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Veneto insolito: tra acque, vino, ville

di Franca Dell’Arciprete Scotti

 

Una terra sospesa tra città d'arte famose che richiamano un turismo colto, nazionale e internazionale: Vicenza, Padova, Venezia, Treviso. Eppure il Veneto nasconde zone ancora sconosciute al turismo di massa e per questo più intriganti. Tra Vicenza e Padova si stendono i Colli Berici, dolci e rilassanti, attraversati da piccoli corsi d'acqua, un lago di origine carsica, grotte dalla morfologia interessante e splendide ville. In mezzo, filari di vigne che danno ottime D.O.C. di grande potenzialità. Anche qui la viticoltura ha fatto un grande salto di qualità, passando dagli anni della produzione di quantità alla ricerca in vigneto e in cantina. Questa terra veneta, segnata fino a 50 anni fa dalla emigrazione e dalla fame, coltivata a fatica, adesso è sede di fiorenti aziende familiari che valorizzano l'esperienza preziosa acquisita dalle generazioni precedenti. Ne fanno fede le distillerie famose come la Brunello che vanta 160 anni di vita e produce grappa da cinque generazioni a Montegalda (info@brunello.it , www.brunello.it  ), o la Dal Toso, nata nel 1920 a Ponte di Barbarano, ( info@distilleriadaltoso.it ). Dove i proprietari ricevono direttamente gli ospiti per raccontare la storia dei nonni, delle cantine, dei vitigni studiati con cura. Un sistema di vita che fa perno sulle famiglie e sulla terra, e offre un'accoglienza perfetta nei numerosi agriturismi della zona, molti dei quali certificati, dove si assapora il piacere del contatto immediato con la natura e le usanze di un tempo passato. Come fare i bigoli in casa con un piccolo torchio in bronzo, rosolare allo spiedo sul camino acceso anatre e capponi, preparare le torte per la prima colazione, cucinare con le erbe colte nel proprio orto. Un recupero del passato che emoziona ancora nel Museo della civiltà contadina di Grancona, creato privatamente in una corte rurale da Carlo Etenti, a prezzo di ricerche, spese e un grande amore per la sua terra, che ospita anche le feste della mietitura, della trebbiatura, della sgranatura, per ricordare a tutti come si viveva nelle campagne, tel.0444/889533.

Il senso di accoglienza ricorda l'affabilità con cui i signori di una volta ospitavano nelle ville sontuose in collina principi e re di passaggio, con intere corti al seguito.
Facciate neoclassiche a ricordare il genio di Andrea Palladio, giardini all'italiana, giochi d'acqua per creare i luoghi di delizie, “buen retiro” per nobili e intellettuali che, come Galileo, Bembo e Trissino, venivano qui per i loro ozi filosofici. Costozza, un paese piccolissimo, ne possiede parecchi esemplari per merito di una conformazione del terreno praticamente unica. Le grotte o Covoli, aperti dentro il monte, convogliano un sistema di ventilazione naturale che garantisce una temperatura ottimale. Tra le poche ville visitabili, la splendida villa Trento da Schio di proprietà del conte Giulio. Una trionfale scalinata centrale, un parco con statue intagliate nella bianca pietra di Costozza in forma di divinità mitologiche, gazebo accoglienti percorsi da rampicanti, salottini affrescati con trompe l’oeil che giocano con le pareti di roccia, disegnando paesaggi fantasiosi e le famose botole di pietra intagliata, che fanno affiorare dal pavimento le correnti fresche provenienti dal sotterraneo. www.costozza-villadaschio.it 
Le grotte di Costozza, con il loro particolare sistema di aerazione, sono utilizzate anche per un altro scopo: microclima, ventilazione e umidità sono perfetti per coltivare funghi. La Rigoni ha organizzato dagli anni ’80 una bella fungaia di funghi Pioppini, ispirandosi all’esempio delle fungaie francesi di fine ‘800. Metodi moderni per garantire l’alta qualità e la massima igiene, condizioni eccezionali di temperatura e ossigenazione per garantire una crescita naturale e senza forzature.
Dai Colli Berici nel vicentino, spostiamoci nel Veneto Orientale, altrettanto appartato, in provincia di Venezia. Una terra fertile, coltivata a perdita d'occhio, a prati di mais, filari di viti, alberi da frutta. Tra i filari, case coloniche, ville padronali, aziende gioiello che vantano, nel rispetto delle tradizioni più autentiche, una tecnologia di avanguardia. Eppure questa terra ricca, famosa per la operosità dei suoi abitanti, è stata fino a 50 anni fa un sistema paludoso e difficile, esposto continuamente alla minaccia dell'acqua e della malaria. La Venezia orientale tra il Livenza e il Piave é terra di bonifica, come altre zone costiere d'Italia, alle quali i Veneti hanno insegnato l'arte di arginare le acque e recuperare la terra. Non a caso, fin dall'antichità, lagune, paludi e isolotti avevano costituito un sistema territoriale particolare, minaccia e protezione nello stesso tempo per gli abitanti della zona. La decima Legio Augusta aveva stanza qui, dove correvano le due vie romane importantissime, la Annia e la Postumia. A perdita d'occhio acquitrini, terre infide, terreni precari, tra acqua dolce e acqua salata, esposti alle alluvioni, alle maree e agli straripamenti. Eppure, nel corso dei secoli, il lavoro tenace ha strappato zolle di terra, ha impiantato alberi e costruito capolavori. Fragili senza dubbio, a cominciare da Venezia. La trasformazione più grande si è realizzata qui a partire dalla fine dell'800 con la costituzione del Consorzio di Bonifica del basso Piave. Un'iniziativa che voleva affrontare alla radice il problema idrico del territorio. L'opera faraonica della bonifica integrale durata dal 1920 al 1940 ha trasformato la fisionomia della zona. Centinaia di migliaia di operai, di ore di lavoro, di tonnellate di terra per risanare una enorme quantità di ettari. Risale al 1903 la prima grande idrovora con motore a vapore installata a Cittanova che raccoglieva le acque provenienti dal bacino del Piave e del Sele per raccoglierle nel canale scolmatore che accede al mare dopo 30 km. Il progetto gigantesco ha reinventato un territorio, restituendo terra fertile alle costruzioni. Anche se il sistema territoriale si regge su un equilibrio delicatissimo in cui tutto deve tenere: portata delle acque, regime di piovosità, venti, maree. Quando nel 1966 l'equilibrio si ruppe, per un lungo periodo di piogge intense seguite dallo scirocco che spingeva il mare verso la terra, il Piave straripò in una alluvione disastrosa. Insomma nessuna sicurezza totale ancora oggi, in cui tutto è informatizzato e mille controlli comandano il sistema delle idrovore. Una storia di fatica e di lavoro che si scopre visitando il Museo della Bonifica aperto nel 1998 a San Donà di Piave museobonifica@sandonadipiave.net  e l’Idrovora del Consorzio di Bonifica Ongaro Inferiore, che dimostra la perfezione e la potenza della prima macchina installata nel 1903. Questa esperienza porta ad apprezzare ancora di più la bellezza di questa terra, che oggi sembra idillica, riposante e profumata. Qui è un'abitudine comune andare a fare la spesa dai produttori. Come presso i Tonus a Musile di Piave, che producono peperoni, mele, cachi, kiwi, insalate, pomodori, fragole coltivate in coltura idroponica tel.0421/50560.

Le materie prime di qualità sono una delle attrazioni nella gastronomia locale, che parte dalla cucina povera anni ‘50 per arrivare a variazioni d'autore davvero eccellenti. Il nome che sta emergendo in questa zona, sotto l'attenzione dei riflettori, é quello di Andrea Vecchiato. Giovane, imponente e bonario, Andrea ha proprio le phisique du role, e il suo locale La Tavernetta rivela lo spirito del territorio www.la-tavernetta.it . Una grande casa colonica con travi a vista e arredo rustico, tende a quadretti, rami e vecchie stoviglie alle pareti. Sopra un piano riservato alla cucina di terra, a base di salumi, anatra, coniglio, verdure grigliate, pasta e fagioli, radicchio. Sotto il ristorante più grande riservato alla cucina di pesce fatta di ingredienti di prim’ordine scelti la mattina presto al mercato di Chioggia: moeche, scampi, gamberi, branzini giganti. E l'esperienza di una cena presso La Tavernetta di Andrea rappresenta la degna conclusione di una visita in questa parte così defilata e così intrigante dell'alto Adriatico.

Un piccolo paradiso per ritrovare se stessi
Bibione non rappresenta certo un Veneto insolito, ma può diventarlo fuori stagione. In primavera si apprezzano di più le risorse uniche del suo territorio: il mare più pulito, il verde salutare della pineta, la flora e la fauna della laguna. La Vallevecchia è un’isola tra Bibione e Caorle collegata alla terraferma da un ponte sul canale Canadare. Con una superficie di circa 900 ettari, è Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria dell’Unione Europea. Per approfondire la conoscenza dell’incredibile fauna e flora del territorio (che vanta ben 150 specie di uccelli) è stato allestito un Centro di Educazione Naturalistica con materiale informativo, escursioni guidate, passeggiate e piste ciclabili. I Casoni invece sono antiche dimore sospese tra passato e presente: abitazioni costruite dai pescatori sulle isolette della laguna con il canniccio, al fine di avere un ricovero durante il periodo della pesca. I casoni sono visitabili in barca con itinerari turistici organizzati: si naviga in un intrico di canali, regno incontrastato dell'acqua, del silenzio e delle tantissimi specie protette che vivono nella laguna.
www.bibione.com .
 


 

 

 

NOTIZIE UTILI

Per maggiori informazioni: www.veneto.to
Associazione strada dei vini dei Colli Berici stradacolliberici@libero.it . Consorzio Tutela vini D.O.C. “Colli Berici” info@consorziovinicolliberici.it . Tra le aziende vinicole più importanti, la Piovene di Villaga ( tpiovene@protect.it ), la Mattiello di Longare info@cantinemattiello.it , la Cris di Lonigo info@vinicris.it , la Cavazza di Montebello Vicentino, info@cavazzawine.com .
Nei Colli Berici ottima la soluzione dell’agriturismo per apprezzare il contatto con la natura e una degustazione di prodotti locali. Agriturismo Il Palazzone a Montegalda per dormire in un antico convento www.brunello.it , Agriturismo L’Orizzonte a Lonigo con bellissimo belvedere sui colli, tel. 0444/834676, Agriturismo L’Albara per ottimi menù e pernottamento www.agriturismoalbara.com , Agriturismo Barbagianni, senza camere, solo per spuntini e menù a tema molto originali, a Toara di Villana, www.agriturismobarbagianni.it .
Per visite guidate di Ecoturismo Cooperativa I Berici www.coopiberici.it 
Per visitare Eraclea e il suo territorio Centro di Educazione Ambientale www.limosa.it





 

 

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