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Kenia: spettacolo della natura       

  Testo e foto di Claudia Farina  

 

E’ abbagliante la luce del sole all’equatore e la luna qui è una barchetta orizzontale. Se il ritmo delle onde sulla barriera corallina è l’ultimo suono della notte  e il primo  del mattino lungo l’Oceano Indiano, il ruggito dei leoni e il barrito degli elefanti trafiggono le notti nei campi tendati dentro i parchi. Dai recessi del tempo la Rift Valley testimonia l’origine dell’umanità, mentre i Masai conservano la memoria di coloro che vivono (seppure in parte) in luoghi isolati. E’ il Kenia letto in “La mia Africa” di Karen Blixen,”Sognavo l’Africa” di Kuki Gallman trasposti in film di successo o “Le verdi colline d’Africa” di Ernst Hemingway. Ma anche “Korogocho”, la scuola dei poveri dov’è vissuto padre Alex Zanotelli che gli fa gridare “Dio dove sei? Datti da fare” per quel sotterraneo della storia che è la baraccopoli di Nairobi. Il Kenya, affacciato sulla costa orientale dell’Africa è una varietà  straordinaria di paesaggi: montagne dalle cime innevate, distese di acque interne con i laghi Vittoria e Turkana, la Rift Valley con  ripidi pendii e vulcani, antiche colline granitiche, panorami desertici al nord, altipiani centrali con la capitale Nairobi, savane, riserve e parchi naturali tra i più preziosi dell’Africa, 480 km di costa sull’Oceano Indiano costellate da barriere coralline. Un viaggio di nove giorni, per quelle emozioni che una volta tornati fanno volare i ricordi, può cominciare dal Parco Nakuru per proseguire in un crescendo di eccitazione al Maasai Mara. Siamo nella Rift Valley,  formatasi tra 2 e 7 milioni di anni fa, una spaccatura sulla superficie terrestre lunga 5000 km, che dal mar Rosso attraversa Etiopia, Kenya, Tanzania, Congo, Malawi e termina in Mozambico. Il Kenia ospita numerosi laghi che sono un habitat ideale per la fauna selvatica, mentre le sue scarpate raggiungono un’altezza di 8.500 metri proprio con la keniana Scarpata Mau.    

Il lago rosa

Nakuru che significa polvere in lingua Masai, indica il lago, il parco naturale e la città, distante 160 km a nord di Nairobi. Spettacolare la miriade di fenicotteri  (un milione, due milioni?) che accendono di rosa il lago. Visti da vicino, esibiscono alcuni un rosso carminio con piumaggio rosa, altri sfumature nere. Nei dintorni babbuini, zebre, rinoceronti, gazzelle vivono i ritmi geologici della savana, tra arbusti, boschetti di acacie ed euforbie con i rami a candelabro. Al tramonto, cirri bianchi si accumulano su strisce azzurre di cielo, gli altipiani scuriscono in lontananza, i fenicotteri avvolti nella foschia sbiancano nel lago che s’incupisce nella notte.    

Eccitante Maasai Mara

Il game drive continua nel Maasai Mara, dove l’avventura ha orli eccitanti e i “big five” appaiono nel loro habitat quotidiano: elefante, leone, leopardo, rinoceronte, bufalo, un tempo i più ambiti trofei da caccia, sono ora scenografie viventi da fotografare. Il Maasai Mara è il famoso parco nazionale del Kenya, con la più alta concentrazione faunistica dell’Africa, raggiungibile in volo da Nairobi o dalla costa in circa un’ora. Il nome richiama due realtà: il popolo Maasai e il fiume Mara, attraversato dalla Grande Migrazione  annuale di zebre, gazzelle di Thomson e  gnu da luglio a ottobre; mandrie di queste specie abitano anche in permanenza nella riserva. Si tratta di uno spettacolo naturale straordinario che coinvolge circa  360.000 gazzelle di Thomson, 191.000 zebre e 1.300.000 gnu, seguiti da predatori affamati, soprattutto leoni e iene in torva compagnia degli avvoltoi. Sono gli gnu, a milioni, gli abitanti prevalenti  del Maasai Mara. Difficile provare particolare simpatia verso questi animali (il leone o l’elefante, soprattutto i cuccioli ispirano immediato interesse e affezione), fino a quando non si assiste al loro attraversamento del fiume. La strategia è da documentario: avanti le zebre che fiutano il vento; i coccodrilli avvistano la preda e cominciano ad avanzare al centro del fiume; le gazzelle s’accodano con le loro tenere carni a cui la velocità non promette salvezza. Mentre le zebre iniziano la grande corsa nel guado e gli gnu, loro così goffi, si lanciano verso la riva opposta in gruppo, i coccodrilli sono tenuti a bada da gnu “body guards” che agitando le acque con la loro mole permettono agli altri di passare, restando tutti incolumi. In coda le gazzelle, timorose e incerte se passare: qualcuna rimane chissà per quanto tempo sulla sponda, qualcun’altra passa senza protezione e finisce intera nella bocca spalancata dei coccodrilli. A interrompere la grande corsa nel guado non solo i coccodrilli: tra gli arbusti appare una leonessa e questa volta solo la fuga a ritroso permette la salvezza al branco. E’ un giorno come tanti nella savana, è la naturale catena alimentare, ma per i fan umani in piedi sulle jeep, armati di macchina fotografica è anche un dolore vedere il fiume arrossato o le zampette magrissime delle gazzelle spuntare dalla bocca del leone. Dolore lenito, ad essere sinceri, da invitanti breakfast o cocktail serali sulla riva del fiume, vini sudafricani e ippopotamo di contorno (nel senso che passeggia beato lì vicino). Altri animali avvistati a distanza ravvicinata nel game drive: antilopi, facoceri, impala, giraffe, ghepardi, sciacalli, rinoceronti; sono 450 le specie di uccelli identificati nel parco, che si può sorvolare in mongolfiera. Immancabile la visita in un villaggio Masai, la danza con le donne, l’esibizione di giovani che con un balzo si elevano come fossero fuscelli, il mercatino con le tradizionali coperte rosse e i monili di perline.    

Tra palme e coralli

Dopo il game drive e le notti di pacata avventura nei campi tendati e lodge provvisti di ogni comodità, ecco il relax sulla costa. Malindi con movida internazionale, dove si parla più italiano che in Italia, happy hour al Karen Blixen. Spiagge famose, tra cui quella bianca di Watamu che accede ad un Parco Nazionale Marino, meta ideale per sub e snorkeller. L’aeroporto di Malindi ha voli di linea giornalieri per Nairobi, Lamu e Mombasa, città dominata dal forte Jesus che lancia la vista su spiagge contornate da palme, giardini di corallo con miriadi di pesci, tartarughe marine, delfini. “Jambo, pole pole, hakuna matata”: “ciao, piano piano, non c’è problema” sono le parole magiche che s’imparano nei parchi, nei lodge, negli alberghi, sulle spiagge del Kenia. Parole da vivere in una notte sul Tamarind Dhow, ristorante da gourmet a bordo della tradizionale imbarcazione araba, al largo delle acque di Mombasa.   



 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

I

Kenya Tourist Board Ente del Turismo del Kenia, via Monte Rosa 20, 20149 Milano, tel.02 36561179, www.magicalkenya.it

Compagnia aerea Livingstone, numero verde 8000 52832, www.lauda.it

Sarova Lion Hill Game Lodge, tel. +2540202767000, www.sarovahotels.com

Governors’ Camp, Nairobi, www.governorscam.com

Coral Key Beach Resort e altre strutture del Malindi Key’s Group, tra cui l’albergo Lawford’s, tel Italia 02 54273, tel Malindi +254 042 2130717, www.malindikey.com

Kilili Baharini Resort & Spa, Malindi, www.kililibaharini.com

Tamarind Dhow P.O. Box 99456, Mombasa, www.Tamarind.co.ke 

 

  

 

 

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