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Residenze reali e nostalgie letterarie 

di Franca Dell’Arciprete Scotti

 

Si può fare una passeggiata fuori città anche in cerca di echi letterari. E allora scegliamo Agliè nelle colline del Canavese, terra dei vini Passito ed Erbaluce. Questo territorio torinese meno esplorato invita a giardini nascosti, soste in trattorie di campagna, gestite anche da grandi chef, sogni di atmosfere perdute. E’ quanto si può sperimentare a Villa Meleto, la residenza di campagna e luogo di ispirazione del poeta Guido Gozzano, che dietro il portoncino anonimo nasconde glicini, alberi da frutta, mattoni rossi. Qui tutto parla di lui, il giovane poeta malinconico e crepuscolare morto precocemente di tisi. I proprietari attuali hanno voluto rispettare e conservare l’atmosfera della casa che fu il “buen retiro” campestre di Gozzano: stile "liberty" nei lampadari, nelle bellissime vetrate, nei salottini dalle morbide linee in stile floreale, un piccolo museo con i ricordi di viaggio, il salotto di nonna Speranza. Sembra di rileggere negli arredi "le buone cose di pessimo gusto, … gli scrigni fatti di valve, … il cucù dell’ora che canta, … le sedie parate a damasco chermisi …". Info: tel. 0124 330150.
Nel centro di Aglié invece domina la mole imponente del Castello, approdato all’improvviso agli onori del turismo di massa da quando é stato set televisivo per “Elisa di Rivombrosa”. Nato come rocca difensiva nel XII secolo, é diventato residenza dei Savoia dal 1764, per poi passare allo Stato Italiano. Ai Savoia si deve la ristrutturazione affidata al regio architetto Ignazio Birago di Borgaro: il grande salone di ricevimento “della Caccia”, fastosamente decorato da stucchi e affreschi di battute di caccia, un piazzale di raccordo tra il palazzo e il paese. Di grande fascino il teatrino presso la Galleria dei Marmi, la Galleria Verde, le ricche collezioni di mobili d’epoca, sculture e reperti di archeologia etrusca. E un tocco di mistero sarà quello di una bacheca nella Sala della Musica dove é collocato il busto in cera di Madame de Saisson, che, secondo la fantasia popolare, dovrebbe essere il fantasma del castello di Agliè. Il suo spirito vaga nelle notti senza luna con fruscii e macabri sospiri. Segreteria del Castello di Agliè - Tel.0124/330102, Info turistiche - Tel.0125/618131

Le Residenze Reali del Piemonte
Il Castello di Agliè, insieme a quello di Racconigi, entrambi immersi nel verde di rigogliosi e suggestivi parchi e giardini, con il Castello di Rivoli, particolarmente imponente ed oggi sede del prestigioso Museo di arte contemporanea, la famosa Palazzina di Stupinigi, capolavoro barocco dell’architetto Filippo Juvara ed il Palazzo Reale di Torino, sfarzosa e sontuosa residenza ufficiale per oltre due secoli, fa parte dell’ampio circuito delle Residenze Reali del Piemonte, progettato dall’Assessorato al Turismo, Sport e Parchi della Regione Piemonte e realizzato da Turismo Torino.
Questi sontuosi palazzi, tesori di grande interesse storico ed architettonico che costellano tutta la regione Piemonte, sono stati dichiarati dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”.

Racconigi
Di particolare interesse é una tipica “Casa di Re” che documenta lo stile di vita di una corte ottocentesca e le abitudini quasi borghesi della famiglia reale nei primi decenni del Novecento. Era in origine, nel sec. XII, una fortezza dei Marchesi di Saluzzo, poi oggetto di vari passaggi di proprietà e successive trasformazioni fino a diventare, dal sec. XVII, residenza principesca dei Savoia, raggiungendo il maggior splendore sotto il regno di Carlo Alberto. Dopo l’intervento del Guarini sulla facciata Nord, vero gioiello dell’architettura del ‘600, ammirevole per equilibrio, proporzioni ed eleganza, il sopralluogo di Pelagio Palagi e l’intervento del bolognese Ernesto Melano, la costruzione acquistò una fisionomia neoclassica con torri, capitelli corinzi, una lunga cancellata di accesso all’ampio piazzale centrale. Intanto Pelagio Palagi arredava l’interno del Castello con artisti ed artigiani: a suo ricordo, nel vetro dipinto di una finestra a destra del camino, c’è ancora il suo ritratto. Molti gli ospiti illustri di Racconigi: lo zar di Russia Nicola II, Nicola e Milena, reali d’Albania e genitori della Regina Elena. Nel 1925 la principessa Mafalda, morta tragicamente nel campo di sterminio di Buchenwald, sposò qui il principe Filippo d’Assia e fu questo l’ultimo atto di grande solennità per il Castello.
Una visita particolare merita il parco, carico di suggestioni per la grandiosità della sua composizione, la maestosità e la straordinaria estensione, le luci, i suoni, i profumi che si susseguono nel ciclo ritmato della natura. L’arte della disposizione si deve al disegno di Xavier Kurten, il giardiniere tedesco cui Carlo Alberto affidò nel 1821 la direzione dei lavori di rimodernamento. Una impronta romantica all’inglese domina nel parco, disegnando un percorso ricco di emozioni e coinvolgente in una natura apparentemente selvaggia, ma in realtà sapientemente progettata. Sentieri tortuosi tra le grandi distese di prati e boschetti, un lago dai contorni sinuosi con l’isoletta, ponticelli, rovine, una grotta, edifici pittoreschi e prospettive sempre diverse evocano l’atmosfera romantica, tipica dell’arte dei giardini del XIX secolo. Su 170 ettari si trovano un lago di 18 ettari, viali e sentieri per una lunghezza di 25 chilometri, canali e costruzioni. Le costruzioni minori all’interno del parco risalgono ai secoli XVIII e XIX: l’eremitaggio, che contiene la ghiacciaia del castello, la scuderia dei cavallini, la casa russa, la fagianaia per colombi e fagiani, la darsena con le barche per le gite sui canali e sul lago, la casa del gufo reale, la stele commemorativa a Verter cagnolino della principessa Giuseppina di Lorena, il tempio dorico, la grotta del mago Merlino. Insomma un vera cittadella che spiega il legame dei reali verso questa struttura così imponente e grandiosa.
E la cosa più sorprendente, mentre si passeggia tra boschi e sentieri, é la scoperta di animali che proprio qui hanno trovato il loro habitat: scoiattoli, volpi, tassi, lepri nane, colonie di aironi cinerini, cicogne, anatre e soprattutto le famose cicogne che nidificano sui torrioni del Castello. Info tel. 0172/83457

 

 

 

NOTIZIE UTILI

Il circuito delle Residenze Reali del Piemonte dichiarati dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità” può essere visitato con la Royal Card a soli 17.00 euro, valida 72 ore, che permette l’accesso libero a queste strutture. La Card può essere acquistata presso i Punti Informativi di Turismo Torino e varie strutture ricettive di Torino. www.turismotorino.org  - contact@turismotorino.org 

 

 

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