi reali di Ninive, Nimrud e Khorsabad nella Mesopotamia settentrionale. I rilievi, che si datano tra il IX e il VII secolo a.C., sono riferibili ai maggiori sovrani dell’Impero neo-assiro. Da segnalare che sul sito internet del museo è possibile esaminare le schede di tutte le opere e anche prepararsi un percorso virtuale www.museobarracco.it
Per restare sul tema della scultura greca e romana, l’ottocentesco Palazzo Massimo in stile neorinascimentale che si trova nei pressi di Stazione Termini accoglie il Museo Nazionale Romano, una delle più importanti collezioni di arte classica al mondo. Nei quattro piani del museo, sculture, affreschi, mosaici, monete e opere di oreficeria documentano l´evoluzione della cultura artistica romana. Al piano terra sono esposti stupefacenti originali greci rinvenuti a Roma, come il Pugile, il Principe ellenistico e la Niobide dagli Horti Sallustiani, ma anche ritrattistica di età repubblicana e imperiale. Al primo piano sono esposti celebri capolavori della statuaria tra cui il Discobolo Lancellotti, la Fanciulla di Anzio e l’Ermafrodito dormiente, e magnifici sarcofagi, come quello di Portonaccio, con una scena di battaglia scolpita in altorilievo. Una sala è dedicata ai resti delle navi romane recuperate con un’ardita opera di ingegneria idraulica nel lago di Nemi. Al secondo piano numerose salette con pareti affrescate e mosaici pavimentali documentano la decorazione domestica di prestigiose residenze romane. Un terzo piano di visita si trova nel seminterrato e custodisce l’ampia collezione numismatica, oltre a suppellettili, gioielli e la mummia bambina di Grottarossa www.archeoroma.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-romano-palazzo-massimo