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Il Cammino di Santiago      

di Stefania Foti 

 

Un viaggio spirituale, agli antipodi del turismo moderno. Dove si attraversano diverse lande, si scoprono paesaggi difformi, s'incontrano tante persone. Bastone, bisaccia, cappello e mantello: erano e sono gli indumenti dei pellegrini che dal IX secolo fino ad oggi continuano a percorrere il Cammino di Santiago. Una via ricca di testimonianze artistiche, di valenze simboliche e di paesaggi affascinanti: dalla Spagna celtica a quella cristiana, dai Pirenei all’ Atlantico, dalla lirica provenzale ad Hemingway, dalle gesta di Orlando a quelle del Cid Campeador. Singole persone, famiglie, gruppi di pellegrini e semplici escursionisti che insieme assaporano il lento scorrere del viaggio.   

La storia narra che l'apostolo Santiago (Giacomo) dopo aver consacrato gli ultimi anni della sua vita all'evangelizzazione della penisola iberica, fosse morto dopo esser tornato in Palestina. Sembrerebbe che i suoi discepoli dalla terra santa decisero di riportare il corpo dell’apostolo in Spagna, per la precisione nella regione della Galizia. Si dovettero attendere secoli prima che la tomba fosse rinvenuta. All’inizio del IX secolo un pastore eremita vide, per alcune notti di seguito, una cascata di luci sul tumulo di un campo, sul monte Libradon (da qui il nome Compostela, da campus stellae, un campo di stelle). Finché in sogno l'apostolo Giacomo rivela al pastore il segreto del suo sepolcro. La scoperta della tomba di “Giacomo il Maggiore” diede inizio ad un pellegrinaggio destinato a diventare uno dei più celebri del mondo cristiano, ovviamente dopo Roma e Gerusalemme. I pellegrini, con il bastone e la conchiglia, appartenevano alle classi sociali più disparate e provenivano da tutta Europa, portando con se i loro usi, la loro arte, la tradizione e la lingua.    

Il classico itinerario, partendo da Roncisvalle, consta di ben 805 km viaggiando per tutta la Spagna da est a ovest attraverso splendidi paesaggi naturali, paesi e cittadine ricche di arte e di storia, fino a giungere a Santiago de Compostela, seguendo il più possibile l’antico itinerario. E così, passando attraverso secoli di storia, arte e passione, spiritualità e vicende umane, incontri speciali ed eventi miracolosi non si potrà fare a meno di sentirsi tutti un po’ pellegrini in cammino, non più alla ricerca di indulgenze, ma sicuramente di risposte. Le tratte principali sono: da Roncisvalle a Logroño, da Logroño a Burgos, da Burgos a León, da León a O Cebreiro, da O Cebreiro a Santiago.    

Fra le tappe imperdibili, sicuramente Burgos è una fra le più caratteristiche. Ex capitale della Galizia, è una splendida città d'arte che diede i natali alla leggendaria figura di Rodrigo Diaz de Vivar, El Cid (dall'arabo Sidi, signore e guerriero) Campeador: l'anima della reconquista spagnola, eroe nazionale.    

A Leon, invece, è d'obbligo una visita alla cattedrale, situata al centro della città. L'atmosfera che si respira a Leon è molto giovane e fresca, e la sera non si rischia mai di annoiarsi. Dopo una visita a Ponferrada nel Bierzo, dove si erge il castello dei Templari, si approda finalmente in Galizia, a Santiago di Compostela dove il pellegrino viene accolto dalla cattedrale di Santiago.    

Dai racconti dei pellegrini, le difficoltà e gli sforzi, anche fisici, incontrati durante il cammino accentuano l'atmosfera suggestiva provocata dalla vista della cattedrale, fulcro della spiritualità cristiana. All'interno della cattedrale, durante le cerimonie solenni, viene fatto ondeggiare un gigante inciensiere (botafumeiro, butta fumo) capace di inebriare il più laico dei viaggiatori. Santiago de Compostela rappresenta il cardine politico, economico e culturale della Galizia, ricca di magnifici monumenti è sede di un’università di grande tradizione. La cattedrale costituisce il punto di riferimento, il cuore pulsante dove è stato posizionato il sepolcro dell’apostolo Santiago. Ricostruita tra l’XI e il XIII secolo con una bella struttura romanica, a parte alcuni dettagli gotico-rinascimentali, l’interno ha conservato le semplici geometrie del romanico, mentre la facciata (XVIII secolo) tradisce le pur interessanti bizzarrie del barocco. La cattedrale è circondata, poi, da quattro piazze (Obradoiro, Platerias, Quintana, Azabacherìa o Inmaculada) tutte armoniosamente disegnate per costituire degna cornice della meta finale del Camino. Dalle piazze, che circondano la cattedrale, si apre un dedalo di strade medioevali intrise di storia: superate le mura di Santiago attraverso la Puerta del Camino, il peregrino giungeva alla cattedrale percorrendo le attuali Rua das Casas Reais, Rua das Animas, Plaza de Cervantes per sbucare nella Azabacherìa. Le ruas più tipiche e animate sono quelle do Vilar, la Nova, la Franco e das Orfas che vanno godute di sera, quando tra le mura di granito riecheggiano i canti della gioventù universitaria e dai tanti bar e ristoranti. Santiago è agli occhi di tutto il mondo una città di cultura, storia plurisecolare e ininterrotta. Le sue strade, i palazzi, le case sono rimaste intatte nel tempo, la città possiede quel “qualcosa in più” conferitole dall’atmosfera e dalla spiritualità del Camino.
 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Per ulteriori informazioni:

www.santiagoturismo.com

www.galicia.it/

www.spagna.cc/galizia.html

www.spain.info/IT/TourSpain

 

 

 

 

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