di Silvana Rizzi
Gherardo delle Notti agli Uffizi
Per la prima volta, Gerrit von Honthorst, soprannominato Gherardo delle Notti, per il suo virtuosismo nel dipingere scene notturne, è il protagonista dell’originale e interessante mostra, che la Galleria degli Uffizi gli dedica fino al 24 maggio. Il titolo Gherardo delle Notti-Quadri bizzarrissimi e scene allegre invita a scoprire quest’artista, sconosciuto ai più, che, giunto a Roma nel 1610 dalla natia Utrecht per restarci una decina d’anni, s’innamora del naturalismo di Caravaggio e s’impone sulla scena artistica di quel tempo proprio per la forza e il realismo delle sue tele. Ben presto viene ricercato da prestigiosi collezionisti come il marchese Vincenzo Giustiniani e, soprattutto, il Granduca di Toscana Cosimo II, che gli commissiona tele con soggetti conviviali, tra cui la Cena con suonatore di liuto e alcune pale d’altare. In mostra i quadri eseguiti in Italia, che hanno reso celebre l’artista nordico, e anche dipinti eseguiti al suo rientro in Olanda. Una sezione illustra l’influenza esercitata da Gherardo delle Notti sullo sviluppo della pittura con la luce della notte. Completa l’esposizione il confronto con alcuni maestri contemporanei. Ad arricchire l’esposizione spicca il Cavadenti, un dipinto di Caravaggio, fondamentale per l’arte di Gherardo, che lo riprende in almeno tre dipinti. Firenze offre tante diverse possibilità di alloggio, ma per un weekend all’insegna della scoperta della città l’indirizzo giusto è il raffinato Bed&Breakfast Villa Malavolta in zona Porta Romana (www.villamalavolta.com) gestito da Dona Bertini, fiorentina doc e grande esperta di arte.
Paul Gauguin a Basilea
Con questa mostra la Fondation Beyeler celebra Gauguin (1848-1903) fino al 28 giugno, artista affascinante e carismatico, che da sempre fa sognare i suoi ammiratori. In lui si riconosce, infatti, il primo nomade moderno, l’anticonformista tormentato dal desiderio di scoprire il paradiso perduto, che spera di trovare aTahiti. Il fulcro della mostra è rappresentato dai quadri celeberrimi, che l’artista ha realizzato a Tahiti. Di sala in sala, attraverso i suoi molteplici autoritratti e le sue composizioni visionarie e spirituali del periodo bretone, si percorre il lungo e avventuroso cammino dell’artista per trovare sé stesso e un’arte profondamente nuova, fino ad approdare a Tahiti. Ed ecco l’artista che dipinge la sua visione di un mondo esotico intatto, in una comunione perfetta di erotismo, natura e primitivismo. In mostra opere straordinarie, provenienti dalle più importanti collezioni di Gauguin nel mondo, tra cui il Museée d’Orsay a Parigi e la Tate londinese, a raccontare la ricerca di un paradiso perduto e a testimoniare la vita dell’artista, animata da passione e spirito d’avventura, come in un film. Per info: www.fondationbeyeler.ch con possibilità di prevendita cliccando su Tickets.
A San Gimignano per ‘900.Una Donazione
Inserita nei percorsi turistici di “Toscana verso Expo 2015” con l’organizzazione di Opera-Civita Group, l’esposizione ‘900. Una donazione (fino al 30 agosto, prenotazioni@sangimignanomusei.it) fa scoprire una preziosa collezione di opere di celebri artisti del Novecento Italiano, da Valerio Adami a Massimo Campigli, da Carlo Carrà a Felice Casorati, Ennio Morlotti, Renato Guttuso, per fare qualche esempio, arrivata recentemente alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele de Grada” nella città dalle cento torri. La donazione da parte di Gianfranco Pacchiani (Firenze 1923-Roma 2013), scrittore fiorentino vissuto a Roma, è legata allo storico dell’arte Gabriele Borghini. Sangimignanese doc, già soprintendente ai beni artistici e storici per le Province di Siena e Grosseto, promotore di mostre e progetti culturali, Borghini ha contribuito negli anni a un sensibile incremento del patrimonio artistico della cittadina, che attira visitatori dal mondo intero. La mostra propone anche apparati multimediali per introdurre il visitatore nel clima storico e artistico nel quale sono nate le opere esposte.
Medio Oriente e Modernità a Bologna
Too early, too late. Midle East and Modernity (Troppo presto, Troppo tardi, Pinacoteca Nazionale fino al 12 aprile) è una mostra coraggiosa e colta, che cerca di ricostruire l’incontro dell’Occidente con il mondo musulmano. Inaugurata in concomitanza con ARTE FIERA 2015, la mostra si estende anche all’interno delle prestigiose collezioni del Trecento, a sottolineare che Bologna la dotta era tra le cinque città in cui il Concilio di Vienna del 1312 decide l’istituzione delle cattedre di arabo, ebraico e aramaico, ovvero le basi dell’orientalismo nell’Occidente cristiano. In mostra, fotografie, documenti, filmati, opere di artisti provenienti da un territorio molto ampio, che comprende Nord Africa, Caucaso, Asia Centrale, Egitto, Iraq, Arabia Saudita, Azerbaijan, Afghanistan e Turchia. Una mostra senz’altro interessante in quanto non solo rappresenta l’arte contemporanea ma invita a scoprire i collegamenti dell’arte con fatti storici, materiali e documenti d’archivio.