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Bratislava, una città in movimento nel cuore dell’Europa

Testo e foto di Roberto M. Polce

 

Centro nevralgico di una nazione da poco salita alla ribalta della Storia, Bratislava è una vivace città di 430.000 abitanti con un nucleo storico piacevole e accogliente e popolata da un popolo aperto, affabile e con una gran voglia di vivere.
Da quando poi la Slovacchia è entrata a far parte dell’Unione Europea, la sua capitale è tutta un fermento: ovunque si costruisce, si restaura, si abbellisce, si restituiscono ai palazzi storici le vesti eleganti di un tempo, talvolta insospettate sotto scrostature e patine grigie.


Capitale di un Paese giovane e dinamico
Sull’onda dell’entusiasmo per la sovranità riconquistata, la Repubblica Slovacca attraversa un momento di grazia, in particolare – ma non solo – sotto l’aspetto economico, con una crescita del prodotto interno lordo degno di una tigre asiatica.
Come esempio di questo fenomenale sviluppo si può citare Sky Europe, una fra le più dinamiche compagnie aeree low cost con base proprio nella capitale slovacca, dove sbarcano folle di turisti da tutta Europa che all’inizio usavano Bratislava come luogo di transito per la visita di Vienna, a soli 60 km di distanza, e poi hanno cominciato a fermarsi qui, attratti dai buoni prezzi, dalla scelta di bei locali dove trascorrere una serata, dalla natura cordiale e disponibile dei suoi abitanti, dalle grazie di una città vecchia priva di episodi artistici di livello eccelso, ma gradevolmente omogenea.
Tutti buoni frutti della recente separazione consensuale da Praga (1993) e dell’ancora più recente ingresso nell’Unione Europea (2004), seguiti alla dissoluzione del regime comunista per effetto della cosiddetta “Rivoluzione di velluto” (1989). Grazie a tali eventi epocali, Bratislava è potuta infatti tornare a essere il cuore di un proprio Stato che rende finalmente giustizia alla peculiarità culturale e linguistica di questo popolo slavo gentile e pacifico.
Nel 1996, dopo un accurato restauro, palazzo Grassalkovich è diventato la residenza del presidente della Repubblica Slovacca, assurgendo a emblema della ritrovata indipendenza.

Un centro storico piacevole e raccolto
Trascurata per decenni, l’area più antica della città ha patito le ingiurie del tempo cui si sono sommati nel dopoguerra interventi umani poco rispettosi del tessuto storico. Ne è un esempio la strada sopraelevata che, partendo dal Ponte Nuovo fende crudelmente in due il cuore di Bratislava. L’invadente viadotto si lascia a sinistra la collina del Castello, mentre a destra lambisce la città vecchia umiliando il duomo di San Martino con lo schiaffo delle migliaia di macchine che sfrecciano ogni giorno a pochi centimetri dalla sua facciata. Dietro una veste gotica quattrocentesca, la chiesa presenta un gradevole interno aggiornato al gusto barocco e un’alta torre ornata da una corona, ricordo del fatto che qui, dal 1563 al 1830, venivano incoronati i sovrani ungheresi. Un autentico gioiello barocco, nella sua variante più tarda nota come rococò, è la casa del Buon Pastore, edificio che sorge al di là del viadotto, in uno dei quartieri più caratteristici della città, ai piedi dell’altura su cui sorge il castello di Bratislava che assunse la forma attuale a partire dal XV secolo. Distrutto nel 1811, fu infine ricostruito e nel 1968 restituito alla città. Dal castello si gode un vasto panorama del centro storico e del Danubio, con il Ponte Nuovo che, con i suoi tendini di acciaio e cemento armato, sembra tenere ancorato alla madrepatria il piccolo lembo di territorio slovacco sull’altra sponda del Danubio, dove sorge Petržalka, un immenso quartiere d’epoca socialista sorto nel dopoguerra tra il fiume e il filo spinato che, fino alla caduta del Muro di Berlino, divideva in due l’Europa. L’inconfondibile “disco volante” in cima al pilone sull’altra riva del Danubio ospita un ristorante panoramico.

Artigianato originale e mercatini di Natale
Prima di assumere la denominazione attuale, la città era nota – oltre che con il nome ungherese di Pozsony – anche con il toponimo tedesco di Pressburg, forse modellato sul più antico nome slavo di Prešporok dalla nutrita colonia germanica che vi abitava e che ha segnato la vita della città fino alla fine della seconda guerra mondiale. La più significativa testimonianza di questa presenza è Piazza Maggiore (“Hlavné námestie”) ornata da una fontana del 1572 simbolo della città e nota come “fontana di Orlando”. L’impronta mitteleuropea di questa piazza e dei suoi dintorni è ancor più palese nel periodo natalizio, quando gli stand in legno decorati e illuminati le conferiscono un aspetto che ricorda le città austriache, tedesche, boeme o ungheresi nei giorni dell’Avvento. Passeggiando fra le bancarelle si scopre una varietà incredibile di prodotti di un artigianato fantasioso e originale realizzati in legno, vetro, fil di ferro ritorto, ferro battuto, e perfino foglie di mais, con cui si realizzano affascinanti figurine della tradizione popolare o statuine del presepe. Interessante anche la tradizione ceramica slovacca che secondo alcuni risalirebbe alla prima metà del Cinquecento, quando una colonia proveniente dalla nostra Romagna, costretta all’esilio per motivi religiosi, portò a est del Danubio la grande arte che rese Faenza celebre nel mondo.
Sulla piazza domina il vecchio Municipio, con la sua alta torre da cui si apre una bella veduta della città vecchia e della collina del Castello.

Fra vino, birra e gnocchetti dei Carpazi
Chi decide di trascorrere una serata nei caffè, nei wine bar e nelle birrerie del centro, verrà premiato dalla simpatia degli inservienti e degli avventori, dall’atmosfera calda e cordiale di numerosi locali tipici e dalla qualità di vini e birre locali.
In Ulica Obchodna difficilmente passerà inosservata la curiosa facciata dell’edificio che ospita la più rinomata birreria di Bratislava, lo Slovak pub. Fra pavimenti in legno, travi a vista e tinte calde questo locale può accogliere fino a 700 persone in un labirinto di sale e salette sempre immerse in un allegro brusio e solcate da giovani camerieri sorridenti e cordiali ma efficienti. Non si viene qui tuttavia solo per l’atmosfera, ma soprattutto per la birra alla spina e per l’ottima cucina tradizionale, in cui spiccano gli halušky, il piatto nazionale slovacco: gnocchetti conditi con soffritto di lardo e bryndza fuso, un formaggio di pecora tipico dei Carpazi. Leggeri certo non lo sono, ma gustosi senz’altro.


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NOTIZIE UTILI


Per entrare in Slovacchia basta una carta d’identità valida per l’espatrio.
Lingua ufficiale è lo slovacco, ma non si avrà difficoltà a comunicare in tedesco, russo o inglese. La moneta è la Corona Slovacca (SKK); 1 euro vale circa 34 corone.
Non esiste un ufficio del turismo slovacco. Ecco alcuni indirizzi per informarsi in rete:
www.bratislava.sk/en ; www.slovakiatravels.com ; www.slovakiatourism.sk ; www.bratislavaguide.com
In libreria in italiano si trovano diverse guide, ma nessuna dedicata solo a Bratislava o alla Slovacchia: “Praga, Repubbliche Ceca e Slovacca”, Touring Club Italiano (2002); “Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia”, Guide Routard - Touring Club Italiano (2003); “Repubblica Ceca e Slovacchia”, Rough Guide-Vallardi (2006).
Per arrivare in macchina, il percorso migliore è attraversare la frontiera con l’Austria a Tarvisio, proseguire per Vienna e quindi per Bratislava. Anche in treno, il collegamento più veloce è via Vienna, da dove si prosegue per Bratislava in treno o in pullman. In aereo: su Bratislava volano diverse compagnie aeree, anche low cost; tra queste: Skyeurope ( www.SkyEurope.com ) e Ryanair (www.ryanair.com ).
Per informazioni turistiche sul posto: Ufficio del Turismo di Bratislava, Klobúčnicka ul. 2, 814 28 Bratislava; tel. ++421 (0)2 5443 3715; fax: ++424 2 5443 2708; e-mail: info@bkis.sk , touristinfo@bratislava.sk ; www.bratislava.sk
Punti di informazione turistica sono all’Aeroporto e alla Stazione ferroviaria centrale: Predstaničné námestie 1, tel. +421 (0)2 52495906.
 

 

 

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