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A casa di Yoghi

di Patrizia Ribuoli

 

Alzi la mano chi non ha, tra i ricordi d’infanzia, quel simpaticone dell’orso Yoghi, tenero e dispettoso protagonista del cartone animato in cui passava il tempo a rubar merende ai turisti facendo impazzire il povero ranger. Ma chi ricorda dove viveva? Aiutiamo le memorie latitanti: aveva eletto la sua dimora tra gli alberi secolari di una delle riserve più grandi del mondo, una delle più spettacolari di tutti gli Stati Uniti: lo Yellowstone National Park. Quando ci si arriva, si rimane sbalorditi dalla varietà di scenari. Lo sanno bene le migliaia di turisti che, ogni anno, decidono di farlo meta dalle loro vacanze. Prima di tutto per la sua collocazione geografica: 9 mila metri quadrati di natura intatta tra le Montagne Rocciose, nel cuore di quel far west che non stanca di far sognare, un territorio incontaminato suddiviso tra gli stati del Wyoming, dell’Idaho e del Montana.
Il parco deriva il suo nome dalle testimonianze di due illustri esploratori: il capitano Meriwether Lewis, segretario del presidente Jefferson, e il suo amico William Clark. I due, in una relazione inviata a Jefferson nel 1805, inserirono una carta geografica in cui un affluente del Missouri veniva chiamato Yellow Stone, cioè pietra gialla, dal colore dell’arenaria lungo il fiume. Ma non è solo il giallo il simbolo del parco: attraversando il Grand Canyon ci si accorge che le tonalità dell’iride non bastano a descrivere le alternanze di colori, le sfumature che tingono rocce e montagne in un perenne contrasto con il verde cupo delle foreste, quello delicato delle immense praterie e l’azzurro cristallino di fiumi e laghi.
Già, perché è proprio l’acqua una delle maggiori attrattive del parco. A cominciare dalle sue cascate, le Upper and Lower Falls, fino alle oltre 10 mila sorgenti calde e alla sorprendente rappresentazione offerta dai geyser del bacino dell’Old Faithful: “funghi” di vapore che esplodono dal terreno creando un’emozionante spettacolo naturale.
E che dire dei laghi? Il principale, lo Yellowstone, a 2.350 metri sul livello del mare, è il secondo al mondo per grandezza a una simile altitudine (il primo, per dovere di cronaca, è il Titicaca in Perù), mentre lo Shoshone è una sorta di paradiso per canoisti oltre che per pescatori che amano ingaggiare battaglia con trote di dimensioni maxi. E qui si apre la diatriba tra chi ritiene che la primavera e l’estate siano le stagioni migliori per visitare il parco e chi, invece, sostiene che non ci sia niente di più affascinante e magico della sua veste invernale, quando nel silenzio assoluto si sente il tenue gocciolare del ghiaccio, quando la neve trasforma i panorami in immagini da film, quando sci, racchette e motoslitte diventano gli unici mezzi utili per esplorare foreste e sentieri.

I signori della foresta
Nel cielo di Yellowstone non è difficile avvistare il volo maestoso delle aquile, come non è raro imbattersi in aironi, oche canadesi, gabbiani, pellicani. Tutti gli specchi d’acqua fanno da cornice allo sguazzare di varie specie di anitre, mentre tra i boschi è facile riconoscere il verso inconfondibile del gufo.
Nel parco si contano quattro diverse specie di cervidi, alce incluso e compresi quei veri e propri colossi che sono i maschi della specie “moose”: alti più di due metri, pesano fino a 650 chili e vantano le corna più possenti tra tutti i mammiferi, larghe fino a un metro e mezzo. Non solo: nonostante la mole imponente, sono ottimi nuotatori e possono attraversare anche fiumi di notevoli dimensioni.
Belli anche i cervi dalla coda bianca e gli stambecchi che abitano le montagne del parco, mentre nelle praterie, oltre a mandrie di bufali e bisonti, vive l’antilope, fragile nell’aspetto, ma robustissima, velocissima e dotata di un’acutezza visiva superlativa: si calcola sia simile a quella di un uomo che guarda attraverso un cannocchiale a sette ingrandimenti. Impagabile, infine, anche l’emozione dell’incontro ravvicinato con i coyote, i puma, le linci e, naturalmente, lui: sua maestà l’orso...

C’è orso e orso
Quando si parla di orsi a Yellowsone, è corretto un distinguo: una cosa è l’orso bruno, un’altra il grizzly. Il primo rappresenta la famiglia più numerosa: il colore del mantello varia dal rossiccio al marrone scuro, spesso con una stella bianca sul petto, da adulto è alto circa due metri e pesa fino a 230 chili. E’ lui il vero alter ego di Yoghi: nonostante la mole, infatti, ha un carattere socievole, non ha paura dell’uomo e, anzi, ancora oggi una delle principali preoccupazioni dei ranger è evitare che rovisti nei bidoni della spazzatura e che vada a “mendicare” leccornie lungo le strade e nei campeggi.
Diverso, invece, l’atteggiamento del grizzly nei confronti dell’uomo, dettato più dalla paura e dai suoi handicap fisici che da vera aggressività: infatti, non ci vede e non ci sente bene, ma in compenso è curiosissimo. Così tende ad avvicinarsi molto a tutto ciò che non conosce, uomo compreso, giusto per “vedere” di cosa si tratta. Solo che non è carino trovarsi davanti un bestione che può pesare anche 450 chili: meglio stare alla larga! Per anni il grizzly è stato uno dei simboli dell’America, ma ora il rischio di estinzione pesa anche sulla sua testa: si calcola che, al di fuori dell’Alaska, ne sopravvivano non più di 800 esemplari.

Nella terra di Buffalo Bill
Si respira aria da vecchio West appena fuori da Yellowstone. E non a caso, poco distante dall’area del parco che compete allo stato del Wyoming, c’è una città che si chiama Cody e che vale la pena di visitare. Già, perché quella città prende il nome da William Frederick Cody, che altri non era se non il mitico Buffalo Bill, che incominciò appena quindicenne a entrare nella leggenda, quando venne assunto come pony express: arrivò a cavalcare in 22 ore per 520 chilometri quando un suo compagno, che avrebbe dovuto dargli il cambio, rimase ucciso in una sparatoria. Se passate oggi per la città di Cody, non mancate di visitare il Buffalo Bill Historical Center: ne vale la pena

Per entrare nel mondo del Parco, clicca qui per vedere il video

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Per informazioni dettagliate sullo Yellowstone National Park, compreso come arrivarci, come visitarlo e dove alloggiare:
www.yellowstone.net  - www.yellowstonenationalpark.com
   

 

 

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