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A Biella la Strada della Lana     

di Franca Dell’Arciprete Scotti   

 

Un tempo, lungo il torrente Cervo, ai piedi di Biella, le ore erano scandite da un suono monotono e ricorrente. Era il suono dei telai che lavoravano la lana e rappresentavano la ricchezza e la forza di questo territorio. Forza dell'acqua, presenza di legname in quantità, competenza nella filatura e tessitura costituivano il segreto della fortuna del biellese, che era esplosa nel corso dell'800, quando alcuni imprenditori locali ebbero l'intuizione di introdurre negli opifici, per lo più mulini e cartiere che già sfruttavano la caduta dell'acqua, telai meccanici per lavorare la lana.    

 

L’arte della lana, in realtà, era diffusa anche nel periodo medioevale, tanto che precise norme contenute negli statuti della Città di Biella, fin dal 1245, regolamentavano il lavoro dei lanaioli e dei tessitori, mentre la proibizione di fabbricare panni fini imposta nel 1733 dimostra l’intento di limitare la concorrenza dei Biellesi agli altri lanifici piemontesi. L’attività manifatturiera divenne industria vera e propria dopo il 1817, quando Pietro Sella introdusse le prime macchine per le lavorazioni laniere nel lanificio di famiglia a Vallemosso e diede inizio a quello che diverrà nell’arco di pochi decenni il “sistema di fabbrica”.    

 

Nacquero allora, nell'arco di 50 anni circa, le famose aziende biellesi come Piacenza, Cerruti,  Rivetti, Zegna, che hanno dato enorme prestigio al tessile made in Italy. Lane importate dai migliori produttori di tutto il mondo, precisione artigianale di lavorazione, ricerca assoluta della qualità nei filati e nei tessuti, fino alle manifatture eccellenti che hanno creato in anni più recenti marchi celebri. Ma se la fama di filati e tessuti biellesi è sempre più radicata nel mondo, anche grazie a sapienti strategie aziendali, la tecnologia è cambiata, le fabbriche si sono in parte spostate e molti opifici ottocenteschi costituiscono ormai monumenti di archeologia industriale. Monumenti alla memoria: degli uomini, del lavoro, dell'intelligenza creativa.    

 

La Strada della Lana

Un itinerario nella provincia di Biella, provincia relativamente giovane, costituita solo nel 1992, lega proprio le fabbriche della lana ed è una delle nuove forme di turismo specializzato che cerca nel territorio i segni dell'uomo e delle sue trasformazioni. Le ciminiere costituiscono il segno più evidente e imperioso, alte e sottili in mattoni rossi. Sotto le ciminiere, gli opifici dislocati tutti lungo i corsi d'acqua, sia lungo il Cervo sia lungo il Ponzone: da quelli più antichi, secondo il modello manchesteriano, a tre piani, alti e imponenti, dai grandi finestroni industriali, dove la lavorazione si svolgeva con passaggi verticali, a quelli più recenti novecenteschi, orizzontali, dai classici frontoni triangolari a shed, e grandi lucernari che corrispondevano al periodo dell'utilizzo dell'energia elettrica.  

 

La Strada della Lana percorre la città di Biella, piccola, davvero a misura d'uomo, da scoprire tutta a piedi piacevolmente oppure con una simpatica cremagliera che si arrampica fino al Piazzo, il quartiere alto dove risiedevano nel medioevo le famiglie nobili. Sulle rive del Cervo il lanificio Pria è stato oggetto di interventi artistici in occasione di una famosa mostra sull'arte del filo a Biella. Massima espressione, però, di utilizzo degli opifici industriali è senz'altro la Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto ricavata dall’ex lanificio Trombetta che espone una collezione permanente di arte povera e ospita periodicamente mostre, convegni, concerti, e spettacoli. Fondazione Pistoletto, Cittadellarte tel. 015.28400 www.cittadellarte.it Di tutto l’imponente complesso industriale ottocentesco, solo il Lanificio Cerruti, nato nel 1881, è tuttora attivo nella sede originaria: affacciato sul torrente, il lanificio ospita oggi, insieme alle unità produttive, un punto vendita aziendale frequentatissimo.     

 

Una delle fabbriche più interessanti fuori città, invece, é la Fabbrica della Ruota a Pray, un lanificio ottocentesco caratterizzato dalla trasmissione telodinamica dell’energia. Tel. 015766221, www.docbi.it    

 

Fabbriche e natura

Alcune fabbriche nacquero volutamente fuori Biella, per valorizzare con la loro presenza interi paesi. E’ il caso dell'azienda Ermenegildo Zegna, nata per volere di questo intelligente imprenditore a Trivero: molte sono state le tappe del successo Zegna nel mondo e molte le fabbriche aperte al di là dell'orizzonte biellese, ma il cuore dell'impero é ancora in questo piccolo paese dove il tempo é ancora scandito dalla campana della fabbrica. Tradizione e modernità si stringono in un eccellente modello di imprenditoria: installazioni modernissime di Land Art  modificano e arricchiscono di anno in anno fabbrica e territorio, contribuendo al suo valore attrattivo. Senza dimenticare quell'opera geniale che é l'Oasi Zegna, un vero progetto paesaggistico voluto dal vecchio Ermenegildo negli anni ’50: 500.000 conifere, migliaia di rododendri importati dall'Olanda, la costruzione di una strada panoramica con la collaborazione di uno degli architetti paesaggisti più famosi al mondo. Fu così trasformata la montagna brulla alle spalle di Trivero in un parco meraviglioso di 100 chilometri quadrati a disposizione della collettività. Tra maggio e giugno l'oasi Zegna é un luogo incantevole dove fare escursioni, studiare la botanica, ammirare un arcobaleno di colori. Oasi Zegna  www.oasizegna.com oasizegna@zegna.com  tel. 015 75 911    

 

Sembra essere questa la vocazione degli imprenditori lanieri biellesi che univano senso degli affari, attenzione al territorio e filantropia verso i lavoratori. Un secolo prima di Zegna, i Piacenza di Pollone avevano creato il Parco della Burcina, anche questo un magnifico polmone verde ricco di svariati esemplari di specie esotiche, come azalee, ortensie, camelie, magnolie, oltre a conifere e platani, castagni e faggi, abeti e cipressi, oggi proprietà pubblica, che accoglie bikers e camminatori, famiglie a passeggio e sportivi. Salendo lungo i tornanti del viale principale si scopre in basso il paesaggio industriale, ciminiere e tetti rossi, i corsi d'acqua, le colline moreniche nitide e verdissime. E all'improvviso, tra gli alberi del parco, ampi squarci di intere macchie di ortensie, color lilla, blu, indaco e di rododendri color viola, rosso, arancione   
 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Lo shopping

Infine, come ottima e degna conclusione della visita, non mancherà una lunga sosta negli outlet della zona, dislocati accanto alle aziende, come Cerruti o lungo la via Trossi. Luoghi invitanti per uno shopping firmato che dimostra pienamente la qualità altissima e l'intelligenza creativa di questo particolare distretto dell'eccellenza made in Italy.  

 

Informazioni

Piacenza Cachmere Pollone, tel. 0156191230, www.piacenza 1733.it  info@piacenza1733.it Ermenegildo Zegna, Trivero tel. 015756539 Lanificio Cerruti via Cernaia 40, Biella  tel. 015351144  

 

Soste golose:

raffinato e di ricerca il ristorante Il Faggio, Pollone telefono 01561252, ilfaggio@libero.it  

 

Per le info sul territorio: ATL  Biella, piazza Vittorio Veneto 3, Biella, www.atl.biella.it, info@atl.biella.it tel. 015351128 numero verde 800 811 800


 

 

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