Avete mai pensato alla Slovenia come a uno Stato dove vive gente ospitale e dalla ricca creatività culturale? Noi vi proponiamo un’idea di viaggio che vede Lubiana come un ottimo punto di partenza per esplorare le variegate bellezze di uno dei Paesi più attivi e verdi d’Europa, seguendo le orme del famoso architetto sloveno Jože Plečnik
di Valentina Brambilla
Ljubljana je lepo mesto. La prima volta che ho letto questa frase mi trovavo proprio nel cuore della capitale slovena e aveva appena catturato la mia attenzione un mezzo elettrico molto simile a un golf cart che mi stava passando davanti guidato da un uomo sorridente che indossava una maglietta con questa scritta. Ho realizzato velocemente che la capitale verde europea del 2016, Lubiana per l’appunto, si è più che meritata questo “premio”, visto che all’interno del centro cittadino, chiuso al traffico, basta fermare questo veicolo, il Kavalir, il Cavaliere, con il quale si può viaggiare, senza inquinare e secondo le proprie necessità (non fa fermate prestabilite ma gira secondo i desideri dei suoi passeggeri). In ancora meno tempo ho capito che quella scritta sulla maglietta dice il vero: “Lubiana è una bella città”. D’altra parte basta guardarsi intorno per apprezzarne la grazia e l’eleganza e, ancora di più, il suo carattere più evidente: la vivibilità. È vero che l’essere una piccola capitale (si stimano poco più di 200mila abitanti e in tutta la Slovenia circa due milioni) aiuta, ma è altrettanto vero che le scelte fatte guardando alla qualità della vita stanno dando i loro frutti. Più che apprezzati da chi ci vive, per l’alta qualità della vita, un sogno per chi la vive da turista, per la piacevolezza e la comodità con cui ci si trova a scoprirla.
Il suo centro è piccolo e ben tenuto. La concezione di alcune strade e piazze risale ai tempi della città romana di Emona che sorgeva sul posto dell’odierno centro cittadino (ad agosto Lubiana ha festeggiato i 2000 anni dalla fondazione) e l’aspetto odierno regala facciate barocche, numerosi palazzi ispirati allo stile della Secessione costruiti dopo un terremoto del 1895 (talmente forte da essere registrato negli annali), un castello medievale (da cui si gode una vista magnifica sulla città e non solo) ma soprattutto è stato caratterizzato da quello che è probabilmente il più importante architetto sloveno, Jože Plečnik. La sua “missione”? Interpretare la sensibilità artistica della sua città e dei suo abitanti, cosa non semplicissima visto che Lubiana è sempre stata il punto di contatto di varie culture e popoli, essendo geograficamente il crocevia delle vie naturali tra Alpi, Adriatico e Pianura pannonica, ma sarebbe bello fargli sapere che è riuscito nella sua impresa, tanto che oggi si parla della “Lubiana di Plečnik”. L’aspetto della città è stato creato, più tardi, dai suoi studenti e caratterizzato anche dalle creazioni dell’“onda nuova” di affermati giovani architetti sloveni. Anche se Lubiana è famosa per il suo patrimonio storico e tradizionale non pensatela però come a una città che guarda solo al passato, anzi… Relativamente giovane (l’età media dei suoi abitanti è poco più di 30 anni) ha un ritmo di vita decisamente moderno, perché va bene preservare le tradizioni ma bisogna guardare al futuro…
Per comprendere questo concetto basta guardare al Triplice Ponte, la particolarità architettonica di Lubiana creata da Plečnik. Il ponte centrale di pietra del Tromostovje del 1842 sostituisce il precedente ponte ligneo medievale, strategicamente importante dato che collegava i paesi dell’Europa occidentale con i Balcani e l’Europa sudorientale e agli inizi del 1900 Plečnik vi aggiunge altri due ponti, destinati ai pedoni. Il Tromostovje è il punto chiave nel quale si intersecano due assi urbani: quello acquatico e l’altro che collega il colle del Rožnik con il colle del castello (Ljubljanski grad). Sotto il Tromostovje scorre il fiume Ljubljanica e lungo il fiume la città vive, con i suoi locali, tanti e diversi, tanto che le sue sponde sono chiamate “il salotto cittadino”. Altro luogo di incontro, davvero imperdibile, è il mercato centrale lubianese. Che vuol dire mercato all’aperto (su Vodnikov trg e Pogačarjev trg), mercato coperto (tra le due piazze) e mercato coperto di Plečnik lungo il fiume. Qui trovate gli orari di apertura www.visitljubljana.com/it/elenco/1116/detail.html?group=217&category%255b14%255d=484. Perché imperdibile? Non solo per quello che si vende ma anche e soprattutto per l’atmosfera, colorata e autentica. E, comunque, i prodotti locali e i prodotti agroalimentari ecologici provenienti dalle fattorie slovene ci portano idealmente già fuori dalla capitale. Le sponde di Ljubljanica oggi sono un vivace punto di ritrovo, con numerosi caffè all’aperto Le sponde di Ljubljanica oggi sono un vivace punto di ritrovo, con numerosi caffè all’apertoL’abbiamo detto, Lubiana è un ottimo punto di partenza per esplorare le varie bellezze della Slovenia. La tappa successiva potrebbe essere dunque a pochi chilometri, uno dei centri medievali più belli della Slovenia: Kamnik.
Qui ci si trova in un panorama diverso, circondati dalle Alpi di Kamnik e della Savinja, nella piana di Bistrica anche il suo centro storico continua a essere piacevolmente caratterizzato da facciate di case in stile medievale e barocco. Prima ancora di entrare in Kamnink è impossibile non notare il castello Mali grad, e spiccano anche il castello Stari grad, oramai demolito, il castello Zaprice, adibito a museo, il Monastero francescano con una ricca collezione d’antichi libri (e dove è conservata la prima Bibbia tradotta in Sloveno) e la Cappella del Santo Sepolcro di Plečnik. Per comprendere quanto sia davvero una “chicca” sappiate che nel Medioevo era la dimora di diverse famiglie nobili. Una delle esperienza gastronomiche più interessanti di tutta la Slovenia l’abbiamo vissuta proprio a Kamnik, alla Gostilna Repnik, una trattoria familiare che vanta una lunga tradizione (www.gostilna-repnik.si). Qui si può davvero capire cos’è e com’è la cucina slovena tradizionale (tenete presente che la cucina slovena ha sviluppato 170 piatti identificabili e caratteristici). Accanto a piatti piuttosto noti come il gulasch di selvaggina (qui strepitoso) è possibile scoprire altre specialità locali che vanno dal formaggio di Trnič e magari i gnocchi di spinaci con burro e “trnic”, al brodo di camoscio, dalla torta alla crema Klostrska rezina fino al al rušovc, liquore locale a base di pigne). Il formaggio, bello da vedere, buono da mangiare ci porta, e non solo idealmente, sull’altipiano di Velika planina, sopra Kamnik, dove si è conservata la tradizionale produzione di queste “pagnottine” di formaggio magro, che vengono anche regalate alle ragazze come prova di amore e fedeltà. Velika planina, l’abbiamo detto, un altopiano, tra le vette di Kamnik, si raggiunge anche in funivia, e d’estate offre il piacere delle passeggiate con l’opportunità di conoscere la vita dei malgari, mentre d’inverno si trasforma in un rinomato centro sciistico.
Altre due tappe imprescindibili una volta arrivati qui sono Kamniška Bistrica, dove potrete godere la bellezza della natura intatta e all’Arboretum Volčji Potok. “Natura allo stato puro” potrebbe essere lo slogan da associare a Kamniška Bistrica, l’area, la valle alpina, intorno all’omonimo fiume alpino. Un rifugio alpino sorge a due passi dalla sorgente, appena poco sopra il laghetto dal quale da diverse sorgenti carsiche intorno alle sue sponde nasce la Bistrica, ed è il punto di partenza per una serie di sentieri alpini. È comunque anche un’ottima tappa dove mangiare (aperto da metà aprile a metà ottobre, previo accordo può però essere aperto, per gruppi, anche in altri periodi). Nelle sue immediate vicinanze sono degni di una visita anche il canyon Predaselj, profondo 30 metri, e il maniero di caccia, ideato da Jože Plečnik. L’Arboretum di Volčji Potok è il parco botanico più visitato della Slovenia, e la sua principale istituzione di orticoltura. Ottanta ettari che regalano sorprese diverse a seconda delle stagioni, grazie alle sue 3500 piante provenienti da tutto il mondo. La loro distribuzione all’interno del parco permette che le varie specie vegetali si completino ma allo stesso tempo che si presentano nella loro bellezza individuale (www.arboretum-vp.si). Tra le novità di quest’anno la mostra di orchidee e quella di farfalle tropicali. Ottobre è “il mese delle foglie colorate”. La Slovenia vi attende… Voi quando partite?
Consigli utili
Dove dormire a Lubiana? Il City Hotel, oltre a offrire una confortevole sistemazione si trova tatticamente fuori dal centro storico (pratico, quindi, anche se arrivate in automobile) ma così vicino da permettervi di raggiungerlo a piedi. Alcune stanze godono di una bella vista sul Castello (www.cityhotel.si).
Per informazioni sulla città: www.visitljubljana.si
Più che consigliata è la Penzion Repnik di Kamnik, www.gostilna-repnik.si (e potete facilmente prenotare già da qui www.booking.com/hotel/si/penzion-repnik.it) per un’accoglienza da 10elode, in una struttura nuovissima e curata nei minimi dettagli, e una bella vista sulla corona delle Alpi di Kamnik. La Gostilna Repnik (suggerita nell’articolo) fa parte della stessa proprietà. www.kamnik-tourism.si
Naturalmente non dimenticatevi di consultare www.slovenia.info, il portale ufficiale di informazioni turistiche slovene, curato dall’Ente sloveno per il turismo all’estero.