Oltre gli anni, le epoche, i gusti mutevoli, le crisi economiche e finanziare: ora e sempre spumante. Gustarlo è un’arte, che la fretta o l’insipienza non possono scalfire. Ecco qualche suggerimento per affinare il piacere delle bollicine. In principio è l’effervescenza, che spumeggia nel bicchiere né troppo debole, né troppo persistente, per essere al top.
E’ proprio il perlage il primo indice di gradimento agli occhi, insieme a colore e limpidezza, con le bollicine che incoronano il bicchiere (prosaicamente: si formano per l’unione tra anidride carbonica e proteine). No a bolle grosse: piccole, continue e persistenti, così devono essere. A volte la colpa, più che del vino, è del bicchiere: particelle anche minime di qualsiasi sostanza rimasta attaccata impediscono alle bollicine di nascere. Che il bicchiere sia fondamentale lo dimostra l’accuratezza delle produzioni più recenti.
Come il set firmato Riedel, Celebration Glass, due calici da champagne e spumanti fatti senza piombo, che esaltano i più fini aromi floreali e indirizzano il liquido spumeggiante verso le parti più sensibili del palato.
Sulla limpidezza dello spumante non ci sono sconti: bandita ogni opacità, brillantezza assoluta. E’ ancora merito delle bollicine di gas se sentiamo gli aromi: loro li catturano e li portano in alto per la delizia del palato.
La celebre “crosta di pane” è la sensazione più nota dello spumante metodo Classico, percorso da profumi secondari e terziari, figli dei lieviti e della maturazione in bottiglia; nondimeno sono percepibili le sensazioni varietali tipiche del vitigno d’origine, che lascia una più forte impronta negli spumati aromatici. Più fruttati appaiono gli Charmat, con le note desunte dal processo di fermentazione
In bocca, del Classico emerge la personalità fine, elegante e matura; dello Charmat il gusto più carezzevole e delicato. Affinché uno spumante dolce e aromatico sia perfetto, non deve mancare la giusta nota di freschezza e acidità.
Un dato sostiene la varietà produttiva italiana: 203 sono le denominazioni Doc e Docg che includono la tipologia spumante, ben presente oltre le tradizionali regioni spumantistiche del nord Italia. Per curiosità, ecco i dati desunti dalla scheda informativa pubblicata dall’ Associazione italiana Sommelier, ovvero “gli spumanti regione per regione” : Valle D’Aosta 1; Piemonte 20;Lombardia 16;Trentino – Alto Adige 6; Veneto 35; Friuli Venezia Giulia 16;Liguria 2; Toscana 3; Emilia Romagna 25; Marche 5; Umbria 3; Lazio 11; Abruzzo 1; Molise 4; Campania 19; Puglia 8; Basilicata 1; Sicilia 20; Sardegna 7.
Per sorseggiare il gusto del territorio, ecco qualche spumante da metter in tavola alle feste.
Pinot Nero Blanc De Noirs Bricchi Astigiani
Prendendo il discorso alla lontana (un insediamento vinicolo fin dal tempo degli etruschi), dal 1932 la famiglia Gaslini Alberti si occupa di vino a Badia Morrona (Pisa), cui ha aggiunto a fine anni ‘90 l’azienda Bricchi Astigiani nel Piemontese: Sangiovese in Toscana e Barbera in Piemonte…così la tradizione è pienamente onorata.
Pinot Nero Blanc De Noirs è il frutto di una curata selezione di cuvée di Pinot Nero, un piacevolissimo esempio di Metodo Classico Brut dei Bricchi Astigiani adatto a tutte le occasioni. S’illumina di giallo paglierino brillante, con perlage molto fine e persistente, bouquet fine e intenso, venato di fragranti sentori vegetali, di frutta fresca e note di crosta di pane. Al gusto si presenta ben equilibrato, di vivace freschezza, morbido e strutturato, chiuso da elegante e sapida persistenza. E’ un Brut da gustare sia come aperitivo che a tutto pasto www.bricchiastigiani.it
Luis Franciacorta Brut Millesimato Due Querce
Il claime delle Due Querce in Franciacorta è “ecosostenibilità”. L’azienda, infatti, diventerà a breve totalmente autonoma ed ecosostenibile, secondo un progetto già approvato dalla Regione Lombardia. Sono presenti vigneti che hanno 60 anni e, si sa, la vigna “vecchia” ha meno uva per pianta ma una maggiore concentrazione in antociani, flavonoidi e flavoni, che conferiscono aromi unici. Qui nasce il Luis Franciacorta Brut Millesimato, Classico Docg. Prodotto nei comuni bresciani di Ome e Rodengo Saiano, con uve 60% Chardonnay, 40% Pinot Nero, raccolte a fine agosto. Affinamento in vasca d’acciaio e in barriques, maturazione in bottiglia per 30 mesi. Risultato finale: giallo paglierino carico tendente al dorato, perlage fine e persistente, profumo ricco ed evoluto, con note di lievito e miele derivanti da un lungo affinamento in bottiglia. Sapore intenso, armonico e strutturato, con retrogusto di vaniglia e una lunghissima persistenza. Tappo di sughero naturale, of course www.duequerce.net
Millesimato Brut Novelli
Bollicine umbre alla Cantina Novelli. Orgogliosamente umbre al 100% dal 2010, con metodo classico per uve Trebbiano Spoletino e Montefalco Sagrantino. Nasce così il Millesimato Brut della tenuta di San Martino in Spoleto, alle pendici dei monti Martani. Vendemmia manuale, vino base ottenuto mediante pressatura soffice in assenza di
ossigeno da cui deriva una bassa resa. Affinamento sui lieviti per dieci mesi, sboccatura e aggiunta di liquer d’expedition. Ecco lo spumante: abbondante e persistente perlage; giallo paglierino con riflessi verdi; bouquet complesso, fragrante e vivace, con note agrumate e freschezza data dal Trebbiano; struttura elegante, vellutata.
Tutto spoletino, anche nella liqueur d’expédition www.grupponovelli.it
Spumante Chiaretto Classico Doc Costadoro
Metodo Charmat, figlio di uve del Bardolino vinificate in rosa. Guarda il lago di Garda da una collinetta, in compagnia degli ulivi. E’ uno spumante in tinta corallo leggero, profumo fruttato, piacevole, armonico, da servire a 6-7 gradi C., tutto l’anno e con grande libertà di cibi in tavola. Eccellente come aperitivo, è diventato la base del Chiarè, quel bicchiere pre dinner, sparkling da 15 cl, servito nei ristoranti di Bardolino. Ecco gli ingredienti. Spumante Chiaretto Bardolino: 6 cl; sciroppo di sambuco: 1,5 cl; soda: 7,5 cl; foglie di menta fresca. Si prepara direttamente nel bicchiere con abbondante ghiaccio: versare lo sciroppo di sambuco e lo spumante Chiaretto, aggiungere le foglie di menta e alla fine la soda che ravviva l’aperitivo. Per un bicchiere più rinfrescante e leggero si può aumentare la quantità di soda www.agriturismocostadoro.com
Gout de terroir Carpenè Malvolti
Nota nel mondo per il suo inconfondibile Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Carpenè Malvolti rappresenta in modo emblematico il gusto del territorio di appartenenza: le colline del Prosecco. Estese tra Conegliano e Valdobbiadene, accolgono vigneti esposti ad un microclima ideale per quei grappoli dorati, che diventeranno la quintessenza delle bollicine. Fondata da Antonio Carpenè nel 1868, la casa spumantistica esporta in 40 Paesi. Al successo mondiale del Prosecco Superiore DOCG si affiancano un eccellente Metodo Classico, le finissime Grappe, i Brandy da intenditori e L’Arte Spumantistica, massima espressione della sensibilità di Carpenè all’innovazione, alla ricerca sul prodotto e alla voglia di sperimentare, che mette insieme tecnologie di ultima generazione e vitigni mai spumantizzati prima come Kerner, Petit Manseng e Gewurztraminer, apprezzati sia tra i consumatori che nei concorsi internazionali www.carpene-malvolti.com
a cura di Claudia Farina