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Haute Savoie - Mont-Blanc, in bicicletta         

di Carlo Ferrari   

Sport e storia. Ma mica roba da poco, e nemmeno per pochi, in tutti i sensi. Strade che hanno fatto la storia del ciclismo e luoghi da dove è passata una bella fetta di storia politica, quanto meno per noi italiani, come la Abbazia di Hautecombe, sulle rive del Lac du Bourget, dove dalla fine del XII secolo sono sepolti una quarantina di principi e principesse di Casa Savoia. Raggiungibile in una delle nostre cicloescursioni dalla simpatica Chambery, cittadina dal carattere piemontese e dal profumo italiano, che vanta oltre un centinaio di associazioni culturali, a testimoniarne la cosmopoliticità e l’aria di gioventù che ne riempie i cortili rinascimentali e le isole pedonali. Strade in salita, soprattutto, che riportano a quel ciclismo dove vincevano solo i più forti a pedalare ed a resistere con il fisico e con il morale, dove ad ogni tappa che transitasse sulle chilometriche rampe si arrivava sempre alla esaltazione massima di questo che è lo sport più bello del mondo: l’uomo solo che fugge in salita. Talmente in salita che mano a mano che i copertoni divorano metri di dislivello ed il paesaggio laterale si fa sempre più luminoso e vasto, quasi ti dispiace che una breccia tra le montagne spiani di colpo la strada. Arrivato a quel punto vorresti andare in vetta, tanto entri nella parte dell’alpi-ciclista. Brecce tra montagne millenarie che un giorno sarebbero state battezzate come Mont-Cenis, Madeleine, Lautaret, Galibier, Glandon, Croix de Fer, Telegraphe, Aravis. Da queste parti la morfologia del paesaggio e tutto quanto si leghi ad essa è pane, passatempo e logicamente non solo pedali. Gli alpinisti più esperti e non hanno di che consumare suole, ramponi e dita, a bassa quota come sopra i 4000 metri del vicino Monte Bianco e della Barre des Ecrins, gli escursionisti ed i cicloescursionisti mtb possono contare su di una rete di sentieri e piste ben segnalate e varie, con una ricezione che è quanto di meglio si possa richiedere, e per gli appassionati della “glisse” non c’è che guardarsi attorno ed immaginarsi su qualche metro di neve sei mesi più tardi.

 

Ogni villaggio è una destinazione, ed il collegamento con le superstar Meribel, Courchevel, Val Thorens, una vera sfida per gli sciatori più instancabili. Squadriglie di stradisti ognuna con la propria casacca incrociano in lungo ed in largo, nell’ormai dilagata soluzione del tour a tappe con pulmino al seguito che porta bagagli e soccorso meccanico, tutte a ritrovarsi per le foto di rito in prossimità dei cippi che segnano la fine di ogni fatica ai già citati scollinamenti, veri e propri “imprimatur” nella personale storia sportiva di ognuno di noi amanti della “vita in salita”.

Integrati, nell’era dell’informatica, dal “Timtoo”, un microchip in vendita agli uffici del turismo, il quale fa scattare un contatore quando si passa davanti ad un lettore situato ai piedi del colle. Al passaggio in vetta un corrispettivo lettore fermerà il contatore e manderà sul sito di Savoie-Mont-Blanc la performance del ciclista, il quale potrà consultarla in qualsiasi momento e confrontarla con quella di altri simili. Il bar della Croix de Fer più affollato ancora della celeberrima “ Bodeguita del medio” di Hemingway all’ Avana. Si mescolano gli idiomi, si contemplano le biciclette, si discutono i tempi, si battono le mani agli ultimi arrivati di ogni club, e soprattutto si riequilibrano le calorie abbandonate ad ogni tornante che da Saint Michel Maurienne doppiano prima il Glandon ed infine terminano qui con panini e birra, alla faccia dei saccenti della dietologia sportiva! E la sera magari ci si ritrova allo stesso tavolo dello stesso albergo, ed allora se sei italiano l’intervista non te la toglie nessuno, perché qui oggi ci si sentiva al “Tour”, ma la prossima volta si potrebbe decidere di varcare il confine per sentirsi al “Giro”, ed allora i forestieri si tolgono il cappello e chiedono consigli. Ed a chi ha la fortuna, come noi, di poter programmare le ferie in qualsiasi momento dell’anno, Giugno permette,compatibilmente con la copertura o meno dei valichi prima menzionati, di salire in un ambiente tutto particolare, con ancora la neve primaverile attorno ed in un contesto libero dal rumore turistico della stagione piena. Aria di quota frizzante, ciclisti padroni della strada ed incontri illustri con i professionisti in allenamento per il vicino Tour de France. Una considerazione ed una cura nell’accogliere e nell’organizzare tutto quanto stia a servizio del cicloturista che non ha eguali, con il progetto della “Vèloroute” in piena realizzazione con completamento previsto per il 2013, e che porterà i cicloturisti dalle sponde del Lago di Ginevra fino alla Costa Azzurra (www.dulemanalamer.com ). La differenza dei percorsi ne caratterizza la grande offerta per gli amanti dei pedali, con oltre 100 itinerari segnalati per difficoltà con pittogrammi a differenti colori consultabili sulle mappe messe a disposizione dai diversi uffici turistici dislocati per ogni zona della regione. Ed a Saint Jean Maurienne, grande “start” come Flumet e Beaufort, per i grandi amanti degli assalti ai colli, il famoso “Camping des Cols”, completo persino di garage e rimessaggio per i ciclisti, per i quali rappresenta un vero “santuario” di ritrovo.  Oppure per i più esigenti, nei dintorni della splendida Albertville, la vera capitale della vacanza attiva in inverno come in estate, il confortevole “Chateau de la Tour du Puits”, un piccolo hotel-castello completo di rimessaggio, bici da corsa in carbonio a noleggio, sauna, massaggio, possibilità di raggiungere in elicottero qualsiasi zona della Francia in cui si voglia pedalare quel giorno, possibilità di stage con l’ex professionista Christophe Agnolutto e fornitura di carte ed itinerari preparati da 30 a 142 kilometri. Insomma, per fare qualcosa di più direi che sia impresa quasi impossibile, molto più facile, invece, prendere bici e borraccia e lasciarsi trascinare dall’entusiasmo sulle strade del “Tour” della Haute Savoie-Mont Blanc.

Noi lo abbiamo fatto, e non vediamo l’ora di ritornarci!          

 


 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Come arrivare

La maniera migliore e’ raggiungere la regione attraverso il traforo stradale del Frejus, altra opzione puo’ essere il traforo del Monte Bianco.  

Dove dormire e mangiare

a Coise - Chateau de la Tour du Puits - www.chateaupuit.fr

a St. Jean Maurienne – Hotel du Nord – www.hoteldunord.net

ad Albertville – Hotel Million – www.hotelmillion.com

a Flumet – Chambre & Table d’Hote Coeur de Marie – www.chalet-marie.com

a Chambery – Hotel Mercure –  

Quando andare

Luglio sarebbe il mese migliore, coincidendo anche con qualche passaggio di tappe del Tour de France, ma è senza dubbio il piu’ affollato. Ad inizio Giugno si rischia di avere ancora qualche colle chiuso per la neve, ma entro il 10 tutto normalmente è OK, e salire con il bianco attorno è esaltante, rafforzato dalla affluenza pressocche’ nulla di turisti.  

Cosa portare

Vestiario da ciclista estivo ed invernale, si sale e non di poco. Col sole tutto ok, ma basta un poco di pioggia per scendere anche di 15°C. Noi avevamo i capi della gamma Parentini, che ci hanno permesso di affrontare al meglio ogni situazione. Portate borracce come le Cincio-cap ELITE che hanno la protezione per l’erogatore in caso di pioggia e sono anche in versione 800cc. Perfette e confortevoli le selle SMP a scanalatura centrale. Munitevi di un buon paio di occhiali da sole, visto che spesso avrete la neve ai lati, come i nostri REVO polarizzati,e malgrado siate in un paese CEE di una assicurazione come la Viaggi No-stop di EUROP ASSISTANCE che vi protegge oltre che da spese mediche anche da danni arrecati in un eventuale incidente.   

 

Indirizzi utili

Ufficio del turismo francese www.franceguide.com - www.savoie-mont-blanc.com - www.chambery-tourisme.com - www.flumet-montblanc.com - www.areches-beaufort.com http://tourisme.lebeaufortain.com - www.albertville.com - www.maurienne-tourisme.com  

Le carte Michelin No.333 scala 1: 150 000 Ottime le brochures turistiche distribuite dai diversi uffici turistici locali, alcune addirittura con mappa dei percorsi, dislivelli totali e pendenze per sezioni chilometriche.


 

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