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La Gomera: il paradiso non può attendere

di Franca Dell’Arciprete Scotti

 

Quando i Gomeritos spiegano con un sorriso che l'isola misura 20 x 20 chilometri, quindi un’area complessiva di circa 400 chilometri quadrati, si rimane dubbiosi. Anche perché, percorrendo La Gomera, la penultima in ordine di grandezza delle sette isole Canarie, i paesaggi si susseguono spettacolari, con una varietà che sembra impossibile in questa superficie così ridotta. Le strade costruite solo negli anni ‘60 si snodano comode e ben tenute dalla costa ai picchi centrali, scoprendo una continua sorprendente mobilità di orizzonti. Rocce laviche a precipizio sull'oceano Atlantico, vallate verdissime coperte da piantagioni di banane, agavi, cactus, palme, punteggiate dai colori degli ibiscus e delle strelitzie, il bosco fitto di laurisilva al centro dell'isola nel Parco nazionale di Garajonay. Ogni porzione di paesaggio ha un valore storico e scientifico, che affascina i naturalisti. Anche perché tutte le Canarie sono la terra di maggior concentrazione endemica di piante e di miglior acclimatamento per le specie importate dall'America in Europa. A La Gomera le rocce laviche color ruggine ricordano le eruzioni sottomarine che un tempo scossero il Mediterraneo, proiettando in emersione le cime delle isole Canarie. Il Parco nazionale di Garajonay di 4000 ettari è stato il primo parco naturale definito Patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco nel 1986. E il bosco di laurisilva che occupa il cuore del Parco è una delle foreste più antiche della terra, l'unico residuo rimasto di quel particolare ecosistema che un tempo copriva tutte le sponde del Mediterraneo: un intreccio particolare di allori, salici, agrifogli, muschi, licheni, eriche altissime. Romantica l'origine del nome: Gara e Jonay, due giovani innamorati, la cui vicenda amorosa e tragica ricorda quella di Romeo e Giulietta, vissero un’unione contrastata. Fuggiti lontano dalle famiglie, raggiunsero il punto più alto dell’isola e, stretti in un abbraccio, si trafissero con un ramoscello di cedro affilato. In loro onore quel monte prese il nome di “Alto de Garajonay”. La stessa conformazione di La Gomera offre una situazione climatica e geografica di grande interesse, perché gli alisei che provengono da nord-est portano la loro ricca dote di umidità sulle alture centrali a 1500 metri, distribuendola in modo uniforme, data la forma circolare dell'isola. Si deposita così in alto, proprio nel cuore di La Gomera, una coltre di “calima” o foschia, affascinante e visibile di primo mattino. E’ lo spettacolo che viene definito “pancia dell'asino” dal basso, “pioggia orizzontale” quando si cammina attraverso, “mare di nuvole” quando si guarda dall'alto. Un fenomeno fondamentale per garantire la presenza dell'acqua in tutta l'isola. Un contrasto davvero sorprendente con il cielo terso e intatto che avvolge La Gomera, facendo risplendere un sole forte per 300 giorni l'anno, con la temperatura ottimale di 22°/25° di media. Sotto quel sole le palme sono lucenti, le foglie dei banani splendono enormi, le stelle di Natale rosso scarlatto si alzano a 2 metri di altezza come in centro Africa e Los Roques, imponenti monoliti vulcanici, resti di colate laviche, formano bizzarre costruzioni. Un piccolo paradiso in miniatura che ricorda la definizione di “isole fortunate” creata da Plinio il Vecchio per identificare le Canarie. Qui anche i paesi hanno una dimensione adeguata, sparsi lungo i barranchi che scavano i fianchi delle alture centrali e scendono al mare. Casette colorate, piccoli centri di produzione artigianale, giardini botanici, casas rurales dai balconi in legno sono le tappe obbligate del percorso che si compie facilmente in due giorni. Non si può dimenticare una sosta da Rufina a Cercada, la vecchia artigiana che crea con le sue mani vasi, orcioli, portacandele in terracotta, né al Molino de Gofio, dove si passeggia tra dracene, caschi di banane e stelle di Natale, (elmolino@apartamentosgomera.com ) né a Los Telares di Hermigua, ( telares@canary-islands.com ), un ufficio che affitta appartamenti rurali e accoglie in un'atmosfera rilassante con un bicchierino di liquore dolce e le statuine naif delle streghe di La Gomera. In ricordo di un'antica leggenda legata a Laguna Grande nel Parco di Garajonay, che rappresenterebbe un punto di eccezionale energia, perché posto al centro di un triangolo ideale tra La Palma, Tenerife e El Hierro. I paesini si incontrano lungo le strade che percorrono su e giù tutta l'isola, convergendo al centro, perché è impossibile passare lungo la costa, rocciosa, a strapiombo e interrotta solo da piccole baie di sabbia nera. Ma fino a 50 anni fa, quando le strade non erano state ancora costruite, i villaggi rimanevano isolati. Gli abitanti idearono allora un originale sistema di comunicazione, il Silbo, un linguaggio fatto di fischi modulati e prolungati, con cui si può esprimere quasi tutto. E mentre una mano in bocca crea il fischio, l'altra fa da megafono fino a 4 chilometri di distanza. Il governo locale ha introdotto di recente nelle scuole questo insegnamento, affinché non si perda una tradizione così originale, che ha segnato la storia di La Gomera. Si può assistere ad un'esibizione di Silbo tutti giorni presso il Restaurante Las Rosas, punto di passaggio obbligato per la visita al Centro visitatori Juego de Bolas, e al Parco Nazionale. www.mma.es/parques  c.visitantes.garajonay@mma.es . La Gomera é un'isola da visitare tutta in macchina, girando su e giù per barranchi, boschi e piantagioni. Ma il fascino del mare emerge ad ogni curva. A breve distanza appaiono le sagome di La Palma e di Tenerife, che nelle giornate più limpide rivela le nevi bianche del Teide. Ancora più emozionante scoprire l’isola dal mare con una lunga gita in barca lungo la costa occidentale. Ci si imbarca dopo una percorso lungo la incantata, lussureggiante Valle Gran Rey, per giungere alla spettacolare scogliera settentrionale di Los Organos, formazione di basalto a canne d'organo altissime e scure, che cadono a precipizio nell'Oceano, dove le onde creano vortici minacciosi. Meglio non soffrire il mal di mare per godere appieno il sole, il panorama e il gustoso pranzetto che viene servito in barca a base di pesce grigliato, verdure, patate al sale, sangria. E il capitano non mancherà di rallegrare la comitiva, strimpellando sulla chitarra una carrellata di canzoni celebri. www.excursiones-tina.com  Sembra impossibile che sia questo il mare che affrontò Cristoforo Colombo per inoltrarsi verso l'ignoto. Il 6 settembre 1492 il nostro audace esploratore salpò proprio dal porto di San Sebastian de La Gomera, per il suo fatidico primo viaggio alla scoperta delle Indie. Il 3 agosto era partito da Palos de la Frontera in Andalusia, ma prima di attraversare l'oceano si fermò a La Gomera per le provviste dell'ultimo minuto: carne e frutta secca, vino, zucchero, datteri, formaggio di capra per garantirsi una lunga traversata. Anzi la leggenda vuole che una storia d'amore con la bella vedova del governatore ritardasse di un mese la partenza dall'isola. Da qui le Fiestas Columbinas il 6 settembre di ogni anno. Nel piccolo museo di San Sebastian, collocato nella casa de la Aguada, si conservano le mappe e le rappresentazioni della terra dell'epoca, i documenti sull’organizzazione del viaggio e il resoconto della scoperta. Secondo la tradizione, Colombo avrebbe attinto acqua dal pozzo situato nel patio centrale e l'avrebbe usata per battezzare l'America. A San Sebastian, una capitale di 7000 abitanti che è stata anche, non solo al tempo di Colombo, un porto importante sia per i traghetti che per i commerci, si respira aria di mare e di relax. Ma non è sempre stato così. Attacchi di pirati inglesi, francesi e portoghesi la sconvolsero più volte nel corso degli anni, anche perché le piantagioni di banane e la cultura della cocciniglia per tingere i tessuti potevano essere un buon motivo di attrazione. Infatti la Torre del Conde, una massiccia fortezza quadrata costruita a scopo di difesa a pochi metri dal mare nel 1447, è ritenuta la massima espressione dell'architettura militare alle Canarie. La Calle Real é il corso principale che conduce dal porto alla Casa di Colon, fiancheggiata da palazzi armoniosi di stile coloniale e aperta su una bella piazza dominata dalla Chiesa della Virgen de la Asuncion dove Colombo avrebbe pregato prima di partire. Bellissimi retabli colorati e intagliati nelle cornici che fondono gli stili mudejar, gotico e barocco, raccontano una devozione ingenua e popolare. La Calle Real é anche la strada dei negozi di artesania e di prodotti tipici. Non si parte da La Gomera senza un vasetto di miele di palma, ricavato per mezzo di incisioni dalla linfa di alcune palme e poi fatto bollire a lungo fino a caramellare, una bottiglia di Gomeron, il liquore dolce creato mescolando miele e grappa e un vasetto di Almogrote, una crema dal sapore forte di formaggio di capra, aglio e pimiento rosso.

Giocare a golf guardando l’oceano Atlantico
Il Campo Tecina Golf a Playa de Santiago è considerato tra i più belli del mondo, con le sue 18 buche tutte vista mare, strategicamente collocate dall’alto in basso. Il Tecina Golf (par 71, il numero di colpi necessari per concludere la partita, e un’estensione di 6.250 metri) è stato ribattezzato dagli sportivi “giardino da golf”, in quanto il percorso si snoda tra piante rare e autoctone e altre importate, come bouganville, cactus, avocado, limoni. Sport e divertimento in uno scenario unico, senza trascurare che la bellezza dell’ambiente circostante contribuisce anche alla concentrazione dei giocatori. Il campo Tecina Golf offre spunti sia a esperti golfisti sia a chi è alle prime armi: per imparare basta rivolgersi all’”Accademia del Golf”, una struttura golfistica per principianti e per giocatori più esperti, creata per consentire agli appassionati di questo sport ecologico e rilassante di esercitarsi con mazze e palline nel cuore dell’isola. Diverse le promozioni speciali come quelle dedicate alle famiglie: corso di avviamento per minimo 3 persone a 10 euro a persona all’ora. Info: Tecina Golf; Tel. (0034) 902 222130; www.tecinagolf.com  Email: tecinagolf@fredolsen.es 


 



 

 

 

NOTIZIE UTILI

Per arrivare a La Gomera si possono scegliere i voli Iberia ( www.iberia.com ) provenienti dall’Italia e diretti alle Canarie, con scalo a Madrid e Barcellona oppure i voli di Binter Canarias (www.binternet.com  ; Call center: 199 11 88 55) da Milano Orio al Serio per Gran Canaria e Tenerife. Dal porto di Tenerife si prende un traghetto veloce (40 minuti) fino a San Sebastian de La Gomera. La compagnia è la Fred Olsen (biglietti anche on Line; www.fredolsen.es  ), con frequenza giornaliera di quattro/cinque corse.
Per dormire ci sono varie sistemazioni. La Compagnia Fred Olsen norvegese ha avviato molte iniziative per favorire il turismo sull’isola. Tra queste l’hotel Jardin Tecina (quattro stelle), il primo grande albergo di La Gomera immerso nel verde. Il suo Giardino Botanico è degno di visita, con oltre cinquanta specie di piante tropicali, importate da ogni parte del mondo, che si estendono a perdita d’occhio fino al mare, creando giochi di colori e profumi che inebriano. Centrale di prenotazione: (00 34) 902 222 140 www.jardin-tecina.com  email: tecina@fredolsen.es . Un’altra struttura è il Parador della Gomera, un hotel di proprietà dello stato con sessanta camere arredate con gusto e in stile castigliano (922) 871100. Alternativi alla sistemazione in hotel si propongono gli appartamenti e le ville in costruzione del Pueblo Don Thomas, un esclusivo complesso residenziale situato a la Lomada de Tecina, al sud dell’isola, proprio di fianco al campo da golf e con una scenografica visuale sull’oceano. www.pueblodonthomas.com , Email: pueblodonthomas@fredolsen.es

Info generali: Patronato de Turismo de San Sebastian de La Gomera
Tel: + 34922 14 15 12 www.gomera-island.com , Email: turismo@gomera-island.com
Ufficio Spagnolo del Turismo in Italia: Tel: 02 875211 www.turismospagnolo.it
milan@tourspain.es 



 

 

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