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Porto: vino e azulejos 

di Franca Dell’Arciprete Scotti 

 

“A Porto si lavora, a Lisbona si spende” secondo il più classico contrasto tra nord e sud del mondo: così anche in Portogallo, dove Porto é sempre stata considerata la città industriosa nella produzione di corde e attrezzature marinare e nei ricchi scambi commerciali, mentre Lisbona è la città gaudente e spensierata. Ma le trasformazioni e i progetti speciali candidano ormai Porto a diventare un vero polo di attrazione del turismo internazionale. Sito del World Heritage dell’Unesco dal 1996, capitale europea della cultura nel 2001, sede dei mondiali di calcio nel 2004, restaurata, sventrata, ridipinta, Porto è oggi una splendida città in riva al Douro, al centro della costa atlantica. Città che ha valorizzato non solo il suo cuore gotico intorno alla cattedrale, la Sé, non solo i suoi quartieri pittoreschi arrampicati in un incredibile saliscendi intorno alle famose chiese che guidano le prospettive del visitatore, ma anche il suo passato industriale. Aldilà del Douro, a Vila Nova de Gaia, le famose cantine di 58 case vinicole che stivano il tesoro di milioni di bottiglie di Porto si aprono al pubblico  per raccontare la storia avventurosa di questo vino intenso e vellutato. Le barche “rabelos”, che un tempo percorrevano il fiume cariche di botti, portandole dai vigneti all’Atlantico, sono ormeggiate a  riva e si limitano a gare pittoresche nei primi giorni di giugno. Allo stesso modo il Palacio da Bolsa, oggi sede della Camera di Commercio e Industria, costruito verso il 1850 per affermare la ricchezza portoghese contro lo strapotere degli Inglesi, si visita come un museo: il cortile delle grida o Patio das Nacoes, che corrisponde al chiostro dell’antico  monastero preesistente, oggi è utilizzato per eventi e ricevimenti ufficiali dei capi di Stato, mentre i saloni dedicati agli incontri di affari evocano un periodo di floridezza, quando al Portogallo apparteneva l'enorme colonia del Brasile, che forniva legni preziosi. Dovunque decori sontuosi: bronzi, legni intagliati, affreschi incrostati in oro da maestranze arabe convocate appositamente, ottoni e cristalli. www.palaciodabolsa.pt    

La ricchezza passata parla in tutta l'architettura più rilevante della città: altari grondanti d'oro nelle chiese centrali, S. Francisco, il Carmo e le Carmelitane, del 16° e 17° secolo, imponenti facciate decorate di motivi liberty nei palazzi del 19° e 20° secolo. Alcuni architetti hanno firmato l'urbanistica di Porto: Pombal distrusse le mura, Nicola Nasoni nel 1730 circa trasformò l'impronta gotica nella nuova fisionomia barocca, gli Inglesi imposero l'uso del ferro accanto al granito, facendone una delle città più belle d'Europa. Un itinerario liberty, legato soprattutto all'architetto Marques da Silva, formatosi a Parigi, passa attraverso gli edifici delle banche nella imponente Avenida dos Aliados, nei teatri, nei caffè storici dove ci si ferma ad assaporare un'atmosfera decadente o a rievocare la malinconia di Pessoa. Da non perdere il Cafè Majestic nella famosa Rua  Santa Caterina, un locale fine ‘800 con divani e sedie in cuoio decorate a fuoco,  ma anche il Cafè Imperial dove oggi ha sede un originalissimo Mc Donald, forse il più bello del mondo. Ma sono gli azulejos la nota di colore più tipica di Porto. Questa città di granito che rischiava di apparire grigia ed eternamente annerita, si anima e si colora dovunque di piastrelle bianche e azzurre  che difendevano i muri dall'umidità. Pare che il nome derivi da al zuleiq, che in arabo indica una piccola pietra levigata e dimostra come questa tradizione risalga al periodo moresco durante il Medioevo. Se il Museo Nazionale della Formella a Lisbona sintetizza tutta la storia di questa arte, é molto piacevole andare alla scoperta degli azulejos passeggiando per le città. Formelle di grande effetto decorativo si trovano negli edifici più vari, chiese, palazzi, bar, case, ristoranti, stazioni ferroviarie e della metropolitana e si aggiungono ad importanti dipinti murali o a retabli intagliati nel legno e completamente coperti di foglia d’oro. Gli azulejos che stordiscono con la bellezza del loro colore, ancora più splendente sotto il sole portoghese, si basano su disegni geometrici o sui racconti delle vite dei santi o su temi pagani come le favole di La Fontaine, utilizzando a volte una tecnica di racconto simile a quella dei moderni fumetti. A Porto sono infinite le occasioni di stupore e di meraviglia, anche per merito delle intere pareti di azulejos che percorrono gli interni e gli esterni delle chiese, soprattutto quelle disposte lungo la centrale Rua Santa Catarina. La Iglesia Carmelita  e la Iglesia do Carmo presentano un unico sipario di piastrelle azzurre in cui trionfa lo stile rococò tra quintali di oro laminato che ricoprono con enorme senso di ricchezza colonne, altari e statue. È stato calcolato che gli ornamenti delle due chiese comprendono più di 400 kg d’oro. A differenza che nel resto del paese, a Porto gli  azulejos sono usati prevalentemente per decorare gli esterni, secondo un'usanza importata dal Brasile dove, a causa del clima tropicale, si viveva soprattutto all’aperto e qui si voleva godere della bellezza. In questa città si può notare l’evoluzione delle maioliche dipinte, dagli antichi modelli disegnati a mano con motivi in rilievo, fino alle maioliche prodotte industrialmente alla fine dell’800, che permisero il trionfo del liberty anche in questa tecnica. Ne sono un esempio le 20.000 piastrelle che nell’atrio della stazione di Sao Bento raffigurano le vicende della ferrovia, l’evoluzione dei trasporti e le fasi della storia portoghese. Per avere un colpo d'occhio di questa città di fiume e di mare e per rilassarsi dopo un giorno di saliscendi, è perfetta la crociera sul Douro, all'ora del tramonto. Ci si imbarca davanti alle cantine Sandeman, si passa sotto l'imponente ponte di ferro Dom Luis I° a una sola campata, costruito nel 1877 da Gustave Eiffel e si va verso la campagna interna, scoprendo tutte le cantine di Porto lungo il fiume,  quindi si torna indietro, costeggiando piccoli ristoranti, case colorate alte e strette,  bancarelle di pesce e verdura, slarghi e fontane, le colline bianche intorno alla Sé e ai palazzi nobili, i campanili e gli azulejos bianchi e azzurri, arrivando quasi fino all’Atlantico. www.citysightseeing.pt    

Casa da  musica” è una delle più recenti attrazioni di Porto, che, come tutte le architetture progettate da un archistar, in questo caso Rem Koolhas, ha il potere di convogliare nuovi flussi turistici sul territorio. In un'area semiperiferica, un tempo occupata da una stazione di autobus, sorge questa costruzione bianchissima sotto il sole, irregolare e spigolosa, che comprende due auditorium, stanze per i servizi educativi, spazi per esercizi pratici e ricerca, luoghi di relax e di ascolto. L'acustica curatissima si presta a qualsiasi genere di musica. Molto interessante la ricerca nella geometria e nei colori: sul grigio dell'alluminio e della pietra spiccano i colori viola, rosso e verde di pareti e arredi, i muri rivestiti in foglia d'oro dell’auditorium principale oppure le pareti di vetro a canne ondulate che richiamano le canne d'organo Casa da Musica, Rotunda de Boavista www.casadamusica.com    

Gastronomia. Se è vero che i cittadini di Porto hanno il soprannome di “tripeiros”, mangiatori di trippa, in realtà la gastronomia portuense è molto più varia, spaziando dal mare alla terra, dal pollo cotto in vino e aceto insieme con il riso,  alle salsicce ripiene di carne di pollo e maiale, al “bacalao à la minhota”, cioè impanato e fritto, oppure “a la moda da porto” cioè stufato con patate, aglio e cipolle. Ma è soprattutto il Porto l'attrazione di tutta la regione. Questo vino profumato, secondo la leggenda, sarebbe stato creato aggiungendo un po' di brandy al vino dei vigneti del Douro, per favorirne la conservazione e il trasporto fino all'Inghilterra. Furono proprio gli Inglesi a lanciare il successo di questo vino in tutto il mondo. Il Porto è stato il primo vino doc della storia, poiché fin dal 1756 furono definite le zone e le regole per la sua produzione, mentre la regione vinicola dell’Alto Douro è stata definita patrimonio mondiale dell'Unesco nel 2001. Per conoscerlo la visita più intrigante è alla Casa Sandeman fondata a Londra dal giovane scozzese George Sandeman nel 1790. Prima casa  a marchiare le sue botti nel 1805, imprimendo così ai suoi vini una garanzia di qualità, Sandeman é anche la casa che, prima di altre, ha creduto nella potenza del marchio: la silhouette di Don Sandeman creata nel 1928, con il suo cappello dal bordo largo di cavaliere spagnolo e la sua cappa nera di studente portoghese, ha conservato per sempre negli anni il mistero e lo charme di questo marchio.  Nei sotterranei delle sue cantine, sulla riva del Douro con visite guidate si rivive il fascino e la storia di questa impresa secolare che porta ancora in giro per il mondo gli aromi di un vino incomparabile. www.sandemancom


 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Buona la recente proposta Ryanair di un volo diretto mattutino da Orio al Serio che permette di sfruttare in pieno la giornata. www.ryanair.com  Info Ufficio turistico del Portogallo: www.portugalglobal.pt - www.visitportugal.pt Ottima per girare Porto e approfondirne anche gli aspetti più curiosi la guida “Portogallo” di Marco Moretti, CLUP GUIDE    

 

Per mangiare e dormire.

Dtonho:  sulla riva più pittoresca del Douro, proprio di fronte al grande ponte in ferro di Eiffel, propone un'ottima cucina tipica di terra e di mare: maiale alle vongole, fejolada, bacalao. Cais da Ribeira www.dtonho.com porto@dtonho.com 

Portucale:  al tredicesimo piano di un grattacielo anni ‘50, definito una cattedrale della gastronomia,  presenta con una vista mozzafiato a 360° sulla città una cucina tradizionale rivisitata anche in numerosi dolci a base di uova e zucchero definiti i dolci conventuali. Rua da Alegria 598, tel 225370717 O Gaveto: in un sobborgo sull’Atlantico, ottima cucina di pesce con piatti anche della tradizione povera. Rua Roberto Ivens 826, Matosinhos tel 229/378796

Grande Hotel do Porto: in centro, facciata liberty, un ottimo 3 stelle. Rua Santa Caterina 197, www.grandehotelporto.com  

Hotel da Bolsa: nella zona della Borsa, tranquillo e riservato, ottimo 3 stelle. Rua Ferreira  Borges 101, www.hoteldabolsa.com

Hotel Infante Sagres: di grande atmosfera, nella zona della Avenida dos Aliados, è un 5 stelle dallo stile eclettico che alterna pezzi di antiquariato ed elementi etnici, inserito negli Small Luxury Hotels of the World. Praca dona Filipa de Lencastre 62 www.hotelinfantesagres.pt
 

 

 

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