di Valentina Brambilla
Andy Warhol torna a Milano, a Palazzo Reale
Fino al 9 marzo 2014 Andy Warhol è ancora a Milano, a Palazzo Reale. Andy Warhol dalla Brant Foundation è un occasione rarissima per il pubblico di poter vedere uno dei gruppi di opere più importanti dell’artista Americano padre della Pop Art, raccolto non da un semplice collezionista, ma da un personaggio, Peter Brant, intimo amico di Warhol con il quale ha condiviso gli anni artisticamente e culturalmente più vivaci della New York degli anni Sessanta e Settanta. Ancora ventenne nel 1967 Peter Brant acquistò la sua prima opera di Warhol, un disegno della famosa Campbell’s Soup, iniziando quella che sarebbe diventata una delle più importanti collezioni di arte contemporanea del mondo. La mostra, Prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group, curata da Peter Brant e Francesco Bonami, presenta oltre 150 opere, tele, fotografie, sculture che fanno parte della Brant Foundation e raccontano una storia intensa e uno scambio culturale unico fra il giovane collezionista e l’artista. La mostra parte dai primi disegni del Warhol illustratore per finire con le spettacolari Ultime Cene e gli autoritratti, passando attraverso le opere più iconiche come le Electric Chairs, il grande ritratto di Mao, i fiori e uno dei più famosi capolavori di Warhol, Blue Shot Marilyn, il ritratto della famosa attrice Americana con in mezzo agli occhi il segno restaurato di un dei colpi di pistola esploso da un’amica dell’artista nel 1964, che Brant avrebbe poi acquistato per 5000 dollari nel 1967 con i proventi di un piccolo investimento. Attraverso capolavori e opere altrettanto sorprendenti ma meno conosciute, come una serie di Polaroid mai viste prima in Europa, la mostra della Brant Foundation non racconta semplicemente il Warhol star del mondo dell’arte e del mercato ma anche il Warhol intimo, l’amico, l’uomo. Se visiti questa mostra (o un’altra a Palazzo Reale, conservate il biglietto e presentalo alla biglietteria di un’altra mostra in corso, sempre a Palazzo Reale: otterrete subito il biglietto ridotto). www.warholmilano.it
Roma, Giacomo Guidi Arte Contemporanea: Maurizio Nannucci dal 7 dicembre
Dal 7 dicembre 2013 al 28 febbraio 2014, Giacomo Guidi Arte Contemporanea di Roma, in Palazzo Sforza Cesarini (da martedì a sabato, dalle 11 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.30, ingresso libero), ospita la prima personale romana di Maurizio Nannucci (Firenze, 1939), sperimentatore fra i più sensibili e rigorosi dell’arte degli ultimi decenni, che vanta numerose partecipazioni alla Biennale di Venezia, a Documenta Kassel, oltre alle biennali di San Paolo, Sidney, Istanbul, Valencia. La mostra presenta due grandi “neon writings”, appositamente realizzati per questo appuntamento, che appartengono a un work in progress, in cui l’artista indaga il rapporto fra arte, cultura e società. La doppia installazione luminosa “Art is not intended to be transparent in meaning…” e “Every place holds the possibility of a new geography…”, s’inserisce nelle due sale di Giacomo Guidi Arte Contemporanea come un’opera d’arte ambientale che instaura un dialogo con lo spazio che l’accoglie, modificando il suo significato e la sua fruizione. Gli elementi primari del lavoro di Nannucci, come il colore, la luce e la parola vengono usati, anche in questo intervento, in funzione di un’estetica che supera i modelli e concetti del passato e aprono a una prospettiva verso il futuro. La componente spaziale e la forza espressiva della sua ricerca, basata sulla riflessione su temi quali la luce, il tempo, lo spazio, la parola, lo ha portato a collaborare con i più importanti architetti della nostra epoca, quali Renzo Piano (“Polifonia” per l’Auditorium di Roma, 2002), Stephan Braunfels (“Blauer Ring” per la Biblioteca del Parlamento Tedesco di Berlino, 2003), Massimiliano Fuksas, Nicholas Grimshaw, Mario Botta, Thomas Müller. Tra le installazioni pubbliche di Maurizio Nannucci si ricordano: “Art”, 1988, Carpenter Center della Harvard University di Cambridge; “You can imagine the opposite”, 1991, Lenbachhaus, München; “Let’s talk about art, maybe”, 1993, Bank Building, Edinburgo; “Transit, a light journey”, 2000, Biennale di Architettura, Venezia; “All art has been contemporary”, 2000, Casino Luxembourg; “What to see what not to see”, 2003, Biennale di Valencia; “Changing place”, 2004, Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia; “Index”, 2005, Enssib, Università di Lione; Museum Der Moderne, Salzburg, 2008; Hubbrücke, Magdeburg, 2008; Galleria degli Uffizi, Firenze, 2010; Museum of Fine Arts, Boston, 2011; Stazione Leopolda, Firenze, 2013. In contemporanea, dal 24 novembre 2013 al 11 gennaio 2014, si tiene la mostra di Maurizio Nannucci “WORDS WITHOUT SILENCE / SILENCE WITHOUT WORDS” presso la Galerie Nikolaus Ruzicska di Salzburg (www.ruzicska.com).