di Silvana Rizzi
A Venezia non solo per la Biennale
Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar 1919-1933 (Museo Correr, fino al 30 agosto): un titolo lungo per introdurre il visitatore a una mostra inquietante dedicata ai temi più rappresentativi delle tendenze artistiche dominanti della Repubblica di Weimar. Per capirla occorre partire dalla sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale. L’evento comporta infatti per la nazione costi altissimi sul piano finanziario, sociopolitico ed emotivo. Mentre i predecessori espressionisti avevano all’inizio accolto con entusiasmo lo scoppio del conflitto per cambiare idea più tardi, gli artisti della Nuova Oggettività guardano con disincanto alla situazione tragica della Germania. Si allontanano dalla soggettività esasperata dell’espressionismo per scegliere il realismo, la precisione e l’oggettività. La mostra, divisa in cinque sezioni, porta in scena, attraverso dipinti e fotografie di artisti più o meno noti, la sofferenza della Germania in quel periodo: dalla disparità tra la borghesia in ascesa e le categorie più colpite economicamente, alla nostalgia del mondo rurale in contrasto con l’industrializzazione, ai ritratti depersonalizzati, che assurgono al ruolo di “tipi umani”, identificati in base alla professione, tutto esprime la crisi di un’epoca. Fuori da palazzo Correr, Venezia avvolge con la sua magia e le sue novità. Tra queste, l’Hotel l’Orologio, in un palazzo appena ristrutturato sul Canal Grande, arredi moderni impreziositi da quadri con il tema dell’orologio e pendole antiche. info@hotelorologiovenezia.co
La Fondazione Henraux a Milano in occasione dell’Expo
Ospite alla corte Deloitte Italy, società di consulenza aziendale tra le più importanti del mondo, con sede in via Tortona 25, SIHX (fino al 30 ottobre, per le visite segreteria@henraux.it) presenta a Milano sei sculture in marmo di Carrara, opera dei sei giovani vincitori del premio Fondazione Henraux, presieduta da Paolo Carli. Alla base del lavoro degli artisti emerge, come sottolinea Philippe Daverio, presidente della giuria, il ruolo del computer nell’arte di oggi, che permette di passare velocemente dall’idea creativa alla realizzazione. In “Corallo”, Filippo Ciavioli Cortelli di Pietrasanta ha voluto esprimere l’incrociarsi della tecnica e della mano che dà vita al bianco marmo statuario. La scenografia della Corte è suggestiva: a farla vivere ecco “Arrivederci e grazie” di Fabio Viale, vincitore della prima edizione del premio, Materialità dell’invisibile di Mikayel Ohanjanyan, il vincitore 2014, “Samarà di Alex Bombardieri, “Frappa “di Francesca Pasquali e “Back To Basic” di Massimiliano Pelletti.
A Gallipoli con Michelangelo Pistoletto
Dopo decenni di chiusura e di abbandono rinasce a nuova vita il Castello di Gallipoli, all’ingresso dell’antico borgo di Gallipoli, uno dei più suggestivi della Puglia. Ad animarlo, dopo la ristrutturazione che non ne ha alterato il carattere, è la mostra curata da Manuela Gandini di Michelangelo Pistoletto (fino al 27 settembre, info@castellogallipoli.it), uno tra i più importanti artisti contemporanei al mondo, pittore e scultore, esponente della pop Art. Per Gallipoli Pistoletto ha ideato tre grandi installazioni con l’intento di riconnettere il passato al presente. Geniale come sempre, l’artista dedica un’installazione al Salento nella piazza d’Armi del castello, come segno di “soluzione e rinascita” di fronte all’epidemia batterica che colpisce gli ulivi pugliesi. Al centro della piazza, c’è un grande ceppo di ulivo ultrasecolare dentro al quale germoglia un ulivo neonato. Ad affascinare il visitatore, oltre alle altre opere, si staglia il tavolo specchiante Love Difference a forma di Mar Mediterraneo circondato da sedie provenienti dalle culture che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
Leonardo al centro dell’Expo
A Milano tutto parla di Leonardo e del suo tempo. Per ricordare il ruolo di protagonista svolto dal capoluogo lombardo al tempo di Leonardo, il Museo Poldi Pezzoli presenta fino al 28 settembre la mostra “Sotto il segno di Leonardo. La magnificenza della Corte sforzesca nelle collezioni del Museo Poldi Pezzoli”. Per far conoscere il grande impulso dato alle arti all’epoca di Ludovico il Moro, e anche alla produzione di tessuti di seta preziosa e alla lavorazione delle pietre e dell’orificeria, la mostra valorizza le collezioni del Museo mettendo in luce le opere realizzate per la corte degli Sforza, sottolineando l’influenza di Leonardo sulla scuola artistica milanese e lombarda. Tra le novità, l’esposizione della Madonna con il Bambino di Giampietrino, che reca sul retro la raffigurazione di colore rosso di un solido geometrico disegnato dallo stesso Leonardo.